Intesa Sanpaolo è presente alla COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, quale unica banca italiana. Nei panel dei lavori interverranno, nei prossimi giorni, Mauro Micillo, Chief IMI Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo, Marco Elio Rottigni, Chief International Subsidiary Banks Division Intesa Sanpaolo, e Dante Campioni, Ceo e Managing Director di Alexbank, sussidiaria di Intesa Sanpaolo in Egitto.
La banca intende portare come testimonianza l’adattamento della propria best practice sul territorio egiziano, attraverso la sussidiaria Alexbank, nel trasferire iniziative finanziarie innovative a sostegno dell’agricoltura, anche attraverso l’introduzione di nuove tecnologie, per esempio nel campo dell’irrigazione.
Il ruolo dei finanziamenti derivanti dal settore privato in materia di clima nel continente africano è tuttora poco determinante, per la convinzione che siano meno remunerativi dei finanziamenti tradizionali. Le banche hanno da sempre una funzione trainante nell’apertura di nuovi mercati, poiché sono la principale fonte di funding per il business privato. Gli obiettivi, in questo caso a lungo termine, sono necessari per uno sviluppo economico sostenibile e per il raggiungimento di strategie di sviluppo definite localmente nei territori.
L’agricoltura in particolare è una componente cruciale della vita umana, per il suo sviluppo economico e in termini di sicurezza sociale ed alimentare. Per Intesa, gli istituti finanziari devono garantire il supporto necessario alle iniziative governative a favore delle comunità locali, dedicando attenzione anche ai piccoli agricoltori, idealmente in un contesto volto all’attuazione di politiche sociali in grado di ammortizzare i costi economici a breve termine della transizione ecologica.
“La partecipazione di Intesa Sanpaolo a COP27 è in piena coerenza con il forte impegno di tutto il gruppo a livello internazionale nel consolidamento dei nostri principi ESG e di sostenibilità. Indirizziamo le nostre azioni verso un mondo più equilibrato, sia dal punto di vista ambientale sia sociale.” ha commentato Marco Elio Rottigni, Chief of International Subsidiary Banks Division , “Un impegno che trova una nuova conferma oggi con la testimonianza della capacità di sostenere iniziative finanziarie innovative a supporto dell’agricoltura grazie alla nostra Alexbank, una banca leader in Egitto e nell’area mediterranea”.
L’impegno di Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha erogato nel 2021 e fino al 30 settembre 2022, 29 miliardi di euro a supporto della green economy, dell’economia circolare e della transizione green. Nel Piano d’Impresa 2022-2025, la Banca ha inoltre previsto 8 miliardi di euro di linee di credito dedicate all’economia circolare.
Sempre nell’ambito dell’economia circolare, durante i primi 9 mesi del 2022, sono stati valutati e validati 284 progetti, per un importo complessivo pari a 7,5 miliardi di euro, accordati 3,3 miliardi di euro su 131 transazioni (2 miliardi relativi alla green finance) ed erogati 2,6 miliardi di euro (di cui 1,1 miliardi relativi alla green finance). È stata inoltre rinnovata la partnership con la Fondazione Ellen MacArthur e con Cariplo Factory per il Circular Economy Lab.
Il gruppo Intesa Sanpaolo, infine, ha impresso un’accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette, a seguito dell’adesione alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) e alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA), nonché alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA).
Lo scorso febbraio, nel Piano di Impresa 2022-2025, sono stati fissati gli obiettivi al 2030 per 4 settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, che rappresentano oltre il 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie nei settori identificati dalla NZBA). La banca si è quindi impegnata ad azzerare le emissioni nette entro il 2050, con riferimento sia alle proprie che a quelle relative ai portafogli prestiti e investimenti.
Anche le società del gruppo attive nel wealth management, alla luce dell’adesione alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) e alla Net-Zero Asset Owner Alliance (NZAOA), hanno fissato i rispettivi target intermedi, finalizzati a raggiungere entro il 2050 la neutralità delle emissioni nette di gas serra dei patrimoni gestiti.