È tempo di bilancio per l’Agenda 2030, il programma d’azione delle Nazioni Unite sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU e declinato in 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs). Stando al resoconto appena pubblicato dall’Istat nel sesto Rapporto Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in 10 anni l’Italia è migliorata sulla parità di genere con una quota di donne in crescita nel 2022 sia nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa (42,9%, +1,7% rispetto al 2021) sia negli organi decisionali (21%, +1,9%), ma peggiora sull’energia pulita, con un complessivo da fonti rinnovabili al consumo finale lordo di energia (19%) in flessione rispetto al 2020, e un lieve aumento, per la prima volta dal 2012, della percentuale di popolazione che incontra difficoltà a riscaldare adeguatamente l’abitazione (8,8%).
Il documento presenta l’aggiornamento e l’analisi delle misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 per il nostro Paese, contribuendo alla realizzazione di questo importante progetto globale. In particolare, la sesta edizione del rapporto include la diffusione di 372 misure statistiche connesse a 139 indicatori tra quelli proposti dall’Inter-Agency and Expert Group on SDG Indicators (UN-IAEG-SDGs) delle Nazioni Unite, per il monitoraggio degli avanzamenti dell’Agenda 2030 a livello globale.
Il report, che è stato chiuso con le informazioni disponibili al 14 giugno 2023, rivela che il 42,6% delle misure statistiche è in miglioramento rispetto ai target, il 24,6% stazionario e il 32,8% segnala un peggioramento.
L’analisi misura anche le convergenze e le disparità tra le regioni italiane. Nel complesso, negli ultimi 10 anni, quasi la metà (47,8%) delle 159 misure statistiche analizzate indica una convergenza tra le regioni, il 17,6% è stabile e il 34,6% mostra una divergenza regionale.
In particolare, i goal 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 17 (Partnership per gli obiettivi) sono gli unici in cui tutte le misure statistiche mostrano una riduzione dei divari territoriali, grazie alla convergenza interregionale nell’ambito della digitalizzazione, ricerca e sviluppo. Gli obiettivi 4, 10 e 13 si caratterizzano per una prevalenza di misure convergenti. Il goal 4 (Istruzione di qualità) per effetto di una minore disparità territoriale nelle competenze degli studenti, il 10 (Ridurre le diseguaglianze) per effetto di una distribuzione più equa del reddito, il goal 13 (Lotta contro il cambiamento climatico) per effetto di un avvicinamento dei valori regionali del numero di persone esposte al rischio di disastri naturali. All’opposto, nei goal 7 (Energia pulita e accessibile) e 11 (città e comunità sostenibili), più della metà delle misure considerate è caratterizzato da divergenza. Questo avviene a causa dell’aumento delle distanze fra regioni per la quota di consumi energetici da fonti rinnovabili e per l’intensità energetica dell’industria e per i divari dell’accesso al trasporto pubblico.
A che punto è l’Italia nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030
Partendo dalle buone notizie, gli obiettivi dell’Agenda 2030 in miglioramento riguardano in primis l’uguaglianza di genere (goal 5): dopo il picco della fase pandemica, nel 2022 si riduce il numero di chiamate al numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza e lo stalking e sono in aumento nel 2021 i centri antiviolenza e le case rifugio, con un tasso di 2,39 servizi in totale ogni 100.000 donne di 14 anni e più. La rappresentanza femminile si è ridotta nel Parlamento nazionale scendendo al 33,7% nel 2022 (-1,7), ma cresce nelle amministrazioni regionali e nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa (42,9%; +1,7) e negli organi decisionali (21%; +1,9). A migliorare significativamente sono anche le misure per il goal 17, “Partnership per gli obiettivi”, in cui hanno segno positivo tutte quelle che riguardano l’uso dell’ICT, eccetto la percentuale di persone che usano il web per acquistare beni o servizi.
Buoni i risultati anche per il goal 14, “Vita sott’acqua”, che ha visto una diminuzione nel 2021 dei rifiuti marini spiaggiati, pari a 273 ogni cento metri di spiaggia – ancora lontano da quanto richiesto dalle raccomandazioni della Commissione Europea (20 rifiuti/100 m) – e un allineamento con il target 14.5 e con gli obiettivi della conservazione della biodiversità (Aichi Target on Biodiversity) per quanto riguarda le aree marine tutelate (10,6%).
Nell’ultimo anno è poi aumentata l’offerta di trasporto pubblico locale, che raggiunge i 4.740 posti per chilometro, indicatore del goal 11, “Città e comunità sostenibili”, ed è diminuita la quota di popolazione che lamenta problemi strutturali o di umidità dell’abitazione. In miglioramento infine anche i goal 10, “Ridurre le disuguaglianze”, 9, “Imprese, innovazione e infrastrutture”, e 8, “Lavoro dignitoso e crescita economica”, grazie a un miglioramento delle disuguaglianze nella distribuzione dei redditi (5,6 il rapporto tra il reddito delle famiglie più abbienti e quello delle famiglie più povere), l’aumento delle famiglie coperte da rete fissa di accesso ultraveloce a internet (passata dal 23,9% nel 2018 al 53,7% nel 2022) e la diminuzione dell’1,4% del tasso di disoccupazione, con progressi superiori per i giovani.
Male invece i goal 2, “Sconfiggere la fame”, che ha visto l’aumentato della percentuale di minori in sovrappeso (27% tra i 3 e i 17 anni), e 3, “Salute e benessere”, per il quale si è osservato un aumento delle persone che dichiarano di fumare e che fanno abuso di alcol.
Oltre al peggioramento poi sul fronte delle energie rinnovabili (goal 7), criticità anche per l’obiettivo 12, “Consumo e produzione responsabili”, in cui la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani (54,4% nel 2020) e la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani (64% nel 2021) aumentano solo marginalmente (rispettivamente +1,1 e +1,0 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e le tonnellate per abitante il consumo di materiale interno pro-capite sono 8,6.
Infine, con il 71% delle persone di 14 anni e più che colloca la preoccupazione per il cambiamento climatico tra le prime cinque preoccupazioni ambientali, in Italia aumenta il rischio alluvioni a cui è esposto l’11,5% della popolazione (goal 13). Per il goal 16 invece, “Pace, giustizia e istituzioni”, la percentuale di misure in peggioramento è consistente, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di affollamento delle carceri e della soddisfazione verso i servizi pubblici.