Analisi e approfondimenti

Il titolo Microsoft è abbastanza ESG?

Microsoft è un titolo che soddisfa i requisiti ESG? La società fondata da Bill Gates, leader mondiale del settore dei pc, nel 2020 ha migliorato il proprio ventaglio di obiettivi ESG. Si è impegnata a diventare carbon negative nel 2030, grazie a una riduzione delle emissioni accompagnata da azioni di compensazione, e a rimuovere completamente entro il 2050 la propria traccia di CO2 emessa nell’atmosfera terrestre sin dall’anno della sua fondazione. Gli impegni riguardano anche i rifiuti e le emissioni idriche, nonché su temi più sociali e attinenti al proprio business.

Tuttavia, la conclusione di un recente accordo con il ministero della difesa americano per la fornitura di un sofisticato sistema di controllo virtuale ha fatto venire qualche dubbio alle società di asset management più attente ai temi ESG. Dopo l’annuncio dell’intesa e un attento esame, BMO global asset management ha deciso di liquidare la propria posizione di azioni Microsoft (MSFT US) dalla strategia BMO Responsible Global Equity, per ché ha reputato che il contratto rappresentasse di fatto l’ingresso di Microsoft nel settore dell’equipaggiamento militare.

“In seguito alla recente acquisizione del contratto da parte di Microsoft US con il Department of Defense (DoD), per rimanere fedeli alla nostra filosofia di investimento fondamentale di evitare, investire e migliorare, cercando di proteggere i nostri investitori da potenziali danni, al meglio delle nostre capacità, abbiamo ceduto i titoli Microsoft dalla strategia BMO Responsible Global Equity” ha fatto sapere la società di gestione canadese.

La società di asset management spiega che il nuovo contratto decennale per fornire visori Ivas (Integrated Visual Augmentation System) rappresenta un cambio di passo rispetto al passato, per quanto riguarda la collaborazione con il Dipartimento della difesa Usa. Sono anni, infatti, che Microsoft collabora e si aggiudica contratti con il DoD, da quello di prova del concetto HoloLens nel 2018 al contratto di cloud computing JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure), ma questa volta si tratta di fornire un equipaggiamento militare su misura pronto per il campo di battaglia.

Il nuovo contratto da 22 miliardi di dollari prevede, infatti, la fornitura di 120.000 visori Ivas (Integrated Visual Augmentation System), un sistema che sfrutta la loro piattaforma di realtà aumentata: HoloLens. Tuttavia, non si tratta di un prodotto standard. “A seguito di conversazioni con l’azienda” spiega BMO global asset management per la quale l’engagement rappresenta uno dei pilastri dell’approccio all’investimento ESG, “è emerso chiaramente che si tratta di un prodotto altamente personalizzato ed è realizzato separatamente da HoloLens; HoloLens è prodotto in Cina da Foxconn, mentre, a causa delle normative sul traffico internazionale di armi, queste cuffie proposte sono realizzate all’interno di una catena di approvvigionamento approvata dal DoD.

Inoltre, il prodotto è altamente strategico in quanto offre un vantaggio diretto sul campo di battaglia e migliora direttamente l’efficienza del combattimento con il sistema di mira integrato nelle armi da fuoco. L’auricolare offre molte funzioni, ma la più rilevante ai fini dello screening è “acquisizione rapida del bersaglio” e “identificazione del bersaglio assistita”. Inoltre, dato che l’auricolare è connesso alla rete cloud wireless, questi dati vengono trasmessi in streaming al quartier generale che può quindi utilizzare i dati del bersaglio per coordinare una batteria di missili distanti per condurre attacchi aerei”.

Date queste premesse la società di asset management ha deciso di vendere le azioni del gruppo di Redmond per il proprio portafoglio dalla strategia BMO Responsible Global Equity, “Riteniamo che questo recente appalto sia in contrasto con la nostra filosofia di investimento centrale per evitare aziende con pratiche commerciali dannose e classifichiamo le attrezzature militari su misura come una componente dei nostri criteri di prevenzione. Manteniamo una linea chiara su ciò che le attività commerciali fanno e non violano la nostra filosofia di investimento, e questa è un’occasione in cui dobbiamo rimanere fedeli al nostro impegno nei confronti dei nostri investitori per proteggerli da tale esposizione” ha concluso BMO global asset management.