Cosa accomuna Intelligenza Artificiale (AI), pompe di calore e veicoli elettrici (EV)? Esse sono le tecnologie su cui si affidano le nostre speranze di realizzare la transizione verso un futuro più sostenibile e hanno bisogno di moltissima energia. Questo aumento del fabbisogno energetico dovrà essere intercettato da un’offerta adeguata negli anni a venire. La produzione dell’energia richiesta rappresenta tuttavia solo una parte dell’equazione. Il secondo, altrettanto rilevante elemento riguarda le modalità di trasferimento di questa energia verso dove la domanda è più elevata. In questo scenario, le grid elettriche hanno rappresentato per oltre un secolo la spina dorsale del sistema elettrico, trasmettendo energia a case, fabbriche, uffici e ospedali. Le grid tradizionali, progettate per una produzione centralizzata di energia, stanno affrontando la sfida di dover gestire la natura intermittente delle fonti di energia rinnovabile.
Per superare questo ostacolo e soddisfare la domanda di energia, l’International Energy Agency (IEA) ha stimato che, entro il 2040 nelle attuali grid elettriche, circa 80 milioni di chilometri di cavi dovranno essere aggiunti o sostituiti, approssimativamente l’intera lunghezza delle reti elettriche globali. Questa misura equivale all’incirca alla distanza che separa il nostro pianeta da Venere e ritorno.
Nuove installazioni eoliche e fotovoltaiche continuano a essere edificate a un ritmo più rapido di quello con cui l’energia prodotta riesce ad essere incanalata e trasferita dalle rispettive reti elettriche. Il primo step, quindi, consiste nell’effettuare un upgrade sostanziale aumentandone la resilienza, proteggendo la continuità dell’offerta energetica da eventi atmosferici violenti e adattandola alle nuove complessità. La creazione di una nuova infrastruttura elettrica richiede dai cinque ai 15 anni, mentre i progetti rinnovabili in media solo da uno a cinque anni.
Occorre mantenere la velocità anche nell’allocazione degli investimenti. Per raggiungere gli obiettivi globali di “Net Zero”, gli investimenti nelle reti elettriche globali dovranno raggiungere una media di circa 600 miliardi di dollari all’anno fino al 2030. Si tratterebbe di quasi il doppio degli attuali livelli di investimento, pari a circa 300 miliardi di dollari all’anno. Attualmente sono in corso diversi piani ed iniziative volte ad accelerare e supportare questo sviluppo, come ad esempio l’European Net Zero Industry Act e l’Inflation Reduction Act statunitense.
Un caso concreto: rafforzare la rete
L’azienda statunitense MasTec, parte delle “Fortune 500” e del portafoglio della strategia Global Climate & Environment di Nordea AM, si dedica a piani di sviluppo infrastrutturali che abbracciano entrambi i lati dell’equazione energetica. MasTec è il terzo più grande contractor specializzato e uno dei principali sviluppatori di energie rinnovabili nel Nord America, con esperienza in infrastrutture fotovoltaiche, eoliche, a idrogeno, in tecnologie “carbon capture”, nella termovalorizzazione e nel biogas. Allo stesso tempo è anche un’azienda leader nella realizzazione di sistemi di distribuzione elettrica, tra cui linee elettriche, condotti sotterranei, ma anche cavi e torri cellulari. In sostanza, MasTec dispone sia dell’infrastruttura per produrre energia rinnovabile, sia per collegare le diverse fonti di produzione ai clienti.
Per affrontare la sfida energetica, tuttavia, produrre energia pulita e trasmetterla con continuità non è sufficiente. Occorre farlo in modo intelligente. Le reti moderne, o “smart grid”, devono consentire aggiustamenti in tempo reale in relazione alle fluttuazioni della domanda e dell’offerta di energia, migliorando l’affidabilità dell’intero sistema e facilitando l’integrazione di tecnologie rinnovabili (ad esempio i veicoli elettrici). Sono un insieme di dispositivi di controllo e monitoraggio dell’energia che ne regolano il flusso come dei “semafori” del traffico di energia.
Essere specialista non solo nella distribuzione elettrica, ma anche nella sua diffusione rende MasTec un’azienda cruciale nell’implementazione delle smart grid.
Nel 2022 MasTec ha realizzato progetti energetici per un valore di 5,3 miliardi di dollari. Una parte importante della strategia aziendale è stata l’acquisizione nel 2022 dell’azienda Infrastructure and Energy Alternatives (IEA), un fornitore di soluzioni dedicate all’energia rinnovabile del Nord America. Questa acquisizione sta ampliando in modo significativo il segmento di business “Clean Energy & Infrastructure” (CE&I) e la sua capacità di costruzione e manutenzione di energia verde. Inoltre, combinando il business delle energie rinnovabili di IEA con la propria capacità di trasmissione elettrica, MasTec è in grado di offrire ai propri clienti una soluzione unica nel mercato in espansione delle energie rinnovabili.
L’acquisizione di IEA ha ampliato un business già in crescita grazie anche al sostegno politico verso la transizione energetica. I ricavi generati dal business CE&I sono triplicati negli ultimi quattro anni e hanno raggiunto i 3,3 miliardi di dollari alla fine del 2023.
Negli ultimi anni MasTec ha realizzato progetti di energia rinnovabile per un totale di oltre 47 gigawatt. In futuro, l’azienda dovrà far fronte a una domanda costante per i suoi progetti di soluzioni sostenibili. A dicembre 2023 MasTec era in arretrato di 18 mesi rispetto alle consegne, il che offre una misura dei volumi dei progetti in cantiere nei prossimi 18 mesi pari a circa 12,5 miliardi di dollari.
I progetti di MasTec migliorano le prestazioni, la sicurezza, la resilienza e l’efficienza della rete elettrica e promuovono l’obiettivo di soluzioni energetiche moderne e intelligenti che contribuiranno alla diversificazione delle fonti di generazione di energia in futuro. Questa chiara attenzione alle esigenze di una società più sostenibile e il suo contributo alla transizione verso un futuro più verde rendono MasTec un attore importante quando si tratta di combinare efficienza delle risorse ed energie rinnovabili.