Una start-up hi-tech, nata per supportare gli investimenti ESG e fondata da una giovane donna italiana negli Stati Uniti con il supporto dell’Innovation Lab dell’Università di Harvard. È questa la storia di Physis, piattaforma online che aiuta a investire in aziende e in prodotti finanziari che proteggono le persone e il pianeta, creata nel 2019 da Stefania Di Bartolomeo, laurea presso l’Università Bocconi e Master of Art in finanza sostenibile ad Harvard.
Physis, con un database aggiornato attraverso modelli proprietari di Intelligenza Artificiale attraverso diverse fonti ma che si basano su dati reali (non stime), permette di monitorare gli SDGs dei portafogli, fornendo la capacità di comunicare l’impatto di un portafoglio. Un elemento sempre più importante in un contesto come quello attuale, in cui gli investimenti sostenibili stanno diventando la prassi e la normativa a riguardo si sta complicando e dettagliando sempre di più. Proprio per questo Physis è stata scelta da Anasf, l’associazione dei consulenti finanziari che conta 12 mila iscritti, per fornire un servizio esclusivo ai propri soci in grado di facilitare la relazione con i proprio clienti.
Le attuali trasformazioni normative, ma anche della sensibilità degli investitori verso le tematiche ESG, conferiscono al ruolo del consulente finanziario una rilevanza ancora maggiore rispetto al passato. La ceo della nuova società sottolinea infatti la grande importanza che i consulenti finanziari rivestono sul mercato italiano nelle scelte della clientela privata, che risiede soprattutto nella comunicazione al cliente dei fattori Environmental, Social e Governance (ESG). Di Bartolomeo, intervistata da ESGnews, racconta come la piattaforma Physis riesce a supportare il consulente nel selezionare un portafoglio sostenibile e nel comunicarne la sostenibilità al cliente in modo semplice.
Quali ragioni l’hanno spinta a creare la piattaforma Physis?
Physis nasce dall’esigenza di valutare gli investimenti sostenibili in modo concreto e tangibile. Physis Investment è una piattaforma tecnologica che consente, inserendo un titolo o un portafoglio, di calcolare l’impatto sostenibile del proprio investimento sul pianeta. Grazie a processi automatizzati di machine learning e ad algoritmi proprietari, Physis è infatti in grado di raccogliere dati da diverse fonti, valutarne l’affidabilità ed effettuare controlli incrociati per poi estrapolare informazioni di valore a sostegno degli investimenti. Siamo per esempio in grado di sapere quanta anidride carbonica una società ha consumato e quanta acqua ricicla abitualmente e con che scopi, oppure quante donne sono state assunte e con che titolo. Una soluzione pensata principalmente per investitori istituzionali e professionali, come portafoglio manager, financial advisor e family office, che intendono costruire un portafoglio sostenibile e dimostrare, al tempo stesso, che gli investimenti proposti stanno generando un impatto positivo quantificabile e comprensibile.
Crede che i consulenti finanziari siano ormai pronti a recepire i cambiamenti normativi in atto (MIFID II) e a trasmetterli ai clienti?
MiFID II rappresenta una sfida importante per il consulente finanziario che oggi è sempre più preparato e interessato ai temi di sostenibilità. La vera sfida sta nella comunicazione di questi temi con i clienti. Bisogna trovare la giusta formula per ridurre la complessità delle informazioni senza pero cadere in una semplificazione banalizzante. Confido che ci avvieremo presto in una fase successiva a quella attuale, dove appunto il ruolo del consulente finanziario da sempre fondamentale nella gestione del rapporto con il cliente, possa trasmettere la sostenibilità in maniere specifica, dettagliata ed emozionale per poi cogliere i temi di maggiore interesse per il cliente.
Secondo l’esperienza dei consulenti finanziari con cui collabora quali sono i temi ESG che riscuotono maggiore interesse?
Sicuramente i temi legati alla “E” e alla “S”. Ma in generale tutto ciò che va oltre un semplice punteggio ESG entusiasma molto i consulenti finanziari, ed è proprio questo il valore aggiunto di Physis. I consulenti finanziari vogliono parlare con i propri clienti fornendo informazioni chiare e di loro interesse. Physis riesce ad aiutare i consulenti finanziari nel selezionare un portafoglio sostenibile e nel raccontare la sostenibilità di questo portafoglio con metriche semplici e comprensibili. Se un consulente finanziario sa che il suo cliente è particolarmente sensibile ai temi sociali, tramite Physis può mostrare quante sono le donne manager nelle società in cui ha investito, oppure quanti incidenti sul posto di lavoro sono avvenuti nelle società in portafoglio rispetto alla media di categoria o al benchmark di riferimento. Allo stesso modo se un cliente è più sensibile agli aspetti ambientali il consulente finanziario può mostrare che il suo portafoglio la quantità di CO2 oppure quantificare metri cubi di acqua riciclati, e molto altro! Questa è la grande potenza comunicativa del dato quantitativo di impatto rispetto all’utilizzo di rating e score ESG, cioè che non trasmette solo un numero o una lettera basati unicamente sulla metodologia proprietaria della società fornitrice di dati.
Gli investitori riescono ad avere un’ottica di lungo periodo e a percepire i rendimenti futuri derivanti dagli investimenti ESG?
Il concetto di separazione tra performance finanziaria e performance sostenibile di un portafoglio è ancora radicato. Ma negli ultimi anni abbiamo visto la pubblicazione di numerosi studi e la creazione di molti prodotti che hanno dimostrato come l’integrazione dei fattori sostenibili all’interno del portafoglio porti a rendimenti corretti per il rischio maggiori ed in generale ad una minore esposizione del portafoglio al rischio di mercato. La percezione però è che ci sia tanta strada ancora da percorrere da parte un po’ di tutti gli operatori di mercato, dai consulenti finanziari ai clienti, per comprendere fino in fondo il valore aggiunto di un portafoglio sostenibile sia per la capacita di performance sia per gli impatti positivi di lungo periodo che questo tipo di investimenti innesca sul pianeta. Vediamo infatti alcuni entusiasti pionieri fra investitori e consulenti finanziari in contrapposizione a chi rimane in modo scettico a guardare il cambiamento. Infatti, a mio avviso la più grande innovazione in finanza degli ultimi anni è proprio la nascita e lo sviluppo degli investimenti sostenibili. Un nuovo modo di fare finanza che include la misurazione non solo degli aspetti finanziari ma anche degli aspetti ambientali, sociali e di governance ampliando il monitoraggio dei rischi e delle opportunità che questi fattori possono generare.
Quali sono, se ci sono, i timori o le perplessità che evidenziano gli investitori riguardo le tematiche ESG?
Per rispondere a questa domanda è necessario fare una precisazione: la finanza sostenibile ha ampliato ancora di più il divario tra gli investitori di vecchia generazione e quelli di nuova generazione. Se tra i primi c’è ancora un’idea di investimento ancorata ai concetti di rischio e rendimento, tra i giovani sta crescendo esponenzialmente una maggiore sensibilità rispetto ai temi ESG, questo perché l’investimento per i giovani deve essere qualcosa di più tangibile ed emozionale. Ed è importante vedere che il portafoglio generi rendimenti finanziari positivi, ma allo stesso modo la nuova generazione vuole contribuire attivamente alla creazione di un impatto positivo sull’ambiente e la società.