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Banche ESG

ING, tra impegni ESG e mutui green per giocare un ruolo attivo nella rivoluzione sostenibile

Anche per le banche è diventato sempre più necessario prestare attenzione a tutti gli aspetti della sostenibilità (ambientale, sociale e di governance) e svolgere un ruolo attivo nel processo di transizione. Una consapevolezza che spinge il gruppo olandese ING, presente in Italia sin dal 1979 con le attività di corporate banking e dal 2001 con il retail banking, a proseguire il suo percorso in questa direzione focalizzandosi su due direttrici principali. Da una parte ponendo una grande attenzione al proprio impatto come organizzazione, dall’altra cercando di proporre alla propria clientela, sia corporate sia retail, prodotti sempre più concepiti per favorire il processo verso una transizione green. L’ultima proposta, lanciata proprio questo mese, è un mutuo green studiato per favorire l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica.

D’altronde, come evidenziato dai risultati dei recenti stress test sul clima portati a termine dalla Banca Centrale Europea, le banche potrebbero registrare un significativo impatto derivante dai rischi climatici, una prospettiva che rende ancora più urgente l’incorporazione della valutazione dei rischi derivanti dal clima in tutta la loro attività e l’impegno per favorire una transazione ordinata verso un’economia sostenibile.

Da questo punto di vista, la sostenibilità fa parte del Dna di ING, che in virtù di una posizione consolidata in 40 Paesi, punta a essere un attore attivo e un protagonista del cambiamento in atto a livello globale, con la responsabilità di agire per creare un impatto positivo sul pianeta a livello ambientale, economico e sociale.

“Essere un passo avanti nella vita e nel business”, recita il purpose della banca, che puntualizza come per il gruppo avere impatto significhi anche “aiutare i clienti e la società a essere un passo avanti nelle sfide che il mondo intero sta affrontando, anche in quelle relative al cambiamento climatico”: forte è infatti la convinzione che i servizi finanziari giochino un ruolo importante nel facilitare e nel sostenere (finanziare) la transizione verso una società con basse emissioni di carbonio.

Retail banking: il Mutuo Arancio diventa green per l’acquisto di case ad alta efficienza energetica

La banca ha intrapreso un percorso per creare un impatto ambientale positivo con i clienti retail: così, nel 2021 ha lanciato nuovi fondi ESG per andare incontro alle esigenze di una clientela sempre più attenta ai temi della sostenibilità.

Ha sviluppato inoltre una soluzione “ad hoc” di Mutuo Arancio per incentivare l’acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica, offrendo anche uno sconto dello 0,10% sullo spread dei mutui per l’acquisto di immobili green in classe energetica B, A o superiori. Uno sconto che si aggiunge a quello già in essere per coloro che addebitano le rate del loro mutuo arancio su conto corrente arancio.

Queste iniziative assumono una particolare rilevanza nel contesto italiano, dove secondo dati Assofin solo il 9% dei mutui erogati per l’acquisto di immobili classificati come “Green”, per un importo medio di 170.000 € (+31% rispetto agli altri mutui).

L’offerta green sui mutui, quindi, è un ulteriore passo di un percorso che andrà avanti nel tempo e che vedrà sempre maggior attenzione su soluzioni green per i clienti retail della banca.

La sostenibilità aziendale verso la clientela corporate

A livello globale il 2021 è stato l’anno record per transizioni sostenibili. In questo contesto, nel 2021 ING si è dimostrata al passo coi tempi, realizzando 317 transizioni sostenibili (di cui 25 in Italia) contro le 139 del 2020.

Anche per quanto riguarda i criteri di selezione delle aziende da finanziare, essi rispettano policy restrittive, escludendo determinati settori, aziende o progetti. Ad esempio, la banca ha deciso di non offrire finanziamenti dedicati a nuovi giacimenti di petrolio e gas e di portare in prossimità dello zero il proprio coinvolgimento nella produzione di energia basata sul carbone entro il 2025.

