Analisi e approfondimenti

BlueBay, CoCo bond promettenti anche sotto il profilo ESG

CoCo bond, ma ESG. Le numerose incertezze all’orizzonte, inserite in un contesto di valutazioni in ripresa dai minimi del 2020 e tassi in risalita sotto le spinte inflazionistiche, non rendono facile la ricerca di investimenti dai rendimenti positivi nel reddito fisso. Un’oasi felice potrebbe essere quella dei CoCo bond, quegli strumenti ibridi emessi dagli istituti di credito, che hanno la capacità di trasformarsi da obbligazioni in azioni al realizzarsi di determinati eventi, di modo da salvaguardare i ratio patrimoniali delle banche. Nel 2022 questi strumenti potrebbero rappresentare una delle migliori alternative di investimento anche per chi utilizza la lente ESG nelle proprie scelte, visto il rapido miglioramento delle politiche ambientali, sociali e di governance delle banche, pungolate da clienti e regolatori. 

Le banche, come spiegano i professionisti di BlueBay Marc Stacey e James Macdonald, entrambi Senior Portfolio Manager, e Peter GoldsworthyInstitutional Portfolio Manager, sono uscite dallo “stress test” della pandemia ancora più solide sotto il profilo dei ratio patrimoniali, rispetto a quanto non lo fossero prima. I regolatori hanno speso oltre 10 anni per ricostruire i bilanci bancari, rendendoli notevolmente più resilienti. I common equity tier 1 delle banche hanno iniziato il 2020 in posizione di forza e tale forza è aumentata nel 2021 fino a toccare i massimi storici, fornendo un ampio margine di sicurezza per gli obbligazionisti a livello di struttura di capitale. 

Grafico A: dopo oltre 10 anni di crescita del capitale, gli equity ratio e i buffer per gli investitori obbligazionari sono sui massimi storici

Fonte: EBA e Bluebay Asset Management, al 30 settembre 2021. 

Inoltre, a differenza di quanto avvenuto nella crisi finanziaria globale del 2007/2008, affermano gli analisti di Bluebay, le banche hanno agito come meccanismo di trasmissione primario per gli stimoli di banche centrali e governi, arrivando all’economia reale, confermandosi uno strumento importante per governi e banche centrali per favorire la ripresa. E ora si trovano a essere uno dei settori che potrà essere favoritonell’attuale contesto.

Marc Stacey, Senior Portfolio Manager di Bluebay AM

In questo contesto favorevole per il lender, i bond AT1 delle banche europee rappresentano un’area interessante della struttura di capitale degli istituti di credito e presentano valutazioni interessanti. Scambiano con uno spread notevole rispetto ai bond europei High Yield con rating BB (+102 pb). Esiste anche un pick-up di oltre 290 pb rispetto agli spread bancari LT2, a segnalare il notevole premio potenziale, dati i rischi rispettivi. 

Una caratteristica interessante dei CoCo bond, inoltre, è che non sono inclusi negli indici obbligazionari tradizionali e, quindi, creano potenziali opportunità per gli investitori che non sono vincolati da benchmark. Inoltre l’universo dei CoCo bond mostra un’ampia dispersione a livello di emittenti. In questo contesto la società di asset management BlueBay, dispone di molti strumenti per la preservazione del capitale, fornendo un potenziale set di opportunità maturo per la gestione attiva

Grafico B: dinamiche di rendimento dal 2016

AT1 è l’unica asset class che offre rendimenti reali positivi

Fonte: Goldman Sachs, Bluebay Asset Management, 26 novembre 2021. 
Come i CoCo possono favorire un portafoglio ESG

Parti dell’universo ESG hanno sempre influenzato la regolamentazione delle banche. Ma con la crescita della considerazione dei fattori ESG da parte dei proprietari degli asset e della classe politica, il loro impatto sulla regolamentazione delle banche sta crescendo di pari passoe sarà un tema chiave per il settore. Secondo gli esperti di BlueBay, questa è una conseguenza naturale del fatto che le banche sono i principali canali del credito nell’economia e una leva chiave che i politici possono usare per influenzare le politiche di sostenibilità.

