I mari e gli oceani hanno un ruolo cruciale nel contrasto al cambiamento climatico. Infatti, da un lato sono in grado di assorbire il calore generato dai gas serra, servizio fondamentale per la regolazione e l’equilibrio della temperatura media globale, e dall’altro rappresentano l’habitat essenziale per un vasto ecosistema animale e vegetale. Oltre al “verde”, anche il “blu” è quindi fondamentale per proteggere la biodiversità sul nostro Pianeta e, di conseguenza, la salute e l’integrità della natura. Oggi più che mai è dunque urgente agire per garantire la tutela dei mari.
Da questo punto di vista, le aziende, nell’ambito di una trasformazione sostenibile del proprio modello di business, devono adoperarsi in questa direzione, consapevoli degli impatti delle proprie attività sulle risorse idriche e promuovendo azioni che possano innescare un cambiamento di prospettiva e consapevolezza, coinvolgendo anche la cittadinanza nella protezione di mari e oceani. Ne è esempio il progetto Energy4Blue di E.ON, operatore internazionale nel settore dell’energia, volto a contribuire alla tutela dell’ecosistema marino e della biodiversità coinvolgendo direttamente i cittadini, e in particolare i giovani, in attività di ripristino e di salvaguardia del territorio italiano.
L’iniziativa, quest’anno ampliata e rafforzata dall’azienda, rientra nell’ambito dell’impegno di E.ON nella tutela della biodiversità in Italia, con azioni concrete per salvaguardare gli ecosistemi locali e arricchire i servizi ecosistemici che influenzano e sostengono (anche) il benessere umano in termini di salute, accesso alle risorse primarie e di sostentamento.
“Intendiamo rafforzare il nostro ruolo di guida nel percorso di transizione energetica in Italia e in Europa. Questo si riflette sia nella nostra strategia di business, che punta su soluzioni energetiche efficienti e innovative, sia nei progetti, come Energy4Blue, che mirano ad avere un impatto positivo concreto e immediato sul territorio e sulla comunità anche attraverso la creazione di cultura nelle giovani generazioni” ha affermato Luca Conti, CEO di E.ON Italia, “Sono convinto sia fondamentale poter contare sulla collaborazione sinergica tra associazioni, istituzioni e mondo accademico; solo così si potranno raggiungere e coinvolgere sempre più giovani, offrendo loro opportunità di formazione, diffondendo cultura e consapevolezza intorno ai temi del mare e della sostenibilità”.
Indice
I progetti di E.ON per la protezione della biodiversità
Summer School alle isole Tremiti
Dal 24 al 28 giugno alle Isole Tremiti si è tenuta la summer school dedicata agli studenti e organizzata in collaborazione con UNESCO-IOC e Università degli Studi Aldo Moro di Bari nell’ambito del progetto Save The Wave di E.ON. Quattro giorni di lezioni teoriche per studiare le tecniche di ripristino e di reimpianto di Posidonia oceanica unite ad attività pratiche, sul campo, per imparare a monitorare la biodiversità e gli habitat marini locali e dare concretezza a quanto appreso sull’importanza della Posidonia per i mari nostrani.
La Posidonia oceanica è infatti una pianta acquatica fondamentale per i fondali marini. Denominata anche “polmone del Mediterraneo”, svolge un ruolo essenziale per la produzione di ossigeno (20 litri al giorno) e per lo stoccaggio di carbonio, contribuendo ad assorbire CO2 e contrastare il riscaldamento globale. Secondo quanto riportato dall’Università di Ferrara, si stima che le praterie di Posidonie oceaniche del Mare Nostrum abbiano immagazzinato tra l’11 e il 42% delle emissioni di CO2 di tutti i Paesi mediterranei dall’inizio della rivoluzione industriale fino a oggi. Inoltre, grazie alla vasta estensione delle praterie, offre rifugio e nutrimento a numerose specie marine con un ettaro capace di ospitare fino a 350 specie diverse. Contribuendo alla mitigazione dell’acidificazione delle acque e al contrasto dell’erosione delle coste, la sua graduale scomparsa, causata da inquinamento e sovrasfruttamento dei fondali, pesca a strascico, ancoraggio, overfishing e aumento delle temperature dei mari, ha impatti elevati sia in termini ecosistemici che economici.
Da questo punto di vista, la summer school è un laboratorio di formazione in cui gli studenti hanno la possibilità di apprendere le tecniche di rigenerazione e monitoraggio delle praterie di Posidonia alle Isole Tremiti, contribuendo così al rinforzo delle azioni portate avanti con il progetto Save the Wave. In particolare, i partecipanti si sono immersi per raccogliere le talee di Posidonia distaccate dagli ancoraggi poco attenti e le hanno ripiantate nelle aree identificate dagli esperti, contribuendo così al rinvigorimento della prateria di Posidonia locale.
“Iniziative di formazione sul campo, come la Summer School Save the Wave, permettono di unire ricerca e innovazione con attività didattiche volte a formare le prossime generazioni di biologi marini. Gli studenti universitari apprendono sul campo le tecniche e le metodologie più all’avanguardia per la tutela del mare.” racconta Giovanni Chimienti, biologo marino e ricercatore presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Il progetto, iniziato nel 2022, prevede un monitoraggio periodico svolto da biologi marini esperti affiancati da subacquei locali appositamente formati per supportare la raccolta dati tramite un’attività di citizen science. I dati raccolti durante il monitoraggio permettono di valutare l’efficacia della metodologia utilizzata e il successo delle azioni di rigenerazione.
