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Crisi energetica

IEA: PMI le più colpite dalla crisi energetica globale

L’attuale crisi energetica globale ha fatto lievitare il costo dei combustibili e dell’elettricità, creando carenze e danneggiando consumatori, imprese e intere economie. Le piccole e medie imprese (PMI) sono tra gli attori economici più esposti, non avendo i margini, le economie di scala e il personale di supporto che consentono alle aziende più grandi di mitigare l’impatto della crisi. Allo stesso tempo, le PMI sono la spina dorsale delle economie di tutto il mondo, rendendo la loro sopravvivenza essenziale. Per aiutare le piccole imprese a superare queste sfide pericolose e sostenere le economie europee, la Commissione europea e l’International Energy Agency (IEA) hanno collaborato per sensibilizzare i governi, le imprese e le parti interessate sulle opzioni disponibili per potenziare e proteggere le PMI

Coping with the Crisis: Increasing Resilience in Small Businesses in Europe through Energy Efficiency” è il documento frutto della collaborazione tra la Commissione e l’IEA. Nel documento, le sezioni dedicate a ciò che l’Unione europea e i governi nazionali possono fare sono state preparate dalla Commissione europea, mentre la parte relativa a cosa possono fare le piccole imprese è stata redatta dall’IEA. 

Il contesto

Le PMI sono la spina dorsale dell’economia europea e aggiungono valore in ogni settore. Rappresentano il 99% di tutte le imprese dell’UE, danno lavoro a oltre 80 milioni di persone e costituiscono più della metà del PIL europeo. Con molte piccole imprese già provate dall’impatto della pandemia, gli attuali prezzi elevati dell’energia e l’incertezza delle forniture stanno creando ulteriore pressione sulla loro sopravvivenza.

Come l’UE sostiene le PMI

Dall’inizio della crisi energetica, la Commissione europea ha presentato diverse iniziative volte a sostenere non solo le famiglie ma anche le piccole imprese. Già nell’ottobre 2021, la Commissione ha pubblicato una serie di misure che i Paesi dell’UE possono utilizzare per aiutare le imprese, come il sostegno al reddito, i voucher energetici, gli sconti sulle bollette o il sostegno finanziario per l’efficienza energetica e le misure di energia rinnovabile

Più recentemente, è stato concordato uno strumento di emergenza che prevede che i Paesi dell’UE possano temporaneamente fissare un prezzo per la fornitura di energia elettrica alle PMI, per sostenere ulteriormente quelle che stanno lottando contro i prezzi elevati dell’energia.

Oltre ad aiutarle a ridurre i loro consumi energetici, che è uno dei modi più efficaci per sostenere le PMI nel mitigare i costi energetici e i rischi di approvvigionamento, l’UE gestisce diversi programmi di sostegno incentrati sulle PMI, che comprendono finanziamenti, innovazione e servizi di consulenza. Sempre più spesso, questi programmi si rivolgono in via prioritaria alla transizione verso l’energia pulita.

COSME, il programma per la competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese, finanzia molte iniziative che aiutano le piccole imprese ad accedere ai finanziamenti e a migliorare le loro condizioni commerciali. Anche programmi come il Fondo per l’innovazione, il Fondo InvestEU e i Fondi di coesionesostengono le PMI con soluzioni su misura e contribuiscono a migliorarne la crescita sostenibile e la competitività, favorendo al contempo la creazione di posti di lavoro al loro interno.

I programmi per la trasformazione del mercato e l’innovazione, come LIFE CET e Horizon Europecontribuiscono a sostenere la transizione verso un’economia dell’UE efficiente dal punto di vista energetico, basata sulle energie rinnovabili e neutrale dal punto di vista climatico, rendendo le imprese più rispettose del clima e dell’ambiente, resilienti, competitive e più intelligenti.

