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Tassonomia UE

Eurosif si pronuncia sui rischi dell’inclusione di gas naturale e nucleare nella tassonomia UE

L’Eurosif, l’associazione pan-europea dedicata alla promozione della sostenibilità attraverso i mercati finanziari, boccia l’inclusione del gas naturale e dell’energia nucleare nella Tassonomia dell’UE. L’European Sustainable and Responsible Investment Forum (Eurosif) ha pubblicato un intervento sulla questione nel quale sostiene che non è chiaro quali sarebbero i vantaggi derivanti dall’inclusione di gas e nucleare nella Tassonomia, mentre intravvede rischi significativi nell’introdurre queste fonti di energia per la credibilità dell’agenda della finanza sostenibile dell’UE. Il timore del Forum, infatti, è che possa indebolire la percezione delle ambizioni dell’Unione nei confronti dei partner internazionali.

Nella nota l’associazione sottolinea come la tassonomia dell’UE si compone di una lista di attività economiche che si qualificano come sostenibili perché si allineano con certi obiettivi ambientali secondo criteri scientifici, stabilendo quindi i livelli di performance che ogni settore economico deve raggiungere entro il 2050. È uno strumento di etichettatura per le aziende private e gli investitori per valutare come i loro investimenti attuali e futuri si allineano agli obiettivi di sostenibilità, senza impedire tuttavia agli investitori di investire in settori economici non considerati sostenibili.

La tassonomia UE, prosegue Eurosif, inoltre, non limita le scelte strategiche degli Stati membri riguardo al futuro mix energetico. L’attuale fabbisogno energetico globale e le sfide poste dagli obiettivi climatici a lungo termine creano un’equazione complessa per gli Stati membri per quanto riguarda il loro mix energetico attuale e futuro, che devono allineare i loro piani con gli obiettivi climatici, considerando le implicazioni per la sicurezza e la stabilità delle forniture energetiche. Alcuni paesi hanno già reso chiara la loro scelta di affidarsi all’energia nucleare e di eliminare gradualmente il carbone termico passando al gas naturale, nonostante queste fonti di energia non siano presenti ad oggi nella tassonomia UE.  

Il gas naturale e l’energia nucleare, rileva il Forum internazionale, avranno un ruolo limitato nella transizione energetica, come sottolineato dall’International Energy Agency (IEA) nella sua tabella di marcia 2050 Net-Zero; in particolare, la quota di energia nucleare rimarrà stabile mentre il gas naturale scomparirà. Se nel breve termine questi settori sono necessari per assicurare l’approvvigionamento energetico, la loro inclusione altererebbe la natura della tassonomia dell’UE da una lista di attività sostenibili a una lista di attività di transizione. Come dichiarato dall’IEA, in uno scenario Net-Zero non dovrebbero verificarsi ulteriori investimenti in combustibili fossili, e quindi queste attività non dovrebbero essere trattate come “sostenibili” nella tassonomia dell’UE.

Per proteggere la credibilità della tassonomia europea, se il gas naturale e l’energia nucleare devono essere inclusi, avverte Eurosif, possono esserlo solo in qualità di attività transitorie, con livelli di performance molto rigorosi e, nel caso del gas naturale, per un periodo limitato. I benefici dell’inclusione di queste attività nella tassonomia sono limitati, ma portano con sé due grandi rischi. In primo luogo, è probabile che mini la fiducia degli investitori privati e dei loro consulenti. C’è già un rischio significativo che sia percepita come una lista guidata politicamente da considerazioni di politica industriale, e non di tipo scientifico. L’inclusione del gas e del nucleare non farà che aggravare questa situazione, dal momento che gli investitori di alcuni Stati membri dell’UE non considerano queste fonti di energia come sostenibili. In secondo luogo, creerà un precedente per altri settori che cercheranno un trattamento meno rigoroso e meno basato sulla scienza nell’ambito della tassonomia dell’UE.

Se l’inclusione di cui si parla avverrà, gas naturale ed energia nucleare verranno inseriti anche nelle cifre di allineamento alla tassonomia che devono essere divulgate dai fondi d’investimento sotto il regolamento Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), come proposto recentemente dalle autorità di vigilanza europee. Secondo le attuali regole di reporting, però, mentre queste regole richiedono una divulgazione aggiuntiva sulle attività di transizione, non richiedono quella dei settori in cui queste attività sono presenti. Questo, come sottolinea Eurosif, si tradurrebbe in una minore trasparenza, con un rischio maggiore in caso di vendite sbagliate, e potenzialmente danneggerebbe le strategie di investimento sostenibile rispetto quelle più convenzionali. Alla luce di ciò, qualsiasi inclusione del gas naturale e dell’energia nucleare richiederebbe un ripensamento del rapporto SFDR.

A otto mesi dalla sua pubblicazione, l’atto delegato della tassonomia climatica dell’UE non è ancora stato approvato. L’adozione dell’atto, insiste Eurosif, è essenziale perché l’architettura della finanza sostenibile dell’UE funzioni correttamente: le aziende, infatti, ne hanno bisogno per iniziare il loro reporting, le istituzioni finanziarie per avviare la segnalazione su come i loro prodotti finanziari SFDR si allineano con esso e per i consulenti finanziari per consigliare adeguatamente gli investitori sulle opzioni di investimento sostenibile. 

L’atto è stato approvato solo dal Parlamento europeo, ma, stando a quanto si legge nella dichiarazione dell’Eurosif, gli Stati membri dovrebbero fare lo stesso ora, indipendentemente dalla decisione presa sull’inclusione del gas naturale e dell’energia nucleare nella tassonomia dell’UE.