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Salone CSR

Sobrero (Koinètica): “Per abitare il cambiamento necessario valorizzare il ruolo che ognuno gioca per lo sviluppo sostenibile”

Anche quest’anno torna a Milano il Salone della CSR e dell’innovazione sociale. L’undicesima edizione del principale evento in ambito di sostenibilità in Italia, promosso da Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Sodalitas, Unioncamere, Koinètica, si terrà nella ormai consolidata sede dell’Università Bocconi dal 4 al 6 ottobre e ospiterà oltre 100 eventi e 400 relatori.

Quest’anno il tema del Salone è “Abitare il cambiamento”: l’urgenza di trasformare il sistema per limitare i costi economici e i danni sociali che gli impatti del cambiamento climatico determinano è infatti sempre più evidente e alle aziende è richiesto un celere impegno nell’indossare nuovi abiti. “Per abitare il cambiamento è necessario costruire una nuova bussola di valori, credere nell’innovazione, valorizzare il ruolo che ognuno gioca per lo sviluppo sostenibile.” ha dichiarato Rossella Sobrero, presidente di Koinètica e organizzatrice della manifestazione, in questa intervista a ESGnews che quest’anno è media partner dell’evento.

Il cambiamento però non è sempre facile e “per questo durante il Salone ci sarà lo spazio per raccontare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate” ha evidenziato la Sobrero. Un dualismo che dovrebbe caratterizzare anche la comunicazione aziendale che, secondo l’esperta di sostenibilità e comunicazione sociale, dovrebbe essere non solo sincera, quindi raccontare solo ciò che è stato concretamente fatto, ma anche trasparente, per mettere in luce i successi ma anche le problematiche affrontate e i risultati che non sono stati raggiunti. Solo così possono essere scongiurati i rischi di greenwashing e greenhushing.

Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, il principale evento in ambito della sostenibilità in Italia, è giunto all’11° edizione. Quali sono le novità e i messaggi importanti di quest’anno?

L’appuntamento con l’edizione nazionale del Salone è come sempre a Milano in Bocconi in ottobre (dal 4 al 6) con oltre 100 gli eventi e 400 relatori.

Il Salone – promosso da Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Sodalitas, Unioncamere, Koinètica – è un’occasione importante per chi crede nel valore della condivisione di strategie, idee, azioni concrete per sviluppare la cultura della sostenibilità.

L’edizione 2023 ha per titolo “Abitare il cambiamento” e ricorda che la sostenibilità è un processo e un percorso condiviso: solo la collaborazione tra i diversi attori sociali può portare nuove idee e soluzioni utili per le persone e per il pianeta. Per abitare il cambiamento è necessario costruire una nuova bussola di valori, credere nell’innovazione, valorizzare il ruolo che ognuno gioca per lo sviluppo sostenibile. Ma il cambiamento non è sempre facile: per questo durante il Salone ci sarà lo spazio per raccontare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate.

Nella 11° edizione del Salone della CSR i giovani saranno protagonisti di diverse le iniziative: tra le altre è stata a loro affidata la progettazione e la gestione di tre eventi del programma culturale.

Lei si occupa di sostenibilità da più di 20 anni. Quali cambiamenti ha potuto notare nell’approccio delle imprese?

In questi anni il Salone è stato non solo un’occasione di confronto e di scambio ma anche un “termometro” che ha misurato la crescita dell’impegno delle imprese. Ci sono stati molti cambiamenti e sono sempre più numerose le aziende che hanno inserito i principi della CSR nei loro piani di sviluppo. Queste organizzazioni hanno capito che è necessario affrontare in maniera trasversale tutti gli aspetti (ambientali, sociali e di governance) valutando non solo i benefici per l’ambiente ma anche gli impatti economici e sociali che possono derivare dalle scelte legate, per esempio, alla decarbonizzazione. Se tutti riconoscono l’urgenza di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti non si discute ancora a sufficienza del tempo necessario al sistema per trasformarsi e dei costi sociali che dovranno pagare i settori economici più esposti e i soggetti più vulnerabili.

