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Gender Equality

Consob contro la violenza di genere

Nei giorni in cui cade la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Onu, la Consob scende in campo contro la violenza economico-finanziaria con un evento simbolico “Libere di contare. Più consapevolezza finanziaria, meno violenza economica”. L’Autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari concentra per la prima volta, in un evento pubblico, la propria attenzione su questa piaga sociale del nostro tempo.

A confrontarsi nell’incontro di oggi sono stati, tra gli altri, il presidente dell’Autorità Paolo Savona, che ha aperto i lavori, la commissaria Gabriella Alemanno, Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Micaela Ramazzotti regista e interprete, Magda Bianco capo del Dipartimento Tutela della clientela ed educazione finanziaria di Banca d’Italia.

L’educazione finanziaria e il lavoro delle donne sono due elementi che possono “aiutare in un processo di empowerment e di crescita della consapevolezza” rispetto alla violenza economica per ridurre l’esposizione al rischio e permettere di superare poi la situazione, ha affermato Magda Bianco della Banca d’Italia.

“I dati suggeriscono che c’è una relazione positiva, un circolo che si crea tra inclusione economica nel mercato del lavoro, inclusione finanziaria e alfabetizzazione finanziaria. Tra queste tre componenti occorre davvero cercare di creare un circolo virtuoso, non sempre facilissimo”, ha aggiunto Bianco ipotizzando che la “vera radice del problema” possa essere l’inclusione sul mercato del lavoro

In Italia c’è il più basso tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro in Europa, il 56%, un basso tasso di occupazione, tantissimo part time involontario, un pay gap elevato, intorno al 10% e un difficile accesso per le donne alle posizione di vertice. “Questo incide su tutto, anche sull’inclusione finanziaria”, secondo la capo dipartimento che sottolinea come la differenza tra donne e uomini, per esempio nell’avere un conto corrente o carte di pagamento, quasi si annulla per le donne che lavorano. Il divario resta invece per la partecipazione attiva sui mercati finanziari, un aspetto forse dovuto anche al fatto che le donne hanno una ricchezza netta inferiore (nel 2020 del 32%). Nel lungo periodo, per Bianco, bisogna lavorare sul circolo mercato del lavoro, inclusione finanziaria, educazione finanziaria, “che rischia in Italia di essere vizioso”. Ma nel breve periodo, aggiunge, “l’educazione finanziaria è quella su cui stiamo lavorando in tanti anche per sostenere la fragilità e intervenire anche nell’emergenza”.