Iren chiude il primo trimestre dell’anno registrando risultati positivi in anticipo rispetto alle previsioni di piano su alcuni indicatori di performance ESG quali la capacità installata di fotovoltaico, il volume di energia green venduta, e la qualità dei servizi digitali e idrici al cliente. Per quanto riguarda gli indicatori economico finanziari, il gruppo archivia i primi tre mesi del 2022 con il MOL a 363 milioni di euro, in crescita del 16,2% rispetto ai 312 milioni di euro al 31 marzo del 2021, e l’utile netto attribuibile agli azionisti, quindi escluse le minorities, invece in calo dell’1,7%, rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, attestandosi a 118 milioni. Il risultato 2021, riporta la società in nota, è influenzato da un one-off positivo non ripetibile di circa 12 milioni di euro pre-tasse, mentre il risultato 2022 include l’impatto negativo del “contributo di solidarietà” stimato pari a 24 milioni di euro.
In crescita di 2,3 volte invece gli investimenti lordi, pari a 378 milioni di euro, di cui 185 milioni di euro relativi all’acquisizione di Puglia Holding, che permetterà di aumentare la capacità di energia solare installata di Iren, e 52 milioni di euro di contributi inerenti ai progetti di efficientamento energetico.
Gli obiettivi ESG
Come anticipato in apertura, il gruppo ha registrato risultati positivi in anticipo rispetto alle previsioni di piano su alcuni indicatori di performance ESG. Raggiunge infatti i 140 MW di capacità installata di fotovoltaico con conseguente riduzione dell’intensità carbonica pari a 305 gCO2/KWh. L’energia green venduta è pari a 406 GWh, ammontare maggiore rispetto alle aspettative. Il gruppo riporta inoltre un incremento della qualità del servizio al cliente con un aumento delle operazioni digitali e un dimezzamento del tempo medio d’attesa al call center. Anche i prelievi d’acqua registrano un calo superiore agli obiettivi di piano e si attestano a 262 litri per abitante al giorno.