In generale alle imprese viene chiesto di adottare una visione integrata della sostenibilità in una prospettiva il più possibile olistica: la responsabilità sociale deve coinvolgere tutte le funzioni e svilupparsi in una prospettiva di medio-lungo termine: solo quando la sostenibilità pervade la cultura aziendale si ottengono risultati positivi sul mercato.

Oramai la crisi climatica è sotto gli occhi di tutti, anche le aziende si adeguano. Ma è ancora molto presente a suo avviso l’ecologismo di facciata?

Purtroppo sì. Ci sono alcune aziende che non hanno ancora integrato la sostenibilità nelle loro strategie e anche per questo possono essere accusate di praticare solo un ecologismo di facciata.

Bisogna ricordare che per ridurre il rischio di attacchi alla reputazione è necessario comunicare solo dopo aver avviato il processo di cambiamento: prima di dire bisogna fare perché annunci e dichiarazioni possono essere rischiosi se alle spalle non ci sono strategie e iniziative concrete. Per fortuna molte organizzazioni hanno capito che la mancanza di coerenza tra il dichiarato e l’agito porta un calo di credibilità con conseguenze gravi anche sul piano economico.

La nuova normativa sul greenwashing riuscirà a portare chiarezza?

A marzo 2023 di quest’anno la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di Direttiva sui Green Claims che ha l’obiettivo di affrontare il problema del greenwashing. La direttiva rappresenta un passo avanti nel contrastare questo problema perchè chiede “prove scientifiche ampiamente riconosciute che dimostrino la veridicità” di quanto dichiarato dal punto di vista della sostenibilità.

Anche la nuova Direttiva europea sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) porterà notevoli cambiamenti. Tutte le imprese di grandi dimensioni e le PMI, escluse le microimprese, saranno chiamate a includere nella relazione sulla gestione economico finanziaria informazioni utili a comprendere come le scelte responsabili influiscono sull’andamento dell’impresa e sui suoi risultati. Per molte organizzazioni sarà un problema perché non sono ancora pronte a gestire un processo di rendicontazione strutturato.

Un fenomeno nuovo, tuttavia, è quello del greenhushing, cioè delle aziende che non comunicano i progressi e risultati in ambito ambientale per non essere giudicate. È l’altra faccia della medaglia di un atteggiamento poco corretto verso gli stakeholder?

Purtroppo per evitare il rischio di essere accusate di un ambientalismo di facciata alcune aziende stanno decidendo di scegliere il silenzio: un segnale negativo che rischia di far tornare indietro il mercato e di vanificare gli sforzi fatti fino ad ora per rendere la comunicazione più trasparente.

Qualche suggerimento per evitare il greenwashing come impresa e per difendersi come consumatore?

Per le imprese il suggerimento è semplice: comunicare in modo sincero e raccontare solo quello che è stato fatto concretamente. Tutte le organizzazioni sono oggi case di vetro esposte al giudizio degli stakeholder: è necessario quindi essere trasparenti raccontando i successi ma anche le difficoltà affrontate e i risultati che non sono stati raggiunti.

Per i consumatori il consiglio è diffidare di una comunicazione che non fornisce informazioni chiare e sintetiche, dati aggiornati, notizie “core” rispetto all’attività dell’organizzazione. Quando le informazioni sono troppo complesse e fumose potrebbe esserci alle spalle un comportamento non corretto da parte dell’azienda.

Anche quest’anno il Salone promuoverà un premio per chi misura l’impatto delle proprie azioni?

Certamente, il tema della misurazione e della valutazione d’impatto è sempre più importante: è fondamentale infatti quantificare il valore prodotto non solo a livello economico ma anche per il benessere delle persone e dell’ambiente. Anche per questo il Salone ha deciso di organizzare la seconda edizione del Premio Impatto, un’iniziativa per valorizzare la capacità delle organizzazioni di misurare e valutare l’impatto generato. Le imprese e le associazioni non profit sono invitate a raccontare come e perché hanno deciso di misurare il valore creato dalle proprie attività. I premi saranno consegnati il 4 ottobre durante la prima giornata del Salone.