I recenti dati sulle transazioni immobiliari europee mostrano un altro minimo storico per il primo trimestre, dopo il precedente minimo storico del primo trimestre 2023. A mio avviso, questo dato è in contrasto con il sentiment moderatamente positivo che si era creato durante il Mipim, la conferenza annuale sul settore immobiliare tenutasi a marzo. L’anno scorso la conferenza era stata dominata dalla speranza di un taglio dei tassi d’interesse, ma poiché questi non si sono concretizzati, molti sembravano prepararsi a un contesto “più alto, più a lungo”. Il tema del taglio dei tassi non è stato invece menzionato più di tanto quest’anno, ma in pratica sembra che la maggior parte degli investitori sia ancora in attesa delle decisioni sulla politica monetaria. Le banche centrali hanno ora indicato che i tagli sono previsti per quest’anno; quindi, gli investitori immobiliari cosa stanno aspettando?
Per molti investitori l’attenzione resta concentrata sugli asset esistenti, comprese le esigenze di rifinanziamento quando i prestiti giungono a scadenza. Rimane un divario tra i livelli di debito esistenti e la disponibilità di nuovi finanziatori a concedere