I criteri ESG sono inclusi in larga misura nel settore assicurativo italiano e, in molti ambiti, mostrano miglioramenti rispetto ai risultati dello scorso anno. Lo rileva la ricerca realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile e dall’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), presentata a Roma nell’ambito delle Settimane SRI, la principale rassegna in Italia sulla finanza sostenibile, promossa e organizzata dal Forum. L’indagine, avviata nel 2022, è giunta quest’anno alla seconda edizione, con una partecipazione pari al 76% del mercato assicurativo italiano in termini di premi raccolti. Il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, in cui le compagnie rispondenti rappresentavano una quota di mercato premi pari al 73%.
Dall’analisi è emerso che quasi la totalità delle società di assicurazione (90%) ha una funzione aziendale o un comitato dedicato ai temi ESG e include gli obiettivi di sostenibilità per il calcolo della parte variabile delle retribuzioni. Inoltre, la parità di genere è un tema presente nel 98% delle politiche di gestione delle risorse umane. I criteri ESG sono ora inclusi sia nelle scelte di investimento sia nella definizione dell’offerta di prodotti assicurativi danni o prodotti assicurativi vita diversi dai prodotti di investimento. Al tavolo della discussione le best practice di UnipolSai, Generali, Real Mutua ed Etica SGR che hanno sostenuto la ricerca di ANIA e del Forum.
Indice
Aspetti generali e di governance
La quasi totalità (circa il 90%) del campione ha istituito una funzione aziendale o un comitato ad hoc dedicati ai temi di sostenibilità, per lo più a diretto riporto del CdA o delle funzioni apicali.
Organi di governance preposti alla sostenibilità
In merito alle politiche di remunerazione, per la parte variabile delle retribuzioni, anche quest’anno la quasi totalità (il 90%) del campione prende in considerazione il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Di questa quota, l’83% utilizza indicatori quantitativi (in gran parte associati anche a obiettivi qualitativi).
Quest’anno l’indagine ha analizzato anche l’inclusione dell’obiettivo della parità di genere all’interno delle politiche di gestione delle risorse umane e i ruoli a cui si applica. Ne è emerso che il 98% del campione tiene conto di tale obiettivo, nella maggioranza dei casi (96%) tramite indicatori quantitativi (accompagnati nel 75% dei casi da indicatori qualitativi); tale obiettivo è esteso a tutto il personale nel 50% dei casi e a tutto il personale e ai membri del CdA nel 41%.
Inclusione dell’obiettivo della parità di genere (2023)
Per la diffusione dei temi di sostenibilità all’interno della governance delle compagnie di assicurazione, un ruolo fondamentale può essere svolto dalla formazione: il mercato italiano ne ha compreso l’utilità e, infatti, la totalità delle società rispondenti si è già dotata di programmi formativi sui temi di sostenibilità. Questi ultimi sono rivolti principalmente a tutto il personale e ai membri del Consiglio di Amministrazione.
Inclusione dei criteri ESG nelle decisioni di investimento
Rispetto al ruolo di investitori istituzionali delle compagnie di assicurazione, l’indagine mostra che pressoché la totalità del campione (il 99,98%) include i criteri ESG nelle decisioni di investimento, in particolare nelle decisioni riferite al portafoglio diretto e in delega. Il dato acquisisce ancor più rilevanza se si considera che nel 93% dei casi le strategie SRI sono adottate su una porzione rilevante del portafoglio (75-100%). Anche quest’anno la principale motivazione che spinge le assicurazioni a effettuare investimenti sostenibili è la possibilità di coniugare l’impatto socio-ambientale con un congruo ritorno finanziario.
Inclusione dei criteri ESG nelle decisioni di investimento
Diverse sono le strategie SRI mediante le quali le politiche di investimento sostenibile vengono applicate, con una prevalenza delle esclusioni. È però importante evidenziare la crescente diffusione della strategia dell’engagement e, in particolare, la partecipazione delle compagnie di assicurazione a iniziative di engagement collaborativo.
Le assicurazioni ricoprono un ruolo decisivo nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e, in particolare, nella mitigazione e adattamento al cambiamento climatico. Dalla ricerca emerge un aumento della consapevolezza sul tema: il 95% del campione misura l’impronta di carbonio del portafoglio e, come nel 2022, ne utilizza i risultati principalmente per identificare le azioni necessarie a ridurre le emissioni associate agli investimenti. Inoltre, il 71% del campione include la neutralità climatica nelle scelte di investimento, in prevalenza attraverso obiettivi intermedi misurabili allineati a standard riconosciuti a livello internazionale.
Inclusione dei criteri ESG nell’attività di sottoscrizione dei rischi
In riferimento all’attività di sottoscrizione dei rischi, anche quest’anno il campione o già include i criteri ESG nella definizione dell’offerta di prodotti assicurativi danni o prodotti assicurativi vita diversi dai prodotti di investimento oppure ha avviato (o sta proseguendo) valutazioni in merito, indicando come principale opportunità la possibilità di incentivare comportamenti più sostenibili e meno rischiosi nella clientela.
Definizione dei criteri ESG da includere nei prodotti assicurativi
L’inclusione dei fattori di sostenibilità avviene principalmente tramite la limitazione dell’offerta di prodotti assicurativi per le attività esposte ad alti rischi ESG, l’offerta di prodotti assicurativi per la copertura dei rischi climatici (per lo più legati all’acqua, al vento e alle temperature), nonché l’offerta di prodotti specifici per favorire l’inclusione assicurativa; in quest’ultimo ambito, in particolare tramite coperture assicurative dedicate agli Enti del Terzo Settore e/o alle organizzazioni non profit e attraverso prodotti per favorire la conciliazione vita-lavoro e la genitorialità.
