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Risultati ESG

H&M pubblica report sostenibilità: ecco i risultati

H&M, noto brand di fast fashion, ha pubblicato il report di sostenibilità 2022. Negli ultimi anni, il gruppo ha cercato di integrare criteri di sostenibilità all’interno della propria strategia e di recente, Leyla Ertur, Head of Sustainability di H&M, si è detta convinta che i marchi che hanno come obiettivo principale la sostenibilità saranno meglio preparati a soddisfare il crescente interesse dei consumatori e le richieste dei legislatori, dando al contempo un contributo fondamentale per un futuro migliore per le persone e il pianeta.

“Siamo aperti al dialogo e alla collaborazione per affrontare le numerose sfide comuni del nostro settore e del nostro mondo” ha dichiarato Ertur.

I risultati ESG di H&M

Tra i punti salienti del 2022 legati alla sostenibilità il gruppo ha evidenziato che l’84% dei materiali è riciclato o proveniente da fonti più sostenibili. Questa cifra comprende una quota del 23% di materiali riciclati, che ci avvicina all’obiettivo di raggiungere il 30% entro il 2025.

Nel 2022 il gruppo della moda veloce ha ottenuto una riduzione delle emissioni assolute del 7% in riferimento allo Scope 3 e dell’8% delle emissioni degli Scope 1 e 2, rispetto al valore di riferimento del 2019, contribuendo all’obiettivo di ridurre le emissioni assolute degli Scope 1, 2 e 3 del 56% entro il 2030.

Inoltre, ha raggiunto una riduzione del 44% degli imballaggi in plastica rispetto al valore di riferimento del 2018. Lo scorso anno H&M ha inoltre lanciato una nuova Water Strategy per il 2030 e ha ridotto il consumo relativo di acqua per prodotto del 38% rispetto al valore di riferimento del 2017, grazie a miglioramenti dell’efficienza e a un maggiore riciclo delle acque reflue.

Nell’ultimo anno la rappresentanza sindacale nelle fabbriche dei propri fornitori di livello 1 è passata dal 37% al 42% e il 34% ha stipulato contratti collettivi di lavoro (rispetto al 27% del 2021). Infine, dal report emerge che il 63% dei rappresentanti dei lavoratori nelle fabbriche dei fornitori di Tier 1 è composto da donne e la percentuale di donne che ricoprono posizioni di supervisione è del 27%.