I paesi emergenti probabilmente beneficeranno di un periodo di ortodossia della politica monetaria, a differenza dei mercati sviluppati in cui il ciclo di rialzo delle banche centrali non è iniziato in anticipo e quindi è probabile che duri più a lungo. Nei mercati emergenti, diverse banche centrali hanno aumentato i tassi già dal 2020, stabilendo così un tasso reale sano in diversi paesi (anche se non in tutti). A beneficiarne saranno probabilmente gli asset locali. La solidità dei mercati locali tende inoltre a promuovere la stabilità dei mercati del credito in valuta forte dei rispettivi paesi, sia a livello sovrano che societario.
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I bilanci delle partite correnti dei mercati emergenti sono in miglioramento
I bilanci delle partite correnti, ovvero l’entità complessiva dei deficit e dei surplus, in molti paesi emergenti sono migliorati grazie a una combinazione di prezzi più elevati delle materie prime esportate e di una compressione delle importazioni. Questa “compressione delle importazioni” può generare avanzi della bilancia commerciale che possono essere utilizzati per coprire il debito estero esistente. Alcuni paesi di frontiera, come l’Angola, in contrasto con il consensus dei mercati più grandi, potrebbero registrare un avanzo delle partite correnti. Anche diversi paesi del Medio Oriente stanno beneficiando di questa dinamica e alcuni, come l’Oman, stanno cogliendo l’opportunità di ridurre la leva finanziaria.
Il conflitto russo-ucraino: una potenziale sorpresa
Per diversi anni, la geopolitica ha dominato il panorama dei mercati emergenti, ciò riguarda anche l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia avvenuta nel 2022. Tuttavia, il nostro scenario di base prevede che la negoziazione di un accordo tra Russia e Ucraina avvenga prima di quanto i mercati si aspettino. Se la nostra ipotesi di base dovesse realizzarsi, i prezzi dell’energia dovrebbero attenuarsi, aprendo la strada a una moderazione dell’inflazione globale, che contribuirà a limitare il rischio di rialzo dei tassi globali. Anche i prezzi degli asset in Ucraina riceverebbero un notevole impulso, dato che scambiano a livelli molto depressi a causa dell’elevato grado di incertezza del mercato riguardo la durata e l’esito finale della guerra.
I potenziali ostacoli
Tra i potenziali ostacoli, una questione fondamentale rimane quella del finanziamento dei mercati di frontiera, preoccupazione già in gran parte prezzata. I paesi in difficoltà e che probabilmente dovranno ristrutturare il debito sono ben noti al mercato e i prezzi degli asset riflettono queste difficoltà. Un altro potenziale ostacolo potrebbe essere rappresentato da una volatilità inaspettatamente elevata dei tassi statunitensi, anche se il nostro scenario di base prevede che rimangano in un intervallo più elevato. Infine, l’approccio proattivo adottato da molte banche centrali dei mercati emergenti di alzare precocemente i tassi per contrastare l’inflazione sta smorzando la crescita e creando un vento contrario per i consumatori di alcuni paesi, generando un contesto più difficile per alcune società che sono più esposte alle tendenze dei consumi discrezionali.
Considerazioni finali
Continuiamo a ritenere che il debito dei mercati emergenti, nonostante le sfide imminenti, rappresenti un’opportunità interessante all’interno dei mercati globali, in grado di offrire rendimenti elevati e, in molti casi, un significativo upside. In generale, riteniamo che l’opportunità di investimento nei mercati emergenti sia convincente e che si tratti di decidere quando investire, non se farlo.