L'opinione di Monica Defend, Head dell'Amundi Investments Institute

Paesi emergenti, opportunità dagli investimenti per il clima

L’evoluzione della transizione energetica e delle dinamiche del clima sono parte integrante delle aspettative
economiche e di mercato e gli investitori devono concentrare sempre più la loro attenzione sul loro impatto, in
particolare nei mercati emergenti. Le temperature record dello scorso anno ci hanno ricordato che il panorama economico globale sta subendo profondi cambiamenti: il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con temperature medie superiori di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

L’urgenza dell’azione per il clima colpisce in modo ancora più rilevante i paesi emergenti e a basso reddito, che tipicamente subiscono gravi conseguenze dagli eventi meteorologici estremi. Per molti di questi paesi, la strada verso gli obiettivi di emissioni nette di carbonio pari a zero è impegnativa e si tradurrà in perdite rilevanti di Pil e standard di crescita più bassi fino al 2050. Le dinamiche regionali sono diverse e i paesi ricchi di minerali fondamentali per la transizione otterranno risultati migliori, potendo fare leva su queste risorse per compensare gli sforzi di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Il Cile, ad esempio, è ricco di litio e rame, mentre l’Indonesia è al primo posto per l’estrazione di nichel e al secondo per il cobalto.

Prevediamo una crescita media del Pil del 4,3% per questi paesi nei prossimi dieci anni, rispetto al 3,3% degli altri mercati emergenti. Per contro, prevediamo nello stesso arco di tempo una crescita annua del Pil reale dell’1,6% negli Stati Uniti e dello 0,9% nell’Eurozona. Per affrontare le sfide e facilitare la transizione verso un’economia globale neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio sarà quindi indispensabile una mobilitazione sostenibile di capitali al di là delle risorse nazionali, compresi i fondi multilaterali per il clima e i contributi del settore privato.

I mercati emergenti rappresentano un’opportunità significativa sia per gli investitori sia per gli stessi paesi che ne fanno parte. Nel prossimo decennio, infatti, prevediamo un cambiamento nelle preferenze relative degli
investitori
, guidato da un riordino dei rendimenti attesi tra le varie asset class. Le azioni dei mercati sviluppati,
che hanno sovraperformato nel recente passato, dovrebbero perdere parte del loro appeal, in gran parte a causa degli attuali livelli di valutazione, in particolare negli Stati Uniti. Ciò significa che il tradizionale motore di crescita del portafoglio sarà meno potente e ciò porterà gli investitori a cercare altrove ulteriori fonti di rendimento.

Per gli investitori che possono sopportare un aumento della volatilità, le azioni dei mercati emergenti possono
dare accesso a rendimenti attesi più elevati. L’India e le azioni dei mercati emergenti esclusa la Cina potrebbero offrire rendimenti superiori al 7% annuo, fra i più elevati in un ampio spettro di asset class. Per quanto riguarda le azioni cinesi, prevediamo un rendimento annuo del 6,8%, determinato da una visione più cauta dei fondamentali attuali e da ipotesi macroeconomiche che riflettono il contesto di inflazione a lungo termine. Sebbene la Cina presenti ancora una situazione di notevole incertezza, anche una parziale ripresa dagli attuali bassi livelli di valutazione potrebbe essere positivo, in particolare per il mercato onshore. Rispetto agli ultimi dieci anni, ci aspettiamo una volatilità più elevata in tutti i settori, che richiederà agli investitori una maggiore diversificazione. In particolare, le obbligazioni dei mercati emergenti sono in ripresa. Offrono un livello medio di volatilità all’interno della categoria degli attivi liquidi e meritano un ruolo maggiore nell’asset allocation strategica.

Per individuare le opportunità nei mercati emergenti, gli investitori devono sviluppare una comprensione completa dei fattori macroeconomici che contraddistinguono i paesi, compresi i loro modelli di crescita e le politiche monetarie e fiscali. Anche l’evoluzione dello scenario geopolitico e la stabilità politica e di fondo dei singoli paesi giocheranno un ruolo fondamentale.

In conclusione, gli investitori dovranno adattare le loro strategie per affrontare la transizione climatica, sfruttando il potenziale di crescita di paesi come l’India. In definitiva, una comprensione articolata delle dinamiche regionali e della strategia di asset allocation saranno essenziali per massimizzare i rendimenti in un panorama climatico ed economico in evoluzione.

Rendimenti attesi a dieci anni rispetto alla volatilità in valuta locale