Governance

Conclusa la consultazione pubblica sulla “Sustainable corporate governance” della Commissione Europea

La Commissione Europea ha concluso una consultazione pubblica che aveva come oggetto di discussione l’iniziativa “Sustainable corporate governance”. Questa proposta della Commissione europea vuole portare avanti il lavoro fatto dal EU’s Action Plan on Sustainable Finance del 2018. L’iniziativa è complementare alla revisione della direttiva EU sulla dichiarazione non finanziaria lanciata dalla Commissione.

“Sustainable corporate governance” mira a migliorare il quadro normativo dell’UE in materia di diritto societario e corporate governance. Lo scopo è quello di consentire alle aziende di concentrarsi sulla creazione di valore sostenibile a lungo termine piuttosto che sui benefici a breve termine. Inoltre l’iniziativa mira ad allineare meglio gli interessi delle aziende, dei loro azionisti, manager, stakeholder e della comunità. Questa maggiore sinergia aiuterebbe le aziende a gestire meglio le questioni legate alla sostenibilità nel proprio business, tra i quali si possono citare i diritti sociali e umani e il cambiamento climatico.

Secondo uno studio della Commissione europea, in collaborazione con EY, intitolato “Study on directors’ duties and sustainable corporate governance”, molte aziende, specie quelle quotate, devono rispondere a richieste sempre maggiori di rendimenti elevati generati nel breve termine. Questo fenomeno costringe le aziende a ridurre i propri investimenti in progetti a lungo termine, questo processo impatta negativamente sul profilo sostenibile del modello di business.

Tra il 1992 e il 2018 il rapporto tra l’insieme dei dividendi incassati dagli azionisti più il totale dei buy back rispetto all’utile netto delle società, è aumentato dal 20% al 60% nelle società europee quotate.

Allo stesso tempo, gli investimenti delle imprese, in termini di rapporto tra spese in conto capitale e spesa in ricerca e sviluppo rispetto all’utile netto, sono diminuiti rispettivamente del 45% e del 38%. Negli ultimi due decenni, questi indicatori sembrano essersi stabilizzati attorno a livelli elevati di pagamenti e bassa intensità di investimento.

In questo senso l’iniziativa lanciata dalla Commissione Europea, nello specifico dal dipartimento della giustizia, vuole migliorare il quadro legislativo, direttive EU 2017/1132 e 2007/36, per incentivare i Cda delle aziende a integrare adeguatamente gli interessi degli stakeholders, i rischi e le opportunità derivanti dalla sostenibilità, nel proprio processo decisionale.

Nello specifico, questo intervento impatta alcuni obiettivi specifici come la creazione di orizzonti temporali a lungo termine per gli investimenti, l’aumento della resistenza della governance rispetto alle richieste di rendimento a breve termine, il rafforzamento della resilienza delle prestazioni a lungo termine delle società attraverso modelli di business sostenibili che possono contribuire a ridurre gli impatti negativi, in particolare per quel che riguarda il climate change.