ING, inoltre, consapevole dell’impatto positivo che può creare tramite le scelte dei finanziamenti, è tra i player più attivi nei principali prodotti e servizi della “sustainable finance”: dai green loans, rivolti ad esempio a progetti di energia rinnovabile, building a elevata efficienza e soluzioni di economia circolare, ai sustainable improvement loans fino ai green bonds.

Gli impegni ambientali di ING

Dal 2007 ad oggi, ING ha finanziato in Italia diversi progetti di energie rinnovabili, erogando 1,8 miliardi di euro di finanziamenti a favore di parchi eolici e fotovoltaici. Il gruppo si è posto inoltre l’obiettivo di ridurre del 90% le emissioni di CO2 entro il 2030 (rispetto al 2014 come anno base), e già oggi gli edifici di proprietà vengono alimentati al 100% da energia rinnovabile.

In questo ambito, trasparenza e rendicontazione sono per ING imprescindibili per essere credibili nei confronti dei propri stakeholder e della società in generale. Per questo, a settembre 2021 il Gruppo ha pubblicato il Climate Report integrato, che per la prima volta ha descritto l’impatto delle attività di finanziamento della banca sul cambiamento climatico e i progressi compiuti con il progetto “Terra”, con cui ING indirizza il proprio portafoglio di prestiti verso gli obiettivi climatici globali.

Il progetto “Terra” è stato lanciato dalla banca nel settembre 2018 per orientare 700 miliardi di euro del proprio portfolio in linea con gli accordi di Parigi. A tal fine, ING ha adottato una metodologia di misurazione innovativa (PACTA – Paris Agreement Capital Transition Assessment) che stabilisce alcuni target di riduzione specifici per i settori a elevato impatto climatico.

Tuttavia, ING è convinta che nessuno possa pensare di ottenere risultati da solo e che la collaborazione e le partnership siano fondamentali: ad agosto 2021, infatti, ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance, entrando a far parte di un gruppo di 57 banche che riconoscono il loro ruolo centrale nella transizione verso un’economia reale a zero emissioni. L’obiettivo è di contenere l’aumento della temperatura globale ben al di sotto degli 1,5 gradi centigradi.

Le iniziative per la sostenibilità sociale

Anche sul piano della sostenibilità sociale ING è attiva in maniera importante. In particolare ha l’obiettivo a livello globale di creare un’economia più inclusiva per 3 milioni di persone entro il 2025. Ed è proprio in questa direzione che in Italia nel 2020 ha avviato insieme alla Fondazione Mondo Digitale “Job Digital Lab”, un programma di formazione dalla forte valenza sociale e territoriale pensato per chiunque desideri rafforzare e sviluppare competenze digitali “a prova di futuro”.

In Italia il fenomeno dello skill mismatch – il gap tra le competenze apprese nel percorso di studi e quelle richieste dal mondo del lavoro – è molto diffuso e al tempo stesso il Paese ha una popolazione con competenze digitali sotto la media europea:

  • solo il 42% delle persone di età 16-74 ha conoscenze digitali di base, contro il 56% della media dell’Unione Europea (Digital Economy and Society Index EU, 2021)
  • solo il 7,2% degli adulti 25-64 anni partecipa ad attività di formazione contro il 9,2% delle media EU (ISTAT, Noi Italia, 2021)
  • ci sono inoltre 10 milioni di lavoratori “mismatched” workers e l’Italia è al 34mo posto in Europa.

Con Job Digital Lab vengono offerte una serie di opportunità di formazione e di potenziamento delle skill digitali alle fasce della popolazione più fragili: giovani donne, neet, over 50, persone che devono riqualificarsi e reinserirsi.

Un percorso che conta anche sulle sinergie con le Camere di Commercio locali, che dal 2020 ha formato circa 11.000 persone, offrendo 101 sessioni di training, e che proseguirà nel corso dei prossimi anni per sostenere il life long learning di cui c’è grande necessità.