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Crisi energetica

Passo del gambero della Germania su sostenibilità: riapre centrale a carbone

La crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, che ha riacceso la consapevolezza sulla necessità dell’Europa di affrancarsi dalla dipendenza dal gas della Russia, ha spinto uno dei maggiori Paesi Ue, la Germania, a fare il passo del gambero sulla strada verso un futuro a zero emissioni e ad aprire una centrale a carbone.

Il gruppo energetico tedesco Uniper infatti ha annunciato che riavvierà una centrale elettrica a carbone – la maggiore fonte di emissioni tra i sistemi di produzione energetica – per produrre elettricità per il mercato, al fine di assicurare al Paese forniture alternative di energia per l’inverno. Uniper ha dichiarato che la centrale elettrica a carbone Heyden 4 a Petershagen, vicino a Minden, inizierà a produrre elettricità dal 29 agosto ad aprile 2023, sebbene sia possibile un’estensione a seconda della legislazione tedesca.

L’Europa ha aumentato gli acquisti di carbone per garantire il flusso di energia alle case e alle fabbriche di fronte agli stop di forniture di gas dalla Russia. La Germania, che aveva promesso di eliminare il carbone come fonte di energia entro il 2030, è tra le nazioni che ora ne importano di più. Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha definito amara ma necessaria la maggiore dipendenza dal carbone.

Uniper aveva terminato l’attività commerciale della centrale alla fine del 2020 nell’ambito dei suoi piani di decarbonizzazione. Dalla metà del 2021, Heyden 4 funge da centrale di riserva, ma non ha generato elettricità per il mercato. La società avrebbe dovuto chiudere definitivamente la centrale elettrica a luglio, ma ha deciso diversamente dopo che le autorità tedesche hanno affermato che la struttura era “sistematicamente rilevante” e necessaria per l’approvvigionamento sicuro nella regione.