Transizione energetica

Climate Finance Leadership Initiative, il ruolo degli investimenti privati sostenibili nei mercati emergenti

Negli ultimi 10 anni, gli investimenti globali nella transizione energetica sono quasi raddoppiati, passando dai 290 miliardi di dollari nel 2011 ai 501 miliardi di dollari registrati nel 2020. I mercati sviluppati rappresentano poco più della metà degli investimenti totali nell’arco di tutto il decennio, all’incirca 1.900 miliardi rispetto ai 3.600 miliardi totali. Ma in questo passaggio le economie emergenti rischiano di rimanere indietro. Dopo uno sforzo per agguantare le economie più avanzate tra il 2015 e il 2018 con la quota degli investimenti dei mercati emergenti che è passata dal 27% del 2011 al 52% del 2019, nel 2020, l’anno della pandemia, c’è stato un passo indietro. La quota delle economie emergenti è infatti scesa al 42%.

Questi dati emergono dal nuovo report “Unlocking Private Climate Finance in Emerging Markets: Private Sector Considerations for Policymakers” della Climate Finance Leadership Initiative (CFLI), la fondazione supportata dall’ex sindaco di New York Michael R. Bloomberg e attuale Inviato speciale dell’Onu per il clima, in collaborazione con l’Association of European Development Finance Istituzioni (EDFI) e Global Infrastructure Facility (GIF).


Fonte: “Unlocking Private Climate Finance in Emerging Markets: Private Sector Considerations for Policymakers”

La divergenza tra i paesi sviluppati e quelli emergenti si è ampliata nel 2020, con i primi che hanno registrato un aumento annuale degli investimenti, mentre le economie in via di sviluppo hanno registrato una contrazione del 21%. Nell’ultimo decennio, l’andamento degli investimenti mostra un netto divario per quanto riguarda le risorse impiegate nella transizione energetica tra paesi ricchi e paesi poveri. I paesi a reddito medio-basso e a basso reddito, che rappresentano la metà della popolazione mondiale nel 2020, hanno registrato rispettivamente solo il 5% e lo 0,3% degli investimenti annuali globali nella transizione energetica nel periodo 2011-2020.

“Gli investimenti che riducono le emissioni di gas serra e combattono il cambiamento climatico stimolano anche la crescita economica”, ha affermato Michael R. Bloomberg, fondatore di Bloomberg LP e Bloomberg Philanthropies e presidente del CFLI, “questo rapporto delinea i passi che i mercati emergenti possono intraprendere, con il sostegno delle imprese e della comunità internazionale, per attrarre più capitali privati ​​per progetti verdi, creare nuove opportunità di partnership pubblico-privato e garantire una forte ripresa dalla pandemia”.

E gli investitori privati possono dare il loro contributo per cercare di non lasciare indietro le economie meno avanzate e una grande fetta della popolazione mondiale. Con una nota in più: il clima riguarda tutti e non la questione non può essere affrontata a livello di singolo paese.

“Lo sviluppo nei mercati emergenti finanziato dagli investimenti privati può essere pienamente sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario adottare le migliori pratiche di finanziamento che sono ora disponibili e coinvolgere il settore privato con chiarezza di visione, piena trasparenza degli obiettivi e un atteggiamento di partnership ” ha commentato Francesco Starace, Ad e Dg di Enel.

Per arrivare a questo obiettivo, tuttavia, uno dei passaggi da affrontare è lo sviluppo di un mercato di green bond anche per i paesi emergenti. I prodotti di debito sostenibili sono stati una delle principali storie di successo degli ultimi anni. Tuttavia, l’emissione è fortemente concentrata nei paesi ad alto reddito. L’emissione di debito sostenibile globale ha registrato una crescita esponenziale, raggiungendo un record di 730 miliardi nel 2020, con i paesi ad alto reddito che rappresentano il 77% del totale.

Negli ultimi anni le emissioni di bond sostenibili dei mercati emergenti si sono aggirate tra i 50 ei 60 miliardi di dollari, con la Cina che fa la parte del leone, con 165 miliardi di dollari emessi tra il 2011 e il 2020. Il numero di economie emergenti che attingono a strumenti di finanza sostenibile è più che raddoppiato nell’ultimo decennio, con emittenti indiani e brasiliani che hanno raccolto rispettivamente 33 e 31 miliardi di dollari.

Fonte: “Unlocking Private Climate Finance in Emerging Markets: Private Sector Considerations for Policymakers”

Gli investimenti privati avranno un importante ruolo da svolgere nel continuare a sostenere la creazione di mercati solidi e duraturi a basse emissioni di carbonio e resistenti ai cambiamenti climatici, in tutto il mondo. CFLI intende progettare, lanciare e coordinare una serie di “progetti pilota nazionali” in collaborazione con i governi locali e le principali istituzioni finanziarie internazionali e nazionali. I primi progetti pilota sono previsti per l’India e l’Indonesia, con l’obiettivo di replicare questo modello in altri paesi negli anni a venire. Questo lavoro porterà avanti la mobilitazione di capitali per accelerare la transizione energetica.