Tassi reali negativi, rallentamento del commercio globale e forza dirompente dell’onda verde sull’economia. Sono questi i temi principali che guideranno l’andamento dei mercati nei prossimi dodici mesi e anche oltre, secondo Swisscanto Invest, uno dei principali asset manager svizzeri focalizzato su investimenti sostenibili. Il gruppo elvetico, che ha già allineato il 100% delle sue gestioni agli articoli 8 e 9 della SFDR, ha presentato la propria visione sui mercati dei prossimi dodici mesi, dal titolo Market Outlook 2022, nel segno degli investimenti sostenibili. La società di gestione, che fa capo alla Zurcher Kantonalbank, prevede che nel 2022 gli investimenti sostenibili faranno meglio del mercato per il terzo anno consecutivo.
“La sostenibilità non è più una tattica, ma è un elemento oramai destinato ad avere sempre più peso nella gestione dei portafogli”, sottolinea René Nicolodi, Head of Equities & Themes di Swisscanto Invest, il quale ha impostato una rigorosa policy sugli investimenti sostenibili della società di gestione, che prevede una riduzione del 4% delle emissioni di CO2 ti tutti i portafogli del gruppo. Un approccio che è valso a Swisscanto Invest una serie di rilevanti riconoscimenti: tra questi, di recente la società ha vinto, con il fondo Swisscanto Equity Fund Sustainable Global Climate, il prestigioso UNCTAD Sustainable Fund Award 2021, il premio alla sostenibilità assegnato dalla Conferenza delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo.
Guardando al 2022, le tendenze che caratterizzeranno i prossimi 12 mesi, secondo l’asset manager rappresentato in Italia da Andrea Ferrante, Head of sales and business development per Italia e Lussemburgo, saranno “De-remunerazione”, “De-globalizzazione” e “De-Carbonizzazione”.
“Anche nel 2022 ci attendiamo bassi tassi di interesse, che rimarranno attorno al livello zero. I rendimenti al netto dell’inflazione saranno quindi negativi”, osserva Nicolodi, “come scenario non ci aspettiamo che le Banche Centrali mettano in atto una politica monetaria più restrittiva, ma a nostro avviso preferiranno attendere segnali di conferma sulla stabilità della tendenza all’incremento dei prezzi. L’attuale sostenuto incremento dell’inflazione è a nostro avviso temporaneo, anche se si inserisce in un quadro di fondo che favorisce una pressione sui prezzi”.
L’attuale emergenza del Covid-19 ha inoltre impattato sulle catene di consumo, creando disequilibri e carenze che hanno focalizzato l’attenzione dei consumatori su elementi come i tempi e l’affidabilità delle consegne. Anche questo fattore, secondo l’analisi di Swisscanto Invest, non è semplicemente legato all’emergenza sanitaria, che ha determinato colli di bottiglia nelle catene produttive, ma si inserisce in uno scenario di fondo che, a partire dalla tensione sulle tariffe tra Stati Uniti e Cina, porta a una tendenza al rallentamento del commercio globale.
L’ultimo elemento che delinea lo scenario di fondo è la svolta green dell’economia. Il cambiamento climatico è al centro dell’attenzione, non solo da parte dell’opinione pubblica, ma anche dei policy maker, come dimostra, a titolo esemplificativo, il numero crescente di citazioni sull’ambiente da parte della BCE, che ha soppiantato il tema del mercato del lavoro, dominante nel 2017. Altro importante fattore sono gli ingenti investimenti che verranno messi in campo per la transizione energetica verso un’economia Net Zero: secondo le previsioni il loro ammontare supera di gran lunga quanto mai stanziato per le maggiori opere di infrastrutture mondiali.
“Nel 2022 continuerà a essere favorito l’investimento azionario. Nonostante le valutazioni elevate, le azioni rimangono interessanti rispetto alle altre classi di investimento, supportate anche da una crescita degli utili e da un sentiment ancora equilibrato, come si vede dall’allocazione dei portafogli”, precisa l’asset manager svizzero. “In questa fase saranno da preferire i titoli delle aziende di qualità, che hanno la forza commerciale di poter fissare i prezzi. Inoltre, grazie al massiccio ricordo ai buy back alla solida crescita degli utili e all’esposizione verso i settori a maggiori ritmi di sviluppo, privilegiamo le azioni americane rispetto a quelle europee”, aggiunge Nicolodi.
Altro grande vincitore del 2022 saranno gli investimenti sostenibili. Su questo fronte, ci sono tre elementi che spiegano l’urgenza di adottare un approccio improntato alla sostenibilità, non solo in chiave tattica, secondo Nicolodi. Da una parte, spiega, “i forti flussi di riallocazione dei portafogli verso investimenti sostenibili” spinti dalla pressione normativa, dalla maggiore percezione pubblica sull’importanza dell’ESG e, conseguentemente dalla domanda degli investitori. Il secondo fattore “è la consapevolezza che l’integrazione dei fattori ESG migliora il profilo del rischio/rendimento”, perché consente di adottare una gestione del rischio basata su migliori decisioni informate. E infine, gli effetti positivi della selezione, perché “scegliere le aziende più attente agli elementi ESG, come per esempio quelle più avanti nei processi di riduzione delle emissioni di CO2, permette di puntare sulle aziende con modelli di business orientati al futuro e, quindi, sui leader di domani”, conclude Nicolodi.