Anche le reti di sostegno svolgono un ruolo fondamentale per aiutare le imprese a innovare e crescere su scala internazionale. Attraverso servizi di consulenza mirati, la rete Enterprise Europe Network, che è la più grande rete di sostegno alle piccole e medie imprese del mondo, aiuta le aziende ad aumentare la loro resilienza e sostiene le PMI nella transizione verso modelli di business più sostenibili e digitali. Il Patto delle imprese, un’iniziativa pilota della Commissione, incoraggia inoltre le PMI a intensificare il loro contributo alla transizione verso l’energia pulita, fornendo assistenza per quanto riguarda gli audit energetici, l’attuazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni e la identificazione di tecnologie, metodi e meccanismi di finanziamento che le aziende possono utilizzare per realizzare i loro obiettivi energetici.

Cosa possono fare i governi nazionali

I governi nazionali e locali sono nella posizione migliore per assistere le piccole imprese sul loro territorio. Esistono già molti programmi e strutture di supporto, tra cui il sostegno finanziario (attraverso sovvenzioni, prestiti, sussidi, sgravi fiscali o una combinazione di misure), i servizi di informazione/consulenza, la regolamentazione (ad esempio, obblighi e standard dei fornitori) e i piani o le strategie nazionali. Anche le agenzie nazionali o regionali per l’energia svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere le piccole imprese dell’UE, in quanto sono spesso il primo punto di contatto per le aziende che cercano consigli per ridurre il loro consumo energetico e passare alle energie rinnovabili.

Nonostante le strutture già esistenti, secondo la Commissione UE, i governi possono adottare le seguenti misure per sostenere ulteriormente le PMI:

  • Estendere i programmi di sovvenzione esistenti per le piccole imprese. Ove possibile, questo dovrebbe concentrarsi sugli investimenti che riducono strutturalmente il consumo energetico, come l’attuazione delle raccomandazioni di audit energetico, la sostituzione di attrezzature/apparecchiature con altre più efficienti, l’isolamento dei processi;
  • Sostenere gli audit energetici e i servizi di consulenza. Rivolgersi proattivamente alle imprese offrendo loro audit energetici e consulenza è un modo molto concreto per identificare rapidamente le opportunità di riduzione dei consumi energetici;
  • Imporre l’attuazione delle raccomandazioni degli audit. Ove possibile, le aziende dovrebbero essere obbligate ad attuare le raccomandazioni più efficaci in termini di costi derivanti dagli audit energetici. Questo dovrebbe essere supportato da un sostegno finanziario.
  • Sostenere l’implementazione di un sistema di gestione dell’energia, che includa indicatori chiave di performance relativi all’energia e alle emissioni di CO2 e li inserisca nel processo decisionale strategico dell’azienda;
  • Rafforzare il mercato dei servizi energetici, ad esempio aumentando la consapevolezza, riducendo i costi di transazione e fornendo garanzie;
  • Fornire garanzie finanziarie per gli investimenti in efficienza energetica per facilitare l’accesso ai finanziamenti;
  • Comunicare i molteplici benefici delle misure di transizione energetica all’interno delle aziende, come l’aumento della produttività grazie a migliori condizioni interne per le persone e le macchine, la riduzione dei rischi dovuti alle fluttuazioni dei costi energetici, l’attrattiva per i datori di lavoro;
  • Sostenere il passaggio dai combustibili fossili all’elettrificazione, all’allacciamento alla produzione centralizzata di vapore (ove disponibile) e all’uso di pompe di calore e calore in eccesso per l’alimentazione di processi a bassa temperatura;
  • Sostenere le iniziative guidate dai dipendenti e le campagne comportamentali per motivare le persone a ridurre l’uso di energia sul posto di lavoro (e a casa) attraverso l’inclusione dei dipendenti nelle loro iniziative di risparmio energetico.
  • Facilitare il collegamento in rete di più aziende per sviluppare simultaneamente i loro audit energetici o sistemi di gestione dell’energia, condividendo le migliori pratiche, la formazione congiunta;
  • Garantire un facile accesso alle informazioni pertinenti, ad esempio sulle opportunità di finanziamento, sui servizi di consulenza, sulle reti di imprese, se del caso in collaborazione con le associazioni di categoria.

