Gli SDGs sono davvero il faro di condotta delle strategie aziendali? Uno studio commissionato dal GRI (Global Reporting Initiative) a Support the Goal, iniziativa che promuove i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ONU e valuta la comunità imprenditoriale in base all’allineamento e al supporto di tali obiettivi, ha rivelato che sebbene la maggior parte delle aziende analizzate (83%) dichiari di supportare l’Agenda 2030, più della metà (60%) non esplicita impegni quantificabili né riporta dati a sostegno dei progressi di allineamento agli obiettivi.
Dall’indagine emerge, inoltre, che gli obiettivi maggiormente rilevanti per il business delle aziende (dichiarati dal 69% delle esaminate) sono l’8 (lavoro dignitoso e crescita economica), il 12 (consumo e produzione responsabili) e il 13 (azione climatica); mentre i tre meno comuni sono l’1 (povertà zero), il 2 (fame zero) e il 14 (vita sott’acqua).
Lo studio è stato condotto su un campione di 206 società che rendicontano seguendo gli standard GRI e, analizzando i report di sostenibilità e le informazioni presenti sui loro siti, ha valutato in che modo queste comunicano all’esterno il proprio supporto, le proprie azioni di allineamento agli SDGs e il livello dell’adesione nel concreto. Ogni azienda è stata esaminata su 5 aspetti legati alla pianificazione della sostenibilità, agli impegni e ai progressi compiuti, alle azioni intraprese e al coinvolgimento dei fornitori. Per ciascuna categoria, è stato assegnato un colore tra il verde, l’ambra o il rosso, in base al grado di reale engagement: ad esempio, se sono menzionati gli SDGs nella reportistica, prioritizzando o meno degli obiettivi specifici, o ancora se sono stabiliti dei target quantificabili e se questi ultimi sono corredati da dati e associati a determinati goal. È poi attribuito un punteggio finale da 1 a 5 stelle associato al numero di aree in cui la performance della azienda è ritenuta idonea, e dunque “verde”.
Valutazioni delle performance SDGs
Tra le 206 imprese valutate solo lo 0,5% ha raggiunto cinque stelle, e a circa il 30% , quindi più di un quarto, sono state assegnate zero stelle. Il 34,9% invece ha ottenuto quattro stelle ed è quindi a un passo dal raggiungere una comunicazione ottimale del proprio allineamento agli SDGs. Questo significa che queste aziende stanno ponendo in essere almeno quattro tra le seguenti attività, ossia: dichiarare che sostengono gli SDGs nei loro piani; pubblicare obiettivi misurabili, collegandoli a obiettivi specifici; descrivere le azioni intraprese per raggiungerli; dare prova dei progressi compiuti in materia di sostenibilità attraverso dati numerici e quantitativi; incoraggiare i fornitori a sostenere gli SDGs.
I settori più impegnati
Il settore industriale in cui sono presenti le aziende che hanno raggiunto le 5 stelle è quello chimico come mostra la figura seguente; tali società hanno sede in Europa, in particolare in Norvegia e Russia. I settori del Non-Profit e dei servizi commerciali registrano performance deboli in termini di comunicazione degli SDGs, e si osserva che (con riferimento a un piccolo campione di aziende osservato) i rating più bassi sono quelli del settore forestale e logistico in cui nessuna società ha ottenuto più di due stelle.
“Questo studio conferma il ruolo cruciale del reporting di sostenibilità nel consentire alle aziende di esplorare il modo in cui le loro azioni hanno un impatto sull’Agenda 2030, fornendo al contempo la trasparenza necessaria per i governi e la comunità internazionale per misurare i progressi sugli SDG. È incoraggiante, pertanto, vedere che la maggior parte delle società di rendicontazione GRI si impegna ad allinearsi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile. L’urgente passo successivo è quello di aumentare il ruolo del settore privato nel contribuire a soluzioni per il raggiungimento di tali obiettivi, richiedendo una divulgazione più approfondita e quantificabile e il collegamento delle prestazioni SDG con la strategia di business. Fare questo non solo aumenterà i progressi sugli obiettivi, ma può anche sbloccare opportunità per l’innovazione e la collaborazione.” ha commentato Peter Paul van de Wijs, direttore responsabile degli affari esteri.
Infatti, la maggior parte delle aziende esaminate non ha ancora predisposto dei target precisi di allineamento con gli obiettivi dell’Agenda, e non riporta una quantificazione dei progressi raggiunti. Inoltre, la ricerca mostra anche che quasi nessuna società fa riferimento agli impatti negativi che determinate attività possono avere sugli obiettivi e dunque il modo in cui intendono migliorare le proprie performance in relazione a tali impatti. E neppure, al contrario, si sottolinea come il loro lavoro contribuisca al raggiungimento di specifici obiettivi di sosteniilità. Senza un livello di dettaglio e comprensione adeguati, diventa dunque difficile tracciare un chiaro collegamento tra le operazioni di business e le ambizioni sugli SDG cui si fa riferimento nelle rendicontazioni.