Nelle ultime settimane Christine Lagarde ha chiarito che la BCE è impegnata nella lotta all’inflazione. Il mandato della Banca Centrale Europea è chiaramente quello di combattere il rischio di inflazione e anche se l’inflazione complessiva nell’area euro ha già raggiunto il proprio picco, sulla scia del calo dei prezzi dell’energia, non è ancora così per l’inflazione core che, nell’ultimo dato di dicembre, ha raggiunto un nuovo massimo del 5,2%. Questi livelli sono di gran lunga superiori all’obiettivo della BCE del 2% e nessun economista si aspetta che questo possa essere raggiunto nel prossimo anno. La BCE, inoltre, teme un effetto secondario dell’inflazione che, se eccessivamente persistente a questi livelli elevati, potrebbe spingere troppo in alto i salari.
A questo punto il consenso del mercato prevede con una probabilità del 100% un rialzo dei tassi di 50 punti base per questa settimana. Considerando l’elevato livello di incertezza, sia economica sia politica, ha senso che la BCE continui ad aumentare i tassi di riferimento, ma che in futuro ponga fine alla propria forward guidance. La buona notizia è che l’industria europea dovrebbe evitare la recessione grazie al calo dei prezzi dell’energia, ma il capex dovrebbe essere depresso nel lungo periodo a causa delle minacce sull’Eurozona. Un simile rialzo dei tassi dovrebbe inoltre avere ricadute sull’attività delle imprese con un certo ritardo, ma anche sul settore immobiliare e sui consumi, che hanno già mostrato debolezza nel quarto trimestre del 2022 a causa della diminuzione dei risparmi.
Altro tema degno d’interesse è il fatto che dall’ottobre dello scorso anno la BCE ha iniziato a reinvestire i fondi delle obbligazioni in scadenza in obbligazioni più “verdi”. Si tratta di un cambiamento importante per il mercato obbligazionario, che probabilmente sarà sempre più influenzato dall’accumulo di acquisti nel tempo, soprattutto a partire dal prossimo marzo, quando la BCE dimezzerà i reinvestimenti delle obbligazioni in scadenza nel suo portafoglio del programma di acquisto di asset (App). La BCE, inoltre, potrebbe vendere le obbligazioni di emittenti con un basso rating green, elemento di cui abbiamo tenuto conto nella selezione degli emittenti per i nostri portafogli.
Infine, guardando nello specifico al prossimo meeting, ci sono molti argomenti da seguire. In primo luogo, ci aspettiamo un aggiornamento su previsioni economiche ottimistiche e previsioni sull’inflazione in diminuzione, visto il calo dei prezzi dell’energia e la conferma della debolezza del settore immobiliare e dei consumi. In secondo luogo, attendiamo l’analisi della BCE sul forte deterioramento delle condizioni di credito offerte dalle banche commerciali, un indicatore chiave della politica monetaria della BCE. In terzo luogo, ci aspettiamo che la BCE si esprima sullo sfasamento temporale dell’impatto sulle attività della propria politica monetaria, che il mercato pensa sia dovuto all’inversione della curva dei rendimenti: ciò riduce l’impatto economico dell’ultimo e dei futuri rialzi dei tassi.