Industria ESG

Britishvolt: l’azienda britannica di batterie sarà salvata da una startup australiana

Salvataggio in arrivo per Britishvolt, la più grande gigafactory europea, fallita nelle scorse settimane. Il Regno Unito torna quindi a sperare di raggiungere l’obiettivo di elettrificare l’industria automobilistica. Le aspettative britanniche, però, sono ora in mano ad una startup australiana, Recharge Industries, che è intervenuta per risollevare le sorti dell’azienda produttrice di batterie Britishvolt.

In una quindicina di giorni di trattative, Recharge Industries ha costruito un pacchetto che rilancia anche i piani per la costruzione di una “gigafabbrica” da 3,8 miliardi di sterline (6,7 miliardi di dollari australiani) nel nord dell’Inghilterra per rifornire la prossima generazione di veicoli elettrici costruiti nel Regno Unito e privi di materiali cinesi.

L’azienda australiana, che fa capo alla società di investimenti Scale Facilitation con sede a New York, ha battuto altre tre offerte, sebbene l’accordo debba ancora essere finalizzato.

Recharge Industries lavorerà alla ricostruzione di Britishvolt e del suo impianto previsto, portando avanti anche i piani preesistenti per la costruzione di un impianto di batterie a Geelong, un ex centro di produzione automobilistica in Australia.

La proposta dell’azienda australiana agli amministratori ha fatto leva su legami strategici e diplomatici e ha ricevuto il sostegno dell’inviato del governo britannico per il commercio in Australia, l’ex giocatore di cricket inglese Ian Botham. La startup intende costruire batterie agli ioni di litio senza materiali provenienti dalla Cina o dalla Russia, riducendo i rischi per le catene di approvvigionamento.