Marco Montanini Italgas | ESG News

Intervista a Marco Montanini

Italgas: pianeta, persone e partnership al centro della strategia ESG

Per Italgas, leader italiano nella distribuzione del gas, la sostenibilità è una strada imprescindibile. Il gruppo, che ha appena compiuto 185 anni, punta a promuovere il ruolo del gas naturale nel processo di transizione energetica verso un’economia decarbonizzata e circolare. Una trasformazione resa possibile dalla digitalizzazione della rete, che abilita l’uso dei green gas e alla quale sono dedicati importanti investimenti da parte del gruppo.

In quest’ottica Italgas si prepara gradualmente a diventare una rete del futuro che veicola fonti rinnovabili, come il biometano, già oggi disponibile, e l’idrogeno verde, il cui utilizzo si stima possa essere economicamente sostenibile dal 2030. Nel frattempo, il gruppo, che si è posto obiettivi di lungo periodo ma anche intermedi e di breve, si propone di ridurre entro il 2028 le emissioni di gas a effetto serra del 34% e del 27% il consumo energetico rispetto ai dati del 2020.

Ma se gli aspetti ambientali, visto il settore di attività, hanno sicuramente una evidente rilevanza, per Italgas anche l’attenzione alle persone rappresenta una delle colonne della sostenibilità del gruppo che si esplica sia verso l’interno ossia i dipendenti, ma anche cercando di garantire la prosperità delle comunità e dei territori in cui opera. In questo senso, il “Piano di creazione di valore sostenibile”, messo a punto dalla società è strutturato su tre pilastri, Pianeta, Persone, Partnership, e punta, da un lato, ad abilitare la transizione energetica, favorendo la decarbonizzazione e garantendo la cura degli ecosistemi, dall’altro a rispondere al cambiamento di sensibilità e alle nuove esigenze sociali, inclusi i temi di diversità ed equità.

ESGnews ha intervistato Marco Montanini, responsabile sostenibilità di Italgas, per comprendere come si muoverà il gruppo tra le sfide della transizione e le esigenze sociali dei territori.

Quali sono le priorità in ambito ESG di Italgas?

Per attuare una reale sostenibilità economica, finanziaria, ambientale e sociale ed essere in grado di creare valore condiviso per tutti i propri stakeholder, il gruppo si è dotato di obiettivi strategici per creare valore nel breve, medio e lungo termine, in funzione del proprio modello di business. Attraverso questa strategia, possiamo creare un ciclo virtuoso che mira, attraverso l’impiego dei nostri capitali, a generare valore e garantire la prosperità non solo di Italgas, ma anche delle comunità e dei territori in cui operiamo.  Su queste basi, Italgas ha definito il proprio Piano di creazione di valore sostenibile, strutturandolo in tre pilastri: Pianeta, Persone, Partnership (per un futuro sostenibile insieme), cui corrispondono precise linee d’azione con impegni chiari e target misurabili. Per ogni pillar, Italgas specifica quali sono le proprie priorità e come intende perseguirle:

  • Pianeta: abilitare la transizione energetica, favorendo la decarbonizzazione e garantendo la cura degli ecosistemi;
  • Persone: rispondere al cambiamento di sensibilità e di nuove esigenze sociali a cui è necessario porre sempre maggiore attenzione, inclusi i temi di diversità ed equità;
  • Partnership: promuovere l’innovazione e l’interazione positiva tra gli stakeholder, dalle start-up, alle PMI, agli attori nei territori in cui si opera, sino alle associazioni nazionali e internazionali.

Qual è il ruolo nella transizione energetica di un’azienda che opera nella distribuzione del gas, anche nel lungo termine, diciamo nel 2050?

Sulla base degli scenari della European Network of Transmission System Operators for Gas del 2022, ci aspettiamo che il gas naturale continuerà a rappresentare circa il 20% dei consumi energetici europei al 2050. Tuttavia, tale quota sarà caratterizzata da una composizione in evoluzione, riflettendo l’aumento significativo dei gas rinnovabili come il biometano, l’idrogeno e il metano sintetico (e-gas). Anche nel lungo periodo, per il gas è quindi previsto un ruolo significativo nel supportare il phase-out dal carbone e la sicurezza energetica. In questo scenario, il ruolo delle reti di distribuzione del gas resterà centrale grazie alla loro estensione e capillarità, come è stato riconosciuto anche dalla Commissione Europea, che ha incluso il metano nelle attività contemplate nella Tassonomia europea degli investimenti sostenibili. Le attuali reti di distribuzione del gas naturale sono in procinto di essere adattate per ospitare gas a bassa emissione di carbonio, inclusi gas rinnovabili, e in un secondo momento, gas sintetici e idrogeno. Questo diventerà possibile grazie alla digitalizzazione delle reti, un percorso simile a quello che sta seguendo Italgas. Nel quadro del nostro impegno per la decarbonizzazione, Italgas ha inoltre implementato pratiche e sviluppato tecnologie innovative in grado di guidare verso un futuro più sostenibile non solo per le aziende del settore energetico, ma anche di altri settori produttivi. 

