Programma Copernicus

Esa, il buco dell’ozono continua ad allargarsi raggiungendo quota 26 milioni di KM2

Il buco dell’ozono sull’Antartide si sta allargando e ha raggiunto la dimensione di 26 milioni di chilometri quadrati, pari al triplo della superficie del Brasile. Lo afferma l’Agenzia Spaziale Europea sulla base delle misure del satellite Sentinel-5P, messo a punto dal programma Copernicus di Esa e della Commissione Europea. La rilevazione colloca la dimensione attuale al decimo posto fra le estensioni rilevate negli ultimi 44 anni, che hanno raggiunto il massimo nel 2000, toccando quota 29,9 chilometri quadrati.

“Il buco dell’ozono del 2023 è iniziato presto ed è cresciuto rapidamente da metà agosto”, ha spiegato Antje Inness, ricercatore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service. “Il 16 settembre, aggiunge, ha raggiunto una dimensione di oltre 26 milioni di chilometri quadrati, diventando così uno dei buchi dell’ozono più grandi mai registrati“. Le dimensioni si modificano seguendo un ritmo regolare: aumentano progressivamente da agosto a ottobre, periodo in cui raggiungono la massima estensione, per tornare nella norma entro la fine di dicembre, quando il vortice polare si indebolisce.

Quest’anno il buco dell’ozono si è aperto in anticipo a causa dell’eruzione del vulcano Hunga-Tonga, avvenuta fra dicembre 2021 e gennaio 2022, che ha portato grandi quantità di vapore acqueo negli strati superiori dell’atmosfera.
“Il vapore acqueo”, ha aggiunto; Inness, “potrebbe avere rafforzato la formazione delle nubi stratosferiche polari, dove i clorofluorocarburi possono accelerare la riduzione dello strato di ozono” e “la presenza del vapore acqueo può anche contribuire al raffreddamento della stratosfera antartica, migliorando ulteriormente la formazione di queste zolle stratosferiche polari e dando luogo a un vortice polare più robusto”.