Peter Goldsworthy, Institutional Portfolio Manager di Bluebay AM
 

Il settore ha già fatto passi significativi in risposta alla pressione del mercato, con la maggior parte delle banche che hanno già sviluppato strategie ESG e quasi tutte le principali banche hanno sottoscritto l’obiettivo net zero al 2050. In effetti, per gli analisti sarebbe una sorpresa se una delle principali banche non avesse sottoscritto questo impegno all’inizio del 2022. La profondità e la sofisticazione di queste strategie è destinata ad aumentare esponenzialmente da lì in poi.

Le banche sono fin troppo consapevoli che i politici faranno leva sul loro potere per usarle come strumento per influenzare le loro politiche e strategie ESG. Tutto questo, sottolineano i tre analisti, è già evidente: gli stress test sul clima, infatti, inizieranno nel 2022, con l’integrazione qualitativa dei risultati nei requisiti di capitale delle banche. Secondo gli esperti di BlueBay, questa pressione aumenterà e si svilupperà un sistema di alleggerimento del capitale per le attività green e di oneri per quelle brown, con le banche costrette a fornire più contesto per i loro piani di sostenibilità o ad affrontare conseguenze normative. 

James Macdonald, Senior Portfolio Manager di Bluebay AM
 

Anche le pressioni del mercato stanno aumentando in modo esponenziale e probabilmente stanno aumentando a un ritmo più veloce delle richieste del regolatore. Secondo i Portfolio Manager, le critiche storiche riguardanti la mancanza di impegno delle banche nei confronti delle politiche ESG sono superate. Sviluppare politiche solide continuando a servire i clienti è un compito enormemente complesso. In alcuni casi, le critiche sono giustificate – sono state fatte grandi promesse e non è del tutto chiaro come queste saranno realizzate. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi si assiste ad un chiaro impegno del management ad essere in prima linea nello sviluppo e nell’implementazione di solide strategie ESG. Non è solo una richiesta da parte degli investitori, è anche un’enorme opportunità di guadagno per il settore che non può essere ignorata, commentano gli esperti. 

L’evoluzione del mercato e le richieste normative stanno per creare un settore molto differenziato, che a sua volta dovrebbe creare significative opportunità di investimento. Un approccio netto, che gli analisti di Bluebay ritengono un po’ antiquato, è quello di evitare semplicemente le banche esposte a certi settori “non ESG”.

I tre esperti affermano la necessità di concentrarsi sulla traiettoria di viaggio e sulla destinazione finale, piuttosto che sul guidare con gli occhi sullo specchietto retrovisore. Una banca abbastanza fortunata da non essere esposta a industrie e pratiche tradizionali può avere un impatto molto minore di una banca con grandi esposizioni, ma che è pienamente impegnata ad aiutare i suoi clienti nella transizione e a iniziare un nuovo viaggio. Secondo i tre analisti, le banche di successo sono quelle che sviluppano strategie ponderate con KPI trasparenti e comunicabilie che implementano questi piani, piuttosto che quelle con il miglior punto di partenza. 

Bluebay ha implementato una rigorosa analisi ESG come parte dell’analisi fondamentale delle banche ormai da diversi anni. Gli analisti ritengono che non solo le banche sono pronte a beneficiare della generazione di entrate aiutando i loro clienti nella transizione e nello sviluppo di prodotti ESG per i loro clienti, ma sono sempre più leader in termini di strategie e impegni propri. 

Mentre i tre esperti si aspettano che il settore tragga ampio beneficio da questa ondata crescente, rivelano che hanno sempre considerato l’analisi ESG come l’aggiunta di uno strato prezioso al loro approccio di gestione attiva e alla loro capacità di generare alpha. Dati i cambiamenti osservati nell’ultimo anno sia internamente da parte del management sia esternamente da parte del regolatore, non hanno dubbi che questo continuerà a pagare dividendi e a creare preziose opportunità nel 2022.

Grafico C: sovraperformance rispetto al fixed income tradizionale, in eccesso di 450 pb

Fonte: Bluebay Asset Management, BofA, al 29 ottobre 2021.