L’anno prossimo il governo australiano emetterà il suo primo green bond. Lo ha annunciato il tesoriere Jim Chalmers venerdì al termine di una tavola rotonda tra ministri, fondi pensione, banche, asset management – per un totale di oltre 2.000 miliardi di dollari di attività – ed esperti di clima ed energia.
L’obbligazione consentirà agli investitori istituzionali e non di finanziare progetti pubblici volti al raggiungimento del net zero. L’anno scorso il governo australiano ha infatti annunciato i propri obiettivi climatici che includono la riduzione delle emissioni di gas serra del 43% entro il 2030 (rispetto al livello del 2005), e l’azzeramento entro il 2050.
A tal fine, sarà pubblicato un Green Bond Framework e l’emissione della prima obbligazione green è prevista per la metà del 2024. Seguendo le orme europee, verrà inoltre stilata una tassonomia, in collaborazione con l’Australian Sustainable Finance Institute (Istituto australiano per la finanza sostenibile), per fornire standard e definizioni comuni su quali attività e beni possono essere considerati sostenibili. La Australian Securities and Investments Commission riceverà inoltre, secondo quanto comunicato dal tesoriere, ulteriori 4,3 milioni di dollari per contrastare il greenwashing.
Un programma, quello annunciato alla fine della settimana scorsa, che mira dunque a supportare i target net zero, lo sviluppo della finanza sostenibile e l’efficientamento energetico del Paese.
Secondo quanto riportato da alcune testate internazionali, Mark Whelan, dirigente del gruppo ANZ, tra le cinque principali istituzioni bancarie in Asia, ha sottolineato inoltre come le operazioni previste “permetteranno all’Australia di allinearsi meglio con i mercati esteri, dando certezza ai mutuatari e agli investitori e sbloccando al contempo il capitale necessario per le iniziative verdi e sociali”,