Titoli di stato green

Debutta il primo BTP green, domanda dieci volte l’offerta e rendimento all’1,547%

Grande successo per l’ingresso della Repubblica Italiana nel mondo del Green, con il debutto del primo BTP green che ha ricevuto una domanda pari a 80 miliardi di euro, circa 10 volte superiore rispetto agli 8,5 miliardi collocati.

Il nuovo titolo dedicato al finanziamento delle spese a positivo impatto ambientale, che saranno sostenute dallo Stato, ha scadenza 30 aprile 2045, godimento 30 ottobre 2020 e tasso annuo dello 1,50%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 10 marzo p.v.

Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,168 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dello 1,547%. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead manager, BNP Paribas, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan e NatWest Markets e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.

L’attuale emissione era riservata agli investitori istituzionali, ma non è escluso che via XX Settembre possa rivolgersi anche ai privati nelle prossime emissioni

Con l’emissione di titoli di Stato Green, l’Italia finanzierà le spese statali destinate a contribuire alla realizzazione degli obiettivi ambientali delineati dalla Tassonomia europea delle attività sostenibili: mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e dell’ambiente marino, transizione ad un‘economia circolare, prevenzione e controllo dell’inquinamento, protezione, miglioramento e ripristino della biodiversità, degli ecosistemi e dei servizi ambientali.

Per l’emissione dei titoli di Stato Green è stato istituito un Comitato Interministeriale incaricato di individuare le informazioni circa le spese potenzialmente ammissibili al finanziamento nonché di fornire al MEF tutte le informazioni necessarie per tracciare queste spese ed il loro impatto. Grazie a queste informazioni infatti, con cadenza annuale, verrà reso pubblico un report che illustrerà l’allocazione delle risorse reperite ed i loro effetti rispetti agli obiettivi di sostenibilità ambientale mediante opportuni indicatori e metriche.

Il nuovo strumento, che mira ad attirare la crescente domanda degli investitori attenti alle tematiche ambientali e che seguono una politica di investimento ESG, segue i principi stabiliti dal “Quadro di riferimento per l’emissione di titoli di Stato green”, che è coerente e sarà aggiornato sulla base dell’evolversi dei Green Bond Principles dell’ICMA, della Tassonomia europea delle attività sostenibili e dei futuri Green Bond Standards dell’Unione europea. Inoltre il framework ha ricevuto una second party opinion di sostenibilità da parte di Viageo Eiris, che l’ha giudicato robusto coerente con le priorità strategiche di sostenibilità della Repubblica Italiana, e che contribuisca alla realizzazione degli impegni e obiettivi ambientali del Paese e l’emittente “avanzato”, il livello migliore.

Il framework lega le finalità delle spese sostenibili tramite il green bond a sette dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu. In particolare sono stati selezionati: Obiettivo 6: Acqua Pulita e Igiene; Obiettivo 7: Energia Pulita e Accessibile; Obiettivo 11: Città e Comunità Sostenibili; Obiettivo 12: Consumo e Produzione Responsabili; Obiettivo 13: Agire per il Clima; Obiettivo 14: Vita Sott’Acqua e Obiettivo 15: Vita Sulla Terra.

In coerenza con tali obiettivi, le spese ammissibili dei progetti ce saranno finanziati con i ricavi del bond potranno riguardare finanziamenti o rifinanziamenti a fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica, efficienza energetica, trasporti, prevenzione e controllo dell’inquinamento e economia circolare, tutela dell’ambiente e della diversità biologica e infine ricerca.