Un fondo pensione lancia un monito sul possibile supporto indiretto di Mastercard alle cosiddette “ghost gun”, cioè le armi da fuoco non tracciabili, e chiede al colosso delle carte di credito di riportare i rischi collegati alle transazioni che servono per acquistare tali armi.
Il fondo pensione pubblico del Rhode Island, piccolo stato della costa Est degli Stati Uniti, ha presentato una proposta assembleare che sollecita Mastercard a riportare i rischi associati ai servizi di pagamento offerti dalla società utilizzati per l’acquisto di ghost gun. In particolare il fondo, che gestisce 11 miliardi di dollari di patrimonio, ha chiesto a Mastercard di rispondere, entro l’anno, “se e quando” intenda “ridurre il rischio associato al processamento di pagamenti che coinvolgono le carte o i servizi della società per la vendita e l’acquisto di armi irrintracciabili, inclusi i tanto contestati kit ‘Buy, Build, Shoot’ (‘compra, costruisci, spara’), i suoi componenti o altri accessori utilizzati per assemblare privatamente armi note come ghost gun”.
Questo tipo di armi costituisce un grande problema negli Stati Uniti. Sebbene molti abbiano lanciato l’allarme sulle pistole costruite con macchine 3D, in realtà sono proprio le ghost gun a sollevare le maggiori preoccupazioni. Le armi artigianali 3D sono rudimentali e inefficaci, mentre le ghost gun hanno le stesse caratteristiche operative delle armi tradizionali, ma a differenza di queste sono sprovviste di elementi identificativi, e sono quindi irrintracciabili. Per questo motivo, le ghost gun sono diventate l’arma prediletta dalla criminalità, e secondo le statistiche rappresenterebbero anche il tipo di arma più diffusa tra i minorenni.