L’assemblea dei soci di Atlantia ha approvato con il 98,22% di voti il Piano di Transizione Climatica (CAP, Climate Action Plan) della società. Come anticipato a inizio marzo, è stata la prima volta che un’azienda italiana ha sottoposto un voto consultivo al riguardo.
L’assemblea ha inoltre approvato con il voto favorevole del 99,32% del capitale rappresentato in assemblea il Piano di Azionariato diffuso 2022-2027, un piano di azionariato a favore dei dipendenti della società aventi ad oggetto azioni ordinarie della capogruppo che sarà realizzato attraverso l’utilizzo di un massimo di 100.000 azioni proprie già detenute in portafoglio dalla società.
Climate Action Plan
Il CAP definisce la strategia di lungo termine di Atlantia in relazione alla transizione energetica dei trasporti e dell’ ecosistema della mobilità indicando i target di riduzione delle emissioni dirette a breve, medio e lungo termine.
Il piano permetterà ad Atlantia di ridurre del 50% le emissioni dirette nette di CO2 delle infrastrutture della società entro il 2030, rispetto al 2019, e di raggiungere il loro totale azzeramento entro il 2040. I target sono stati definiti in linea con le principali evidenze scientifiche per limitare l’innalzamento della temperatura terrestre entro 1,5 gradi e sono stati sottoposti al processo di validazione da parte di Science Based Target Initiative.
Il CAP prevede una trasformazione dei processi industriali e delle attività operative attraverso una progressiva elettrificazione, un crescente utilizzo di energia da fonti rinnovabili, e minori consumi nei Paesi in cui opera. La società ha individuato strategie per aumentare l’efficienza energetica e coinvolgere tutta la a catena di fornitura nella ricerca di materiali a minore impatto ambientale da usare per l’ammodernamento e la manutenzione delle infrastrutture. Atlantia fa presente che “già oggi viene riciclato il 90% dei rifiuti prodotti negli aeroporti del gruppo e il 65% nel settore autostradale”.
