Stiamo entrando nella nuova era del capitalismo, quella della democrazia degli azionisti. A dirlo è Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, il più grande asset manager del mondo, che, in una lettera a clienti e CEO delle aziende, ha sottolineato l’importanza e e gli effetti positivi del nuovo sistema, lanciato lo scorso anno, per dare ai propri clienti la possibilità di esprimere la propria opinione nelle scelte di voto delle assemblee delle società partecipate. Fink si dichiara convinto che offrire agli investitori una maggiore possibilità di scelta sul voto sia un passo importante verso la democratizzazione del capitalismo e “abbia il potere di trasformare il rapporto tra i proprietari di asset e le società“.
La lettera arriva dopo che l’anno scorso la società di asset management statunitense ha messo a punto un sistema di proxy, cioè voto per delega, in grado di recepire le preferenze degli investitori istituzionali per alcune strategie di fondi indicizzati. Attualmente quasi la metà degli asset azionari indicizzati in gestione sono idonei per il “voto a scelta”. Una massa che include tutte le risorse dei piani pensionistici pubblici e privati gestiti negli Stati Uniti, nonché i piani pensionistici che servono oltre 60 milioni di persone in tutto il mondo.
Per Fink la possibilità di fare sentire la propria voce da parte degli azionisti è tanto più importante per i fondi indicizzati per i quali un titolo viene tenuto in portafoglio anche per 20 anni, mentre i fondi a gestione attiva vendono le azioni delle società detenute in media dopo 18 mesi.
Dall’introduzione della possibilità di voto, ha aderito un numero di clienti che rappresenta il 25% degli 1,8 miliardi di dollari di asset ammissibili e il numero di persone interessate a partecipare è raddoppiato da maggio.
“È chiaro che ci sono investitori che non vogliono restare in disparte, hanno un’opinione sulla corporate governance e vogliono un modo significativo per esprimerla”, ha dichiarato Fink, “come ho già detto in precedenza, la mia speranza è che in futuro ogni investitore, compresi i singoli investitori, abbia accesso alla possibilità di votare, se lo desidera”.
Se adottato su larga scala, ha aggiunto Fink, “può migliorare la governance aziendale, introducendo nuove voci importanti nella democrazia degli azionisti”.
I grandi investitori, come i fondi pensione o le compagnie di assicurazione, spesso si affidano alla ricerca condotta dai team di stewardship interni ai gestori patrimoniali per esprimere il voto alle assemblee degli azionisti per loro conto, su temi quali la retribuzione dei dirigenti, la composizione del consiglio di amministrazione e il cambiamento climatico. Ma alcuni grandi investitori chiedono di avere più voce in capitolo nel processo, soprattutto perché il potere di voto detenuto da alcuni dei maggiori fornitori di fondi indicizzati al mondo è cresciuto in modo significativo.
BlackRock offre ai clienti diverse scelte: votare per delega secondo la politica dell’azienda, scegliere da un menu di terze parti o votare direttamente.
Nella lettera, Fink ha dichiarato anche che BlackRock estenderà il pool di asset idonei dei clienti che possono partecipare al suo programma di scelte di voto, amplierà la gamma di linee guida di voto tra cui i clienti possono scegliere e offrirà opzioni ai singoli investitori in fondi comuni selezionati nel Regno Unito.
“Mentre molti proprietari di patrimoni sono lieti che il nostro team di stewardship funga da ponte tra loro e le società in cui investono, altri vogliono poter scegliere di partecipare attivamente al voto per delega”, ha commentato Fink. “Questo è in parte determinato dal dibattito pubblico sulle questioni che possono avere un impatto sul valore delle società e sul modo in cui i diversi asset owner scelgono di affrontarle“.
Le modifiche introdotte da BlackRock arrivano nel contesto di un crescente controllo sul potere che i principali gestori patrimoniali hanno sulle società quotate, in parte dovuto alla crescita dei fondi indicizzati, che offrono agli investitori un ampio accesso al mercato a un costo inferiore rispetto ai prodotti gestiti attivamente.
Fink ha dichiarato che BlackRock vede positivamente che anche altre società stiano cercando di offrire agli investitori una maggiore scelta nel voto per delega. “Esortiamo gli altri a cercare modi per aiutare gli investitori di tutti i tipi – istituzionali e retail – ad avere più voce in capitolo nella nostra democrazia azionaria”, ha dichiarato.
Tuttavia, il capo di BlackRock ha riconosciuto che il nuovo quadro porrà delle sfide anche agli amministratori delegati e alle loro società, in quanto avranno un “insieme più ampio di azionisti con cui confrontarsi”.
“Questa rivoluzione nella democrazia degli azionisti richiederà anni per essere pienamente realizzata, ma è una rivoluzione che, se eseguita correttamente, può rafforzare le fondamenta stesse del capitalismo”, ha concluso.