Tra il 2000 e il 2020, la popolazione mondiale con accesso a casa a servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro è aumentata di oltre 2 miliardi, passando da 3,8 miliardi a 5,8 miliardi di persone, ma il cambiamento climatico mette a rischio la sicurezza idrica. È quanto emerge dal nuovo rapporto The State of the World’s Drinking Water redatto da Oms (Organizzazione mondiale della sanità), Unicef e Banca Mondiale che evidenzia un incremento delle persone che hanno ottenuto l’accesso ad acqua sicura da bere negli ultimi 20 anni, ma al contempo le ampie disparità geografiche che esistono con 2 miliardi di persone al mondo che non utilizzano ancora acqua potabile gestita in modo sicuro.
Il progresso ottenuto infatti, hanno segnalato le organizzazioni, anche se positivo, è fragile e iniquo, con un quarto della popolazione mondiale lasciata indietro e con il cambiamento climatico che incrementa la frequenza e l’intensità di siccità e inondazioni, peggiorando le condizioni di insicurezza idrica, interrompendo le forniture e devastando le comunità.
Nel frattempo, la rapida urbanizzazione sta aumentando la pressione sulla capacità delle città di fornire acqua ai milioni di persone che vivono nelle comunità informali e negli slums. L’acqua potabile non sicura è una causa determinante degli oltre 1,5 milioni di persone che muoiono ogni anno a causa di dissenteria, la maggior parte dei quali sono neonati e bambini piccoli.
L’acqua non potabile può infatti causare malattie da lievi e autolimitanti a malattie gravi, come la febbre tifoide e il colera, che è endemico in 69 Paesi e si stima provochi 2,9 milioni di casi all’anno, uccidendo in poche ore, se non viene trattato. Dal rapporto emerge inoltre che tra 94 e 220 milioni di persone sono a rischio di esposizione a concentrazioni elevate di arsenico nelle acque sotterranee, la maggior parte (94%) in Asia.
L’analisi comprende inoltre una serie di raccomandazioni strutturate in termini di governance, finanziamenti, sviluppo delle capacità, dati e informazioni e innovazione. L’elenco delle potenziali azioni è ampio e alcuni cambiamenti richiederanno un’azione sostenuta da differenti stakeholder.