Quali sono i vostri obiettivi di decarbonizzazione e come pensate di raggiungerli?

Lo scorso giugno, in occasione della presentazione del Piano strategico 2023-2029, abbiamo ampliato il perimetro dei nostri obiettivi di decarbonizzazione, includendo anche le società greche acquisite a settembre 2022. Ci siamo posti obiettivi ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni, nonché di efficienza energetica, in linea con l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C e conformemente agli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione Europea sia a breve che a lungo termine. Inoltre, stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo di Net Zero entro il 2050 non solo per le emissioni dirette (Scope 1 e Scope 2), ma anche per le emissioni indirette (Scope 3) relative alla nostra catena di approvvigionamento. Ecco i nostri target: riduzione di emissioni di tipo Scope 1&2 del -42% al 2030 e del -34% al 2028 (vs 2020); riduzione di consumo di energia netta del -33% al 2030 e del -27% al 2028 (vs 2020); riduzione di emissioni di tipo Scope 3 relative alla supply chain del -33% al 2030 e del -30% al 2028 (vs 2020). Per entrambi gli obiettivi Net Zero, il gruppo intende fare ricorso ad iniziative di carbon removal solo dopo il 2030. Per raggiungere gli obiettivi connessi alle riduzioni di energia e di emissioni Scope 1 e 2 stiamo intervenendo con iniziative di efficientamento energetico sia per i consumi civili sia per quelli industriali, puntando inoltre a un’ottimizzazione dei consumi della flotta auto. Per quanto riguarda le emissioni fuggitive, che per Italgas rappresentano la quota più importante di gas clima-alteranti, il gruppo ha introdotto dal 2018 la tecnologia CRDS (la Cavity Ring-Down Spectroscopy) sviluppata dalla società statunitense Picarro Inc. Si tratta di una sofisticata sensing technology che permette una localizzazione delle dispersioni ancor più efficace rispetto alle tecnologie precedenti. Per il raggiungimento degli obiettivi relativi alle emissioni Scope 3 – supply chain, invece, stiamo lavorando a stretto contatto con fornitori tramite iniziative di engagement, training e sviluppo di approcci e soluzioni congiunti per la decarbonizzazione delle nostre attività. 

Come si sposano gli obiettivi di riduzione delle emissioni con quelli di sicurezza energetica e del mantenimento di un costo contenuto del gas per le famiglie italiane?

Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, ci troviamo ad affrontare una complessa sfida che implica la necessità di bilanciare la transizione ecologica come obiettivo fondamentale, garantendo al contempo la sicurezza energetica e la competitività dell’industria. Questa sfida ci pone di fronte a un “trilemma” composto da tre obiettivi interconnessi. Riteniamo che questo trilemma possa essere affrontato con successo solo se ci impegniamo a garantire la massima flessibilità nel sistema energetico, che può essere ottenuta unicamente rafforzando il ruolo del gas come elemento centrale nella transizione energetica a medio-lungo termine. Come ricorda spesso il nostro amministratore delegato Paolo Gallo, per raggiungere l’obiettivo finale della neutralità climatica, assicurando forniture accessibili a tutta Europa a prezzi competitivi, non dobbiamo precludere alcuna tecnologia adottando dunque un approccio neutrale. Inoltre, non va dimenticato che, con l’espansione delle energie rinnovabili, su cui tutti concordiamo, il gas svolgerà un ruolo fondamentale nell’equilibrio del sistema. Per raggiungere il nostro obiettivo, è essenziale potenziare l’intelligenza, la digitalizzazione e la flessibilità delle reti di distribuzione del gas. Questo consentirà loro di accogliere gas rinnovabili come il biometano e l’idrogeno verde, prodotti in modo decentralizzato, svolgendo così un ruolo cruciale nella gestione di tali fonti energetiche sostenibili.

Il nuovo piano industriale prevede 7,8 miliardi di investimenti, su cosa saranno focalizzati?

Il focus principale degli investimenti previsti dal gruppo Italgas al 2029 è il rafforzamento e l’ammodernamento della rete di distribuzione gas, sia in Italia (4,6 miliardi di euro) sia in Grecia (0,9 miliardi di euro). Di questi, ben 1,6 miliardi (100 milioni in più rispetto al precedente Piano Strategico 2022-2028) sono destinati alla trasformazione digitale della rete, contribuendo a rendere il network di distribuzione gas italiano e greco pronto a ricevere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno. Infine, prevediamo 0,8 miliardi di euro per accelerare la crescita nei settori dell’idrico e dell’efficienza energetica.

Il futuro sono idrogeno e gas rinnovabili. Quali adattamenti devono essere fatti per potere utilizzare la rete anche per i nuovi vettori energetici?

La digitalizzazione è il fondamentale elemento abilitante del percorso di transizione energetica nel settore della distribuzione del gas. Disporre di una rete digitale è infatti la precondizione tecnica per gestire con efficacia la distribuzione dei gas rinnovabili, principalmente biometano, metano sintetico e idrogeno.

