El Nino | ESGnews

Analisi di MSCI

I potenziali impatti di El Niño sul debito sovrano: i paesi emergenti più a rischio

La probabilità che si formi un evento El Niño entro la fine del 2023 è aumentata a oltre il 95% secondo i meteorologi e il suo impatto sull’economia potrebbe essere notevole. Un simile evento climatico, che consiste in un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di dicembre e gennaio, potrebbe causare condizioni meteorologiche non ottimali, con conseguente riduzione dei rendimenti e aumento dei prezzi per le colture alimentari di base. Di conseguenza, secondo gli analisti dell’MSCI Research Alexander Schober e Cole Martin, il rapporto debito/PIL per i titoli sovrani globali, soprattutto nei mercati emergenti, tende a peggiorare durante l’anno successivo a El Niño a causa della minore crescita economica e dell’aumento della spesa pubblica.

I due esperti, quindi, sottolineano l’importanza per gli investitori di confrontare i punteggi relativi al rischio fisico e alla governance finanziaria per identificare quali emittenti sovrani potrebbero essere più suscettibili ai rischi climatici legati a El Niño e alle tensioni debitorie che potrebbero dover affrontare.

L’impatto negativo di El Niño sui raccolti 

L’agricoltura è uno dei principali settori dell’economia che potrebbe essere gravemente colpito da El Niño, sottolineano gli analisti di MSCI Research. Se si guarda ai fenomeni di El Niño degli ultimi anni, si nota che i rendimenti medi globali di riso (-1,3%), mais (-0,3%) e grano (-4,0%) tendono ad essere inferiori alla norma durante gli anni in cui si verifica tale fenomeno climatico. I paesi maggiori produttori di queste colture e, quindi, più vulnerabili, sono Cina, Africa orientale e occidentale, Messico, Indonesia, Myanmar e Tanzania. 

Il rapporto debito/Pil potrebbe iniziare a peggiorare nel 2024

L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, già elevati a causa dello shock della catena di approvvigionamento del Covid-19 e della guerra Russia-Ucraina, potrebbe essere l’inizio di una tendenza a cascata per l’economia globale, avvertono i due analisti. A seconda dell’entità dell’impatto, i paesi potrebbero dover aumentare le spese in conto capitale per riparare le infrastrutture danneggiate e per supportare i cittadini meno abbienti. Anche la produttività potrebbe peggiorare, riducendo la produzione economica. 

Secondo gli esperti dell’MSCI Research, la combinazione di minore crescita economica e maggiore spesa fiscale potrebbe comportare un aumento del rapporto debito pubblico/PIL per gli emittenti sovrani colpiti. Sempre con riferimento al passato, MSCI ha calcolato che l’aumento medio del rapporto debito/PIL per gli anni successivi a un evento El Niño è stato pari allo 0,6% del PIL a livello globale e al 2,1% per i mercati emergenti (sulla base dei dati tra il 1994 e il 2021). Sebbene sia evidente l’esistenza di una relazione statisticamente significativa tra El Niño e il rapporto debito/PIL di un paese, i due analisti riconoscono che l’aumento del rapporto debito/PIL in alcuni periodi è stato causato anche da altri importanti eventi, come la crisi finanziaria asiatica e il Covid-19. 

Il rapporto debito/PIL tende ad aumentare l’anno successivo a El Niño

Fonte: MSCI ESG Research, Fondo monetario internazionale, Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica. Dati annuali dal 1995 al 2021. Dati provenienti da 59 paesi per il campione globale, 32 per il campione dei mercati emergenti. Il grafico con scatole e baffi mostra la variazione mediana del rapporto debito/PIL avvenuta durante l’anno successivo agli eventi di El Niño rispetto a quelli non verificatisi. La parte superiore della casella corrisponde al 75° percentile dei dati, mentre la parte inferiore corrisponde al 25° percentile dei dati. I singoli punti sopra o sotto la casella sono valori anomali. Paesi selezionati se tutti i dati erano disponibili per eseguire l’analisi di regressione descritta nelle note a piè di pagina. 

La posizione finanziaria dei governi e la vulnerabilità al rischio fisico potrebbero indicare gli emittenti sovrani più a rischio

Fatte queste premesse, sembra naturale pensare che gli investitori in debito sovrano vogliano considerare El Niño quando prendono decisioni sull’allocazione dei paesi, soprattutto quando intendono investire in alcune regioni specifiche. Questo fenomeno climatico, infatti, tende a influenzare negativamente gli emittenti del Sud America, del Sud-Est asiatico e di alcune parti dell’Africa sub-sahariana più che le regioni dell’emisfero settentrionale. Tuttavia, l’entità e la natura dell’impatto possono variare sostanzialmente tra i paesi e anche all’interno dei paesi stessi.

Importanti, sottolineano i due esperti, sono anche gli attuali valori di base dei fondamentali creditizi di un emittente sovrano e l’esposizione e la gestione del rischio fisico. I rating governativi ESG  di MSCI contengono i punteggi di questi due indicatori, che possono essere molto utili agli investitori per istituire un confronto dei punteggi di governance finanziaria e di rischio fisico del paese, al fine di valutare le vulnerabilità esistenti. Per entrambi i punteggi, un numero basso significa che un paese possiede un’elevata esposizione al rischio e una scarsa gestione di tali rischi.

Il confronto di questi due punteggi dimostra che se un paese è già in una posizione finanziaria precaria e generalmente possiede elevati livelli di rischio fisico, un evento estremo di El Niño potrebbe esacerbare la sua capacità di onorare il debito.

I paesi con un basso livello di governance finanziaria e di rischio fisico potrebbero essere più suscettibili a El Niño

Fonte: MSCI ESG Research. Per “El Niño colpiti” si intendono i paesi la cui regione è il Sud America, l’Asia orientale o l’Asia meridionale, secondo la metodologia di MSCI ESG Research. Questo è un campione stilizzato e non esaustivo di paesi che potrebbero essere colpiti da El Niño. Dati al 10 agosto 2023. 

“La nostra ricerca evidenzia che i governi di alcuni paesi che ottengono punteggi scarsi su entrambi i fattori potrebbero non essere in grado di fornire un sostegno finanziario completo all’economia, con conseguenti perdite e danni. Gli investitori ad impatto, i finanziatori bilaterali e le banche multinazionali di sviluppopotrebbero aver bisogno di mobilitare finanziamenti durante questo evento di El Niño per evitare perdite e danni”, concludono i due analisti.