Le società di asset management riservano sempre più attenzione al processo di selezione di prodotti che rispettino i criteri ESG (Environmental, Social e Governance), soprattutto da quando è entrata in vigore a marzo dell’anno scorso l’SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation). Durante l’ALFI Roadshow di Milano dedicato agli investimenti sostenibili, Federica Calvetti, Responsabile ESG & Strategic Activism di Eurizon è intervenuta alla conferenza “Sustainability: the practical angle of managing and distributing an Article 8 or 9 fund going forward”.
“L’industria dell’asset management è chiaramente in prima linea nel guidare i progressi nel campo della finanza sostenibile, dato anche il ruolo che il settore svolge nell’indirizzare il capitale privato verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, dando la priorità alle preferenze di sostenibilità degli investitori, come delineato dal Piano d’azione dell’UE per la finanza sostenibile, pubblicato nel maggio 2018”, afferma Calvetti.
“L’entrata in vigore dei requisiti SFDR di I livello, a marzo 2021, ha segnato un momento cruciale di accelerazione verso la trasparenza e la disciplina intorno alle strategie ESG per tutte le società del settore che ora è impegnato a implementare i requisiti aggiuntivi introdotti dalla SFDR di II livello, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023”, aggiunge la Responsabile ESG di Eurizon. “L’SFDR di II livello impone un’informativa standardizzata e una maggiore responsabilità per i prodotti classificati ex SFDR art 8 e art 9 anche in relazione agli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici delineati nel regolamento sulla tassonomia”, prosegue Calvetti.
“Tuttavia, alcune questioni – come, ad esempio, la mancanza di una definizione universale di ciò che è considerato un “investimento sostenibile” o l’entrata in vigore non uniforme della regolamentazione (come MIFID II / SFDR) stanno ponendo sfide di interpretazione e comparabilità delle informazioni fornite che il settore sta cercando di affrontare”, conclude la Reponsabile ESG di Eurizon.
Gli investimenti di Eurizon connotati da caratteristiche ESG, a fine 2021, raggiungono un patrimonio di 110 miliardi di euro, pari al 46% delle masse dei fondi, con 172 prodotti classificati artt. 8 e 9 del regolamento SFDR, che quindi promuovono, tra le altre, caratteristiche ambientali o sociali, o che hanno obiettivi di investimento sostenibile.