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I dividendi globali battono il record del primo trimestre nell’impennata post-pandemica

I dividendi globali del primo trimestre sono cresciuti dell’11% su base nominale per un totale di 302,5 miliardi di dollari, un vero e proprio record per i primi tre mesi dell’anno, secondo l’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index. La crescita sottostante è stata ancora più robusta, al 16,1%, così come i dividendi sono più che raddoppiati dal 2009, quando è stato lanciato l’indice. 

La crescita è in parte dovuta alla normalizzazione dei dividendi dopo le perturbazioni causate dalla pandemia. Nel primo trimestre del 2021 si erano registrati notevoli tagli nei dividendi quindi tale periodo fornisce una base relativamente bassa per il confronto. Tuttavia, la crescita nel Q1 2022 riflette anche l’importante rimbalzo economico post-Covid che ha avuto luogo in gran parte del mondo tra il 2021 e l’inizio di quest’anno. A livello globale, l’81% delle società che hanno distribuito dividendi nel primo trimestre li ha incrementati su base annua e un altro 13% li ha mantenuti stabili.

Revisione al rialzo delle previsioni

Janus Henderson, viste le incerte prospettive economiche globali e i crescenti rischi geopolitici, conferma le sue aspettative per il resto dell’anno. Tuttavia, l’inclusione dei solidi dati del Q1 aumenta leggermente la previsione per l’anno. Per il 2022, Janus Henderson prevede che i dividendi globali raggiungeranno quota 1.540 miliardi di dollari, con un aumento del 4,6%, equivalente a un incremento del 7,1% su base sottostante.

Stati Uniti, Canada e Danimarca stabiliscono i record trimestrali di sempre, mentre l’Asia arranca

Tutte le regioni hanno registrato una crescita a doppia cifra, con Stati Uniti, Canada e Danimarca che hanno battuto i record trimestrali di sempre. I dividendi statunitensi sono aumentati del 10,4% su base sottostante, raggiungendo un nuovo record pari a 141,6 miliardi di dollari. Il 99% delle società statunitensi inserite nell’indice ha incrementato i dividendi o li ha mantenuti stabili, rispetto al 90% del 2021. Anche i dividendi canadesi hanno raggiunto un nuovo record, in rialzo del 14% su base sottostante a 13,4 miliardi di dollari. Il 97% delle società canadesi considerate dall’indice ha effettuato incrementi, ma le società petrolifere e le banche sono stati i driver più importanti. Il singolo incremento più elevato è da ravvisare nel gruppo marittimo danese Moller-Maersk, che ha ampiamente beneficiato dell’interruzione delle filiere globali. Da solo è responsabile del record trimestrale messo a segno dalla Danimarca. I dividendi, invece, hanno evidenziato una notevole debolezza in alcune parti dell’Asia, come Hong Kong, dove i lockdown continuano ad avere un impatto sulla crescita economica.

Le compagnie minerarie continueranno a fornire un contributo notevole ai dividendi nel 2022

Tutti i settori hanno registrato aumenti su base annua. Tra i principali, i dividendi del settore petrolifero e minerario hanno messo a segno la crescita più rapida nel primo trimestre. Quelli minerari sono saliti del 29,7% su base nominale, che in questo caso rappresenta un indicatore migliore rispetto al dato sottostante (+38%) vista la recente rilevanza dei dividendi speciali una tantum di questo settore altamente ciclico. BHP sarà per il secondo anno consecutivo il maggior distributore di dividendi al mondo nel 2022.

Negli ultimi cinque anni, i cinque settori che hanno distribuito più dividendi al mondo sono stati il bancario, il petrolifero, il farmaceutico, quello delle telecomunicazioni e quello assicurativo. Le compagnie minerarie erano settime in tale periodo, ma l’anno scorso sono balzate al terzo posto. È chiaro che continueranno a offrire un notevole contributo nel 2022, distribuendo potenzialmente più di 100 miliardi di dollari in dividendi per la prima volta. I prezzi del petrolio e dei metalli sono aumentati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, contribuendo a sostenere la crescita dei dividendi in questi settori.

Federico Pons, Country Head Italia di Janus Henderson

“Stando ai dati di Bloomberg, l’indice MSCI Italy rende attualmente circa il 3,5% e il consensus IBES prevede una crescita dei dividendi tra l’8 e il 9% per il 2022, leggermente superiore al 5-6% che prevediamo a livello globale. Ciò è legato al fatto che i pagamenti dei dividendi in Italia continuano a normalizzarsi dopo la pandemia e il forte rimbalzo registrato nel 2021, tendenza dimostrata anche dall’aumento dei dividendi pagati da Eni e Snam rispetto all’anno scorso”, spiega Federico Pons, Country Head Italia di Janus Henderson.

“I dividendi globali hanno iniziato bene il 2022, grazie soprattutto alla solidità dei settori petrolifero e minerario, ma la crescita ha riguardato diversi settori e aree geografiche. L’economia mondiale deve tuttavia affrontare una serie di sfide: la guerra in Ucraina, le crescenti tensioni geopolitiche, gli elevati prezzi dell’energia e delle materie prime, la rapida inflazione e l’incremento dei tassi di interesse. La risultante pressione al ribasso sulla crescita economica avrà un impatto sugli utili aziendali in diversi settori”, aggiunge Jane Shoemake, Client Portfolio Manager di Global Equity Income.

“Queste sfide implicano inoltre una maggiore incertezza che potrebbe influenzare le decisioni aziendali. L’impatto sui dividendi si manifesterà probabilmente dopo il 2022, ma è importante ricordare che i dividendi sono molto meno volatili degli utili. Di solito questi ultimi oscillano notevolmente nel corso del ciclo economico, mentre i dividendi tendono a essere molto più stabili. Il fatto che i dividendi abbiano già superato i massimi pre-pandemici è in linea con una tendenza a lungo termine che evidenzia come essi siano una fonte affidabile di crescita del reddito nel lungo periodo. Inoltre, questa crescita implica che i dividendi forniscono una certa protezione contro l’inflazione, cosa che i risparmi non possono fare”, conclude la Shoemake.