I cosiddetti RAEE, acronimo di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, sono una tipologia di rifiuto che per via delle proprie caratteristiche, potenzialmente molto inquinanti, deve essere gestita con procedure specifiche.
Le apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui ci si vuol liberare, infatti, non possono essere conferite nella classica raccolta differenziata che siamo abituati a compiere a livello domestico, ma devono essere affidate a delle apposite strutture che sono denominate in vario modo: ecocentri, centri di raccolta, isole ecologiche, solo per fare alcuni esempi.
Queste strutture sono capillarmente presenti su tutto il territorio nazionale, senza trascurare il fatto che le amministrazioni locali mettono spesso a disposizione della cittadinanza dei servizi di ritiro RAEE a domicilio, di conseguenza gestire in modo corretto questi rifiuti è assolutamente semplice e pratico, oltre che gratuito, non vi è quindi alcuna ragione per valutare soluzioni differenti.
Ma quali sono i dati relativi alla raccolta di RAEE in Italia? Quali sono le regioni maggiormente virtuose? In quest’articolo scopriremo dei dati molto interessanti, non prima di aver fatto, però, alcune utili premesse.
Raccolta dei rifiuti RAEE: dei dati da analizzare in chiave critica
Il fatto che in un determinato territorio, che sia quello dell’intera nazione, di una regione o altro, la raccolta di RAEE sia quantitativamente cospicua non può che essere considerato in termini positivi, tuttavia tale dato deve essere sempre analizzato in chiave critica.
Una quantità più elevata di RAEE raccolti, infatti, potrebbe essere dovuta anche ad una maggiore produzione di rifiuti di questo tipo, dunque un territorio che ne produce di meno potrebbe paradossalmente risultare meno virtuoso di altri.
Gestire correttamente i RAEE è fondamentale, certo, ma per agire in modo responsabile dal punto di vista dell’ecosostenibilità è importante anche cercare di ridurre la produzione di questi rifiuti, un principio, questo, che si può applicare anche a rifiuti di tutt’altra tipologia.
Ciò che può fare il semplice cittadino, in quanto consumatore, è cercare di orientarsi verso prodotti elettrici ed elettronici che possano rivelarsi il più “longevi” possibile, e ciò vale sia per l’elettronica di consumo, dunque smartphone, televisori, computer, tablet e quant’altro, sia per articoli più tecnici: su e-commerce specializzati come Emmebistore, ad esempio, è dedicata un’intera categoria ai differenziali Siemens, molto apprezzati proprio per la loro notevole durevolezza.
Chiariti questi importanti concetti, andiamo a scoprire le statistiche relative alla raccolta di RAEE in Italia.
Le statistiche ufficiali fornite dal Centro di Coordinamento RAEE
Per conoscere quanti rifiuti di questo tipo siano sottoposti a regolare raccolta nel nostro Paese, è possibile far riferimento ad una fonte di assoluta autorevolezza quale il Rapporto RAEE curato dal Centro di Coordinamento RAEE; l’edizione più recente presenta i dati ufficiali del 2023.
Nell’anno in questione, in Italia è stata registrata una raccolta complessiva di 349.345 tonnellate, cifra corrispondente al -3,1% rispetto all’anno precedente, ma questo, sulla base di quanto detto in precedenza, non va considerato come un dato negativo “tout court”.
Per quanto riguarda le differenze a carattere territoriale, il dato più significativo è senz’altro quello relativo alla raccolta pro-capite dei rifiuti di questa tipologia, la cui media nazionale si attesta a 5,92 Kg all’anno per abitante.
La regione con la raccolta pro-capite in assoluto più alta è risultata essere la Sardegna, con 9,56 Kg all’anno per abitante, al secondo posto troviamo la Valle d’Aosta, con 9,47 Kg, completa il “podio” la Toscana con 8,10 Kg.