In quest’ottica, stiamo lavorando per rendere quasi la totalità della rete gestibile da remoto tramite il sistema di controllo e gestione DANA – Digital Advanced Network Automation, sviluppato in-house da Italgas e Bludigit, società del gruppo Italgas nata per dare ulteriore impulso alla trasformazione digitale e offrire soluzioni all’avanguardia. Stiamo sviluppando anche un progetto di Reverse Flow a supporto dello sviluppo della filiera italiana del biometano. Questo progetto prevede la progettazione di impianti di distribuzione innovativi e bidirezionali che consentano l’inversione del flusso del gas, ossia il passaggio dal sistema di distribuzione locale al sistema di trasporto nazionale. Questa inversione avviene quando si verifica un’elevata immissione di biometano nella rete di distribuzione, che non può essere completamente assorbita durante i periodi di bassa domanda da parte degli utenti. Inoltre, operiamo costantemente nell’ammodernamento della nostra rete che, da analisi preliminari, è stata valutata essere ad oggi al 95% già compatibile ad un blend di gas naturale e idrogeno in una concentrazione del 20%.

Infine, Italgas ha lanciato un progetto che prevede il design e la realizzazione di uno smart meter di nuova generazione, hydrogen ready, che integri funzionalità di misura e gestione dei gas verdi. Nel 2022, è stato prodotto e realizzato il primo prototipo e verso la fine del 2023 è prevista la produzione e l’installazione in campo di circa 20.000 pezzi di preserie, propedeutiche al successivo lancio commerciale previsto a fine 2024.

Dopo gli investimenti nel settore idrico, quali sono i vostri piani, anche alla luce delle gravi lacune della rete di distribuzione dell’acqua in Italia?

Come affermato dal nostro amministratore delegato, Paolo Gallo, puntiamo a promuovere l’efficienza anche nel settore idrico, riconoscendone l’importanza strategica. Siamo consapevoli che possiamo contribuire significativamente al progresso del paese, applicando competenze e tecnologie all’avanguardia sviluppate nel campo del gas. La digitalizzazione delle reti e il miglioramento dell’efficienza energetica in un contesto di sostenibilità rappresentano importanti motori per la riduzione delle perdite idriche, l’ottimizzazione dei servizi e la creazione di valore per le comunità e i territori. In Italia, secondo le stime di mercato, in media il 42% dell’acqua distribuita viene dispersa lungo la rete, con picchi del 70% in alcune zone del Sud Italia. Puntando sulle competenze digitali acquisite per l’attività di digitalizzazione della rete di distribuzione gas, miriamo a migliorare le performance della rete idrica. Italgas ha previsto nel suo piano strategico 2023-2029 un significativo investimento di 400 milioni di euro destinato al settore idrico, con un particolare focus sulla digitalizzazione della propria rete. Questa digitalizzazione prevede l’implementazione di una sensoristica intelligente che consente di monitorare costantemente tutti i parametri di funzionamento dell’infrastruttura, rilevando immediatamente e con precisione eventuali guasti e consentendo interventi rapidi in caso di perdite. Inoltre, la digitalizzazione della rete idrica contribuirà a migliorare l’efficienza energetica complessiva dell’infrastruttura. 

Avete recentemente ricevuto una certificazione sulla parità di genere. Quali sono i vostri obiettivi sul fronte diversity ed equità e quali politiche avete adottato?

Promuovere la valorizzazione della diversità e sostenere l’uguaglianza di opportunità e l’inclusione rappresentano pilastri fondamentali del nostro Piano per la creazione di valore sostenibile. Il nostro gruppo si impegna attivamente a stabilire obiettivi interni ed esterni in materia di Diversity & Inclusion e equità, con l’obiettivo di riconoscere e valorizzare le singole differenze e unicità di ciascun membro del nostro team. Abbiamo definito una funzione dedicata alla D&I dentro la Direzione HRO, abbiamo costruito un percorso condiviso e partecipato attraverso un gruppo di volontari, di 40 Ambassador che stanno costruendo un percorso di crescita della cultura della diversità sui temi del Gender, Age and Culture e Disability. Gli obiettivi interni sul tema del Gender, in particolare, includono il raggiungimento di almeno il 27% di donne in ruoli di responsabilità entro il 2028 e di un valore del Gender Pay gap entro il +/- 3% al 2029. Abbiamo incluso questi obiettivi nel Piano strategico della certificazione per la parità di genere UNIPDR 125: 2022, che abbiamo conseguito per Italgas Spa a inizio agosto 2023. La Certificazione prevede nel suo complesso un lavoro di crescita articolato su sei questioni cruciali: il recruiting, i percorsi di carriera, l’equità salariale, la conciliazione vita – lavoro, la genitorialità e la prevenzione delle molestie di genere. Il percorso che abbiamo avviato con Italgas Spa, che avrà ora un monitoraggio annuale e un orizzonte di obiettivi triennali, punta a mantenere o aumentare il punteggio della certificazione negli anni successivi, inserendo inoltre un’altra società del gruppo nel perimetro di certificazione entro il 2024.