Cosa possono fare le piccole imprese

Secondo l’IEA, vi sono tre strategie principali che possono essere impiegate dalle piccole e medie imprese per far fronte all’attuale crisi energetica, che con l’avvicinarsi dell’inverno in alcune aree del mondo renderà ancora più difficile fronteggiare il rincaro dei prezzi delle materie prime.

Capire l’uso dell’energia

Una migliore comprensione di dove, come e perché viene utilizzata l’energia può aiutare un’azienda a sbloccare molteplici opportunità di risparmio immediato e di miglioramento dell’efficienza a lungo termine. Secondo l’IEA, un’analisi delle bollette e dei processi energetici può essere il primo passo, seguito da un maggiore monitoraggio dei sistemi di gestione per un miglioramento continuo. I contatori e i controlli intelligenti, se utilizzati per identificare le opportunità di risparmio energetico e gestire l’uso dell’energia, possono ridurre il consumo di energia fino al 40% con costi aggiuntivi minimi o nulli.

Gli audit energetici svolgono un ruolo cruciale e hanno un impatto maggiore quando includono un metodo per certificare i risparmi ottenuti. È stato dimostrato che possono fornire un risparmio medio del 18% sul consumo totale di energia.

I sistemi di gestione dell’energia che stabiliscono obiettivi raggiungibili per l’uso dell’energia e piani d’azione per raggiungere gli obiettivi e misurare i progressi possono portare a una riduzione media del consumo energetico annuale compresa tra il 10% e il 17%.

Coinvolgere la forza lavoro

I dipendenti sono risorse preziose, in una posizione unica per comprendere l’uso dell’energia dell’organizzazione, identificare le opportunità di efficienza e intraprendere azioni di risparmio energetico. L’IEA sottolinea che è stato dimostrato che coinvolgere attivamente la forza lavoro nelle misure per aumentare l’efficienza e il risparmio energetico porta benefici sia ai dipendenti che all’organizzazione. È stato dimostrato anche che le campagne di formazione e sensibilizzazione in materia di energia, con la nomina di responsabili energetici e di un team per l’energia, consentono di ottenere quasi il 6% di risparmio energetico annuo, che sale al 21% se combinato con il supporto tecnologico e le competenze.

Introdurre tecnologie efficienti

La sostituzione di apparecchiature inefficienti, anche prima della fine del loro ciclo di vita, con nuove apparecchiature efficienti, le migliori della categoria, può portare a risparmi energetici immediati, in genere con tempi di recupero brevi, e può ridurre la dipendenza da fonti di combustibili fossili non sicure.

In particolare, secondo l’IEA, per l’illuminazione è opportuno ricorrere alle luci a LED, che durano fino a cinque volte di più rispetto alle lampadine tradizionali e consumano fino al 90% in meno di energia. Per quanto riguarda i motori e i sistemi a motore, se si investe nel miglioramento dell’efficienza energetica di questi sistemi si risparmiano almeno sette euro per ogni euro investito in termini di consumo energetico. Rispetto al riscaldamento degli ambienti e dei processi nelle piccole imprese, l’IEA evidenzia che una pompa di calore efficiente è quattro volte più efficiente di una caldaia tradizionale a combustibile fossile e riduce la dipendenza dell’azienda da fonti di combustibile fossile non sicure. Inoltre, relativamente ai compressori, l’Agenzia sottolinea che l’energia rappresenta il 75% del costo di proprietà i un compressore. Il corretto dimensionamento del carico del compressore può ridurre di oltre 1/3 il consumo energetico di un sistema di aria compressa. Infine, anche la refrigerazione è un tema importante per le PMI, dato che può rappresentare fino al 50% dei costi di elettricità per alcune aziende. Secondo l’IEA, la sola manutenzione può ridurre il consumo energetico della refrigerazione fino al 10%.