“Grazie alla solida partnership tra il Forum e ANIA, anche quest’anno abbiamo scattato una precisa fotografia dell’evoluzione degli investimenti ESG nel comparto assicurativo. Le assicurazioni sono una categoria fondamentale di investitori istituzionali e la loro crescente propensione alla sostenibilità costituisce un aspetto molto positivo. Questi operatori svolgono un ruolo chiave nella gestione dei rischi e rappresentano dei veri punti di riferimento per gli altri operatori finanziari”, ha dichiarato Francesco Bicciato, direttore generale del Forum per la Finanza Sostenibile.
L’esperienza di UnipolSai Assicurazioni
“L’indagine conferma il crescente impegno del settore assicurativo per la gestione di impatti, rischi e opportunità legati ai fattori ESG, ormai integrati in tutti i processi aziendali fondamentali, con un focus sulle azioni volte a ridurre le emissioni di carbonio, sia quelle dirette sia quelle legate alla catena del valore. Dalla ricerca emerge, inoltre, che il 21% delle compagnie ha integrato nei propri piani strategici la promozione di azioni di adattamento per garantire l’assicurabilità dei settori più esposti ai rischi climatici. Quest’ultimo rappresenta una grande sfida per la società dove le competenze del settore assicurativo possono apportare un contributo davvero rilevante, come riconosciuto anche dal regolatore europeo. Pur a fronte della notevole complessità del tema, sarà fondamentale che le compagnie e il comparto nel suo insieme proseguano e rafforzino il loro impegno in merito”, ha commentato Giulia Balugani, Sustainability Manager di UnipolSai Assicurazioni.
UnipolSai ha una strategia climatica ben definita. In particolare, rendicontazione le emissioni Scope 1 e 2 e sta aumentando gli investimenti nelle energie rinnovabili. La compagnia, inoltre, adotta delle esclusioni sia in ambito di investimenti che di sottoscrizioni per settori con impatti elevati sui cambiamenti climatici, ma è attiva anche sul fronte dell’engagement.
L’esperienza di Generali
“Il report mostra un avanzamento complessivo del settore nell’integrazione dei fattori ESG all’interno del business, sia a livello di investimenti sia di sottoscrizione e con un’attenzione ai temi sociali sempre più forte. Un’evoluzione in linea con la strategia “Lifetime Partner 24: Driving Growth” di Generali, che ha nella sostenibilità il suo principio ispiratore e mira a ottenere un impatto sociale e ambientale positivo su tutti gli stakeholder attraverso una piena integrazione dei criteri ESG nel business e nei processi, lo sviluppo di un mindset sostenibile e inclusivo all’interno dell’organizzazione e l’impegno attivo nelle comunità”, ha commentato Barbara Lucini, Head of Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia.
Nel suo intervento, la Lucini ha ricordato anche che Generali è stato il primo gruppo assicurativo italiano a ottenere certificazione sulla parità di genere.
L’esperienza di Etica Sgr
“Anche nella seconda edizione della ricerca sul settore assicurativo emerge con chiarezza la maturità e l’impegno crescente nell’integrare considerazioni di sostenibilità nella governance e negli investimenti. Tra i vari parametri in crescita rispetto allo scorso anno, si evidenzia un’ulteriore diffusione della strategia dell’engagement (+16%), un prezioso ed efficace strumento per integrare tematiche legate al lavoro e alla comunità nell’azione volta a contrastare il cambiamento climatico. Vi è un riconoscimento crescente dell’importanza della dimensione sociale nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, soprattutto in termini di impatti sul lavoro e sulla comunità. Raggiungere una transizione giusta, in linea con l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico 2015, contribuirà ad accelerare l’azione per il clima in modo da raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)”, ha dichiarato Arianna Magni, Head of Institutional and International Business Development di Etica Sgr.
L’esperienza di Reale Mutua
“Partner del Forum per la Finanza Sostenibile dal 2018, Reale Mutua non poteva mancare tra i sostenitori della seconda edizione della Ricerca sulla Sostenibilità nel settore assicurativo italiano. Questo è uno strumento utilissimo per sentire il polso del settore rispetto all’approccio che il comparto sta tenendo in relazione al tema dell’integrazione della Sostenibilità nel core business assicurativo. In Reale Group, la sostenibilità è parte essenziale della nostra identità, radicata nella nostra essenza e riflessa in modo saldo all’interno della governance aziendale. In qualità di società benefit, Reale Mutua ha adottato un approccio di integrazione ex ante delle tematiche ESG in tutti i processi aziendali. Le sei finalità di beneficio comune, previste all’interno dello Statuto della Compagnia, intendono prendere in considerazione le esigenze di tutti i nostri Stakeholder: Dipendenti, Soci-Assicurati e Clienti, Organi Sociali, Intermediari e altri canali distributivi, Fornitori di beni e servizi, Collettività e Ambiente, Azionisti delle Società Controllate, Autorità e Agenzie di Vigilanza e Controllo. Riteniamo che solo in questo modo si possa generare quella forza trasformativa che ci permetterà di fare fronte alle sfide globali attuali e future”, ha spiegato Barbara Moretto, Sustainability Manager di Reale Mutua.