Docenti e studenti hanno inoltre partecipato ad uscite in barca per osservare le principali biocenosi costiere e le grotte semi-sommerse, oltre che i principali aspetti geomorfologici dell’arcipelago delle Tremiti, grazie anche ad attività di snorkeling da riva per il monitoraggio della fauna marina notturna.
Non solo universitarii, nei mesi primaverili anche 538 gli studenti pugliesi hanno partecipato alle attività e alle bio passeggiate nelle zone marine per scoprire, insieme agli esperti dell’Università di Bari e ad UNESCO, come proteggere le meraviglie del territorio. Le scuole coinvolte sono il Liceo Scientifico Statale C. Cafiero di Barletta, la Scuola Media Statale Amedeo D’Aosta di Bari, la Scuola Primaria e Dell’Infanzia Mons. Petronelli di Trani e l’Istituto Comprensivo M. D’Azeglio – G. de Nittis di Barletta.
“È nostro compito supportare le nuove generazioni fornendo loro la conoscenza e gli strumenti necessari per affrontare le sfide ambientali odierne. Con Save the Wave lavoriamo fianco a fianco ad esperti per tutelare uno degli ecosistemi più fragili del Mediterraneo, le praterie di Posidonia oceanica” afferma Francesca Santoro, Senior Progamme Officer per il programma di Educazione all’Oceano di UNESCO, “Le praterie rappresentano uno scrigno di biodiversità, nonché un alleato prezioso per la mitigazione degli effetti della crisi climatica e dell’erosione costiera.La Summer School e le attività con le scuole mettono a contatto esperti del settore con i più giovani, attraverso esperienze pratiche avvicinandoli al mare, alla sua biodiversità e ispirandoli a diventare portavoce di buone pratiche per la tutela ambientale.”
Summer School nel Golfo di Palermo
Si è invece tenuta nel mese di maggio la Summer School coordinata dal biologo marino Antonio Scannavino nell’ambito di Save the Wave a Mondello (PA). 300 studenti delle scuole primarie hanno preso parte ad attività pratiche organizzate con l’obiettivo di riconnettere i giovani al mare e far capire l’importanza di agire per la sua tutela e rigenerazione. Attività di citizen science si sono svolte anche a maggio durante il Water Festival 2024 di Palermo che ha visto la partecipazione di oltre 6.000 persone.
L’iniziativa di Mondello (PA) è poi proseguita il 5 giugno con il laboratorio Save the Wave, che ha visto la partecipazione di 50 ragazze e ragazzi dell’Istituto Tecnico Parlatore di Palermo. Nell’ambito di questo laboratorio gli studenti hanno avuto l’opportunità di realizzare un impianto di Posidonia oceanica per il recupero della prateria locale, con uno sguardo privilegiato sul ruolo che l’ecosistema marino della riserva ha per la biodiversità e la conservazione marina, nonché sulle misure adottate per proteggerlo. Anche in questo caso, “grazie all’esperienza sul campo, le nuove generazioni hanno modo di comprendere appieno l’importanza e il ruolo delle riserve marine, oltre alle sfide che affrontano nella difesa dell’oceano” evidenzia E.ON.
Summer School alle Isole Eolie per ragazzi delle scuole locali e volontari
Nelle Summer School organizzate anche quest’anno da Filicudi Wildlife Conservation, in collaborazione con E.ON, in programma per l’intera estate, il focus è invece sulla tartaruga marina comune Caretta caretta, specie tra le più diffuse nel Mediterraneo e a rischio estinzione a causa delle catture accidentali (oltre 150mila l’anno secondo il WWF), la degradazione dell’habitat, il disturbo antropico (80% degli animali recuperati nel Mediterraneo ha ingerito plastica) e dal cambiamento climatico. Dedicate ai più giovani per sensibilizzare su tematiche inerenti alla conservazione degli ecosistemi del Mediterraneo, tra le esperienze formative proposte ci sono lo snorkeling guidato dal biologo marino, i laboratori sulle microplastiche al microscopio, il monitoraggio delle spiagge per tutelare il processo di nidificazione delle tartarughe marine e attività di pulizia delle spiagge e del mare dai rifiuti e dalla plastica.
Parallelamente alle Summer School e all’impegno continuativo per il recupero e la cura di esemplari di Caretta caretta presso il Pronto Soccorso Tartarughe Marine powered by E.ON sull’isola di Filicudi, l’obiettivo dell’associazione è quello di tutelare le cosiddette Blue Oasis delle isole Eolie. Si tratta di aree ad elevata biodiversità e habitat importanti per la presenza di specie protette (Caretta caretta, Posidonia oceanica, foca monaca, cetacei) o aree ad elevato rischio perché impattate da attività antropiche, dove effettuare attività di monitoraggio, pulizia dei fondali, sensibilizzazione, azioni di tutela e recupero e di citizen science.