I candidati per le elezioni alla presidenza degli Stati Uniti hanno delineato priorità nettamente diverse in materia di politica energetica e dei trasporti. La riduzione delle emissioni di carbonio e lo sviluppo dell’economia verde americana sono ancora tra le priorità del democratico Joe Biden. Il repubblicano Donald Trump, invece, ha sottolineato il suo impegno a liberare le risorse energetiche tradizionali degli Stati Uniti.
È necessario osservare da vicino come questi programmi contrastanti potrebbero tradursi in azioni governative. Le divergenze sulle politiche in materia di energie rinnovabili e veicoli elettrici (EV) sono quelle che potrebbero avere il maggiore impatto su aziende e investitori.
Indice
Ancora energia e trasporti nel Biden II
Le elezioni avranno importanti implicazioni per l’Inflation Reduction Act (IRA). Questa legge, approvata durante il secondo anno di mandato del presidente Biden, utilizza pagamenti diretti e crediti d’imposta per promuovere l’ecologizzazione dell’industria statunitense nel prossimo decennio.
Una rielezione di Biden garantirebbe probabilmente che l’IRA venga attuata in modo da allinearsi ai suoi obiettivi politici, fornendo chiarezza e sostegno alle energie rinnovabili, ai veicoli elettrici e ad altre tecnologie per l’energia pulita.
Sul fronte normativo, ci aspettiamo che una seconda amministrazione Biden mantenga le restrizioni sulla locazione di terre e acque pubbliche per la trivellazione energetica. Continuerebbero anche gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra prodotte dai trasporti, dalle centrali elettriche e dalle attività petrolifere e del gas.
Qualsiasi spinta alla riforma dei permessi per le infrastrutture energetiche probabilmente metterebbe enfasi sulla trasmissione dell’elettricità. I potenziamenti della rete saranno fondamentali per l’affidabilità del sistema, dato che la domanda di elettricità cresce e le fonti di energia rinnovabili vengono messe in funzione.
Rischio di riduzione dell’IRA in caso di vittoria di Trump
Nonostante le critiche di Trump all’IRA, un’abrogazione completa della legge potrebbe rivelarsi difficile anche se i repubblicani controllassero sia il Senato sia la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.
Molti degli Stati che hanno votato per Trump alle elezioni del 2020 stanno beneficiando dell’IRA in quanto i suoi incentivi, soprattutto per il settore manifatturiero avanzato, sono di sostegno all’avvio di progetti nelle loro comunità.
Sembrano più probabili modifiche a elementi specifici dell’IRA. La composizione del Congresso potrebbe influenzare i potenziali percorsi di questi aggiustamenti e il loro aspetto. Il controllo repubblicano di entrambe le camere del Congresso aprirebbe la porta all’abrogazione di alcuni crediti d’imposta. Questa opzione potrebbe essere politicamente più appetibile dell’abrogazione totale della legge.
L’azione esecutiva sarebbe l’approccio più rapido. In qualità di presidente, Trump potrebbe limitare o ampliare l’accesso a determinati programmi, dando ordine alle agenzie federali che attuano la legge di rivedere le loro linee guida.
L’incertezza è alta e la gamma dei potenziali risultati è ampia. Tuttavia, le priorità politiche di Trump suggeriscono che alcune aree dell’IRA potrebbero essere più a rischio di altre per un’azione mirata.
Sul fronte veicoli elettrici, tutto ciò che aumenta l’accessibilità economica a tali veicoli sarebbe probabilmente il più a rischio.
Trump sembra considerare questi sostegni come un vento contrario per le tradizionali case automobilistiche statunitensi e per le industrie dei combustibili fossili, e come una possibile manna per i Paesi stranieri che occupano un posto di rilievo nelle catene di fornitura dei veicoli elettrici.
Per quanto riguarda le rinnovabili l’elezione di Trump potrebbe comportare alcuni rischi per i crediti d’imposta per l’energia eolica e solare, creando potenzialmente incertezza per le utility e gli sviluppatori di energie rinnovabili.
Infine, i crediti d’imposta potrebbero essere ampliati da una presidenza Trump per rendere più facile l’accesso ai progetti che utilizzano il gas naturale per produrre idrogeno.
Trump: deregolamentazione e interruzione del commercio
Tutti i segnali indicano che Trump spingerà per ridurre il carico normativo sui combustibili fossili nel suo secondo mandato.
È probabile che l’agenda preveda il ritiro delle norme più severe sulle emissioni e delle restrizioni alle trivellazioni introdotte dall’amministrazione Biden. La riforma dei permessi potrebbe anche porre maggiore enfasi sulle infrastrutture legate ai combustibili fossili. Queste mosse sarebbero vantaggiose per il settore energetico al margine.
Nel frattempo, la preferenza di Trump per i dazi commerciali e i possibili sforzi per reprimere la riesportazione di merci cinesi attraverso altri Paesi potrebbero aumentare i costi dei veicoli elettrici e delle energie rinnovabili.
In conclusione
L’esito delle elezioni presidenziali statunitensi potrebbe avere importanti implicazioni per la transizione energetica americana e per gli sforzi volti a ridurre le emissioni di anidride carbonica dell’economia. Per gli investitori, i maggiori impatti potenziali sono probabilmente quelli relativi ai veicoli elettrici e alla generazione di elettricità.