Classifiche ESG

CDP: solo il 2% delle aziende globali rientra nella “A list” di leader ambientali, 8 sono italiane

Nel 2023, a livello globale, solo il 2% (poco meno di 400) di oltre 21.000 aziende ha ricevuto il riconoscimento di leader nella trasparenza ambientale dalle “A List” annuali di CDP (Carbon Disclosure Project), organizzazione non-profit che gestisce il sistema mondiale di divulgazione ambientale per aziende, città, stati e regioni e basa il proprio rating sul livello di trasparenza e sulle performance in materia di cambiamento climatico, foreste e sicurezza idrica dei soggetti analizzati.

Delle quasi 400 aziende, però, 152 sono europee, cioè il 38%, un risultato che conferma la leadership delle imprese dell’UE in termini di trasparenza e azione ambientale. Inoltre, delle sole 10 aziende (tra cui Danone, Kering e L’Oréal) che hanno ricevuto una tripla A nella tre categorie (Climate, Forests e Water) 6 hanno sede in Europa. Si tratta di aziende che si mostrano in grado di far fronte alle interconnesse questioni ambientali che, proprio per la loro interconnessione, devono essere affrontate insieme.

Le aziende che si sono aggiudicate una tripla A.Fonte: CDP, 2024.

E ancora, tranne 152 europee, ne spiccano 8 italiane: Italgas, Pirelli, Mundys, Moncler, Snam, Tim, Erg, e Danieli & C Officine Meccaniche.

La divulgazione è uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi net zero ed evitare il greenwashing, per monitorare i progressi rispetto agli obiettivi dell’Accordo di Parigi e per fornire dati e raccomandazioni solide per il Global Stocktake. Le aziende della “Lista A”A List” sono quelle che, secondo CDP, hanno un quadro più preciso dei loro impatti ambientali e sono meglio attrezzate per intraprendere azioni positive per il clima e la natura per mitigarli.

Allo stesso tempo, la normativa sull’informativa obbligatoria continua a evolvere in un numero crescente di giurisdizioni. E CDP inserisce nei propri questionari proprio gli standard di riferimento per la rendicontazione ESG e i requisiti richiesti. In seguito, in base alla preparazione delle aziende, attribuisce loro un punteggio da D- ad A, per accompagnarle poi in un percorso che parte dalla divulgazione, per continuare con la comprensione di cosa misurare e che termina con una riflessione sulle azioni da intraprendere.

CDP ricorda anche che, le aziende che ottengono una A, sebbene siano tra le più trasparenti per quanto riguarda la divulgazione e le prestazioni in materia di cambiamenti climatici, deforestazione o sicurezza idrica, non sono affatto alla fine del loro percorso ambientale ed è necessario che proseguano gli sforzi per alzare progressivamente l’asticella per conquistare la posizione di “leader” climatici.

Infine, un altro aspetto fondamentale rilevato nell’analisi da CDP è che il numero di società che divulgano informazioni sul clima è cresciuto ogni anno dal 2003 (raggiungendo il 24% nel 2023), come si vede nel grafico di seguito.

Fonte: CDP, 2024.

“È incoraggiante vedere così tante aziende in tutto il mondo iniziare o accelerare il loro percorso verso la trasparenza ambientale nel 2023. Lo scorso anno abbiamo assistito a un aumento del 24% delle dichiarazioni e questa tendenza è accolta con favore. È solo partendo dalla divulgazione che le aziende possono dimostrare di prendere sul serio il ruolo vitale che svolgono nella salvaguardia del futuro”, ha commentato Sherry Madera, Ceo di CDP.