Fondo sovrano norvegese

Council of Ethics chiede autonomia del GPFG norvegese su esclusioni ambientali

Il Council of Ethics del Government Pension Fund Global norvegese (GPFG), che ha il ruolo di valutare se gli investimenti in determinate aziende siano coerenti con le sue linee guida etiche, ha chiesto che il fondo abbia piena autonomia nella decisione di escludere o cedere società in caso, appunto, di incoerenza con tali linee guida per quanto riguarda gli aspetti ambientali. 

Al momento, le raccomandazioni sull’osservazione o l’esclusione di aziende in conformità con le linee guida etiche del fondo pubblicate dal Council riguardano: violazioni gravi o sistematiche dei diritti umani; gravi danni ambientali; gravi violazioni dei diritti degli individui in situazioni di guerra o conflitto; corruzione; grave violazione particolare di norme etiche fondamentaliemissioni inaccettabili di gas climatici; produzione di munizioni a grappolo, di armi nucleari e di mine antiuomo; produzione di tabacco; vendita di attrezzature militari a certi Stati.

Il GPFG, in precedenza noto come Oil Fund, è il più grande fondo sovrano al mondo, con 1,3 trilioni di dollari di asset in gestione. Il fondo, istituito per gestire i proventi in eccesso derivanti dal settore petrolifero, viene gestito dalla Norges Bank Investment Management (NBIM). 

Fino ad oggi il GPFG non ha mai avuto la facoltà di cedere società basandosi sulle considerazioni etiche senza aver prima ricevuto una raccomandazione dal Council of Ethics. 

Oltre alla maggiore autonomia da conferire al fondo, il Council ha chiesto anche di modificare l’attuale politica di esclusione climatica del GPFG, ritenuta non adatta allo scopo. Per vedere se le proposte del Council verranno accolte, bisognerà aspettare la prossima primavera, quando le proposte sul piatto verranno discusse nel Parlamento norvegese.