Indagine

RBC AM, per gli investitori wholesale italiani megatrend e ESG plasmeranno gli investimenti

Gli investitori wholesale italiani ritengono che la sostenibilità sarà uno dei fattori che maggiormente definiranno gli investimenti nei tempi a venire e che i capitali allocati su investimenti sostenibili e a impatto saranno destinati a crescere. Lo evidenziano i risultati di un’indagine condotta con il coinvolgimento di oltre 500 fund buyer, consulenti e wealth manager europei, di cui 103 italiani, commissionata da RBC Asset Management, la società di asset management che include BlueBay. In dettaglio, dall’indagine è emerso che la maggioranza degli investitori wholesale italiani ritiene che saranno i megatrend a plasmare il modo di investire nel futuro, con particolare enfasi sullo spostamento dei capitali verso le considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) e verso i fondi che investono nei mercati emergenti.

La quasi totalità degli investitori wholesale italiani (il 97%, a fronte del 93% rilevato a livello europeo) è convinta che i megatrend giocheranno un ruolo fondamentale nella gestione dei loro portafogli nel corso dei prossimi 3-5 anni. In particolare, il 77% (contro una media europea del 66% ) si aspetta che il megatrend più investibile sia quello del cambiamento climatico e della scarsità delle risorse, seguito dai progressi tecnologici (66% contro il 63% a livello europeo).

In coerenza con le posizioni appena descritte, gli investitori wholesale italiani si aspettano che l’ammontare di capitali che andrà a confluire negli investimenti sostenibili e ad impatto continuerà a crescere: il 70% del campione italiano (75% tra i rispondenti europei) ha infatti dichiarato che nei prossimi 3-5 anni aumenterà l’allocazione sui fondi basati su criteri ESG espliciti. In linea con questo dato, gli investitori wholesale italiani prevedono di aumentare l’allocazione ESG nei prossimi 3-5 anni del 20% in media, in linea con il dato europeo.

Prospettive di mercato

Le prospettive sono abbastanza rosee, e quasi metà degli investitori wholesale italiani (il 42%, una percentuale più alta rispetto al 32% emerso a livello europeo) si aspetta che sarà la Cina a registrare il rally azionario più ampio nei prossimi cinque anni. Il 24% è convinto invece che sarà il Nordamerica a guidare i rialzi (e ne è convinto il 30% degli investitori wholesale europei), mentre il 23% pensa che sarà l’Europa occidentale (contro il 15% a livello europeo).

Gli investitori italiani stanno inoltre pianificando di incrementare l’allocazione sui mercati emergenti, con una maggioranza preponderante pari al 93% (83% in Europa) che dichiara di credere che tali mercati siano avviati verso un periodo di crescita nei prossimi cinque anni. Tra coloro che si aspettano una sovraperformance degli emergenti, il 66% (60% in Europa) sostiene che cercherebbe di beneficiare di tale crescita. Alla domanda su quali siano i mercati emergenti più investibili durante la ripresa dalla pandemia, l’Europa centrale ed orientale risulta al primo posto con il 57% delle preferenze, seguita da Asia ex-Cina (54%) e Cina (45%). Secondo i dati a livello europeo invece, il primo posto va all’Asia ex-Cina con il 60%, seguita da Europa centrale ed orientale (53%) e dalla Cina (36%).

Per quanto riguarda la selezione dei fondi: la maggior parte degli investitori wholesale italiani (37%) intende adottare un approccio globale alla selezione nei prossimi 1-3 anni (questa percentuale in Europa scende al 31%), mentre il 26% (22% il dato europeo) intende adottare un approccio europeo. Infine, tre quarti (76%, in linea con la media europea) degli investitori wholesale segnala una preferenza per i fondi a gestione attiva rispetto ai prodotti passivi.

“La gestione attiva sarà cruciale per individuare i vincitori ed evitare i vinti”, ha dichiarato Anthony Pickering, Head of Business Development, EMEA / APAC di BlueBay e RBC Asset Management. “Sarà altrettanto importante assicurare che le preferenze ESG degli investitori vengano costantemente soddisfatte, tramite l’accesso a gestori in grado di adottare un approccio attivo che sappia identificare e investire su opportunità al di fuori del benchmark”, ha aggiunto.