Sostenibilità ambientale, salute pubblica e smart cities sono i temi che stanno a cuore ai giovani, quelli di un’età che dai millennials scende fino alla generazione z. Credono nella pianificazione finanziaria per assicurarsi un reddito futuro, ma sono consapevoli di avere poca familiarità con i temi finanziari. Per questo si affiderebbero volentieri a un consulente finanziario, il cui identikit dovrebbe riunire le caratteristiche di Warren Buffet a quelle di Michelle Hunziker. Sono questi alcuni dati emersi dall’indagine commissionata dalla società di asset management Invesco e condotta da Bva-Doxa.
Cosa si aspettano i giovani per il loro futuro e come intendono affrontarlo? Qual è il loro rapporto con il denaro, il risparmio e gli investimenti? E quali sono le loro richieste e le loro aspettative verso la figura del consulente finanziario? Sono alcune delle domande cui risponde lo studio svolto su un campione di 750 ragazzi in tutta Italia, così composto: per genere 50% donne e 50% uomini; per fascia d’età 33% Z Tribe (18-24 anni), Nouveau Millennials (25-29 anni) e Mid Millennials (30-34 anni).
E a guardarli più da vicino questi giovani, emerge che forse – nonostante quello con cui si trovano ad interagire sia un mondo completamente diverso da quello dei loro genitori o nonni – i bisogni, i desideri e gli obiettivi di vita non sono poi così diversi.
Secondo l’indagine, le tematiche a cui i giovani tengono maggiormente sono quelle che rientrano in un vocabolario più familiare, dove un elevato interesse incontra un’elevata utilità percepita: al primo posto c’è la sostenibilità ambientale (48%), seguita dalla salute pubblica (42%) e, infine, il futuro delle smart cities (39%).
I giovani intervistati si mostrano, inoltre, molto propensi al risparmio per il futuro (39%) e praticamente la stessa quota vuole investire il proprio denaro (35%) e, solo dopo, pensano a fare molti viaggi (32%).
Anche i progetti nel lungo periodo esprimono una forte apertura al mondo finanziario: tra quelli più importanti troviamo l’investimento (29%), seguito dal volersi fare una pensione (27%), che è ancora più forte tra i Nouveau Millennials (30%). Anche l’aspetto della realizzazione futura acquista importanza su di un orizzonte di lungo periodo: come il risparmiare (27%), farsi una famiglia propria (26%) ed investire nel mattone (23%). In particolare, nella Z-tribe spiccano tra le priorità il digital e la finanza, mentre per i Mid-Millennials prevalgono denaro e autorealizzazione.
Inoltre, sono consapevoli dell’utilità della pianificazione per risparmiare (84%), per realizzare i propri sogni (79%) e per vivere serenamente (71%). Mentre il 54% pianifica in modo analogico, già il 44% degli interpellati ricorre a strumenti digitali per la pianificazione.
L’intero target considerato dall’indagine di Invesco si caratterizza per un basso livello di educazione finanziaria, come si evince dal grafico di seguito.
Il mondo della finanza, del risparmio e degli investimenti è considerato quindi una sorta di ponte verso il futuro e la figura del consulente finanziario, nonostante il 70% del campione non ne abbia uno, è considerata importante dal 60% degli interpellati.
Ma quali caratteristiche dovrebbe avere il consulente ideale per GenZ e Millennials? Tutti i giovani, senza distinzione di età, tenderebbero ad affidarsi a persone (in “carne e ossa”), esperte nel campo da lungo tempo, che abbiano un’ottima esperienza nel trading e conoscenza dei fondi di investimento (anzitutto quelli integrativi pensionistici), cui affidarsi anche per accrescere le proprie (scarse) conoscenze finanziarie.
Per il 57% del campione il consulente dovrebbe guidare nel percorso, educarli, andando a scegliere insieme le soluzioni. Il consulente diviene quindi un mentore, in grado di essere allo stesso tempo un saggio e lungimirante “guru” e una persona paziente, amichevole e dinamica.
E alla domanda su chi sarebbe il consulente perfetto, scelto tra personaggi famosi, sono stati citati nomi che forse ci si poteva attendere, ma anche alcuni inaspettati: da Warren Buffet, Bill Gates e Di Caprio (nel suo ruolo in “The Wolf of Wall Street), a Gerry Scotti a Margherita Hack e Michelle Hunziker.
Infine, un bisogno che emerge prepotente è quello del linguaggio, che deve essere semplificante, portare la materia finanziaria alla comprensione e al dominio di tutti: semplice, diretto, chiaro, trasparente, non elitario. Anche per questo aspetto la mediazione del consulente finanziario diviene cruciale, in quanto gli intervistati si aspettano che semplifichi concetti finanziari complessi e renda accessibili quei temi che sembrano oggi ancora prerogativa di pochi.
“Dalla ricerca emerge chiaramente come cambino le modalità di comunicazione, ma non i bisogni. I millennials, infatti, sono molto più attenti e consapevoli della necessità di investire per il proprio futuro di quanto potremmo immaginare”, ha commentato Giuliano D’Acunti, Country Head Italy Invesco, “se, da un lato, sono ancorati al bagaglio valoriale tipico della famiglia d’appartenenza, dall’altro guardano con interesse alle nuove tecnologie e alle nuove forme d’investimento.
In questo contesto, la figura del consulente finanziario può rappresentare il perfetto punto d’incontro tra il passato e il futuro, un ponte tra generazioni solo apparentemente molto distanti, in grado di colmare il gap, scolastico e istituzionale, sull’educazione finanziaria, il cui peso è ancora troppo spesso sulle spalle delle famiglie italiane”.
“In Invesco – prosegue D’Acunti – siamo certi che l’educazione finanziaria sia un tassello fondamentale per una rivoluzione culturale soprattutto in un Paese come l’Italia, fanalino di coda europeo nelle classifiche di alfabetizzazione finanziaria. Per questo motivo, in collaborazione con Will Media, abbiamo lanciato un contest dedicato ai più giovani, una “call for ideas” in cui i ragazzi ci presenteranno le loro idee di startup a tema EduFinTech, premiando i vincitori con borse di studio in Digital Business. L’obiettivo di Invesco, tramite iniziative come questa, è quello di accelerare il processo di democratizzazione della finanza e renderla maggiormente accessibile anche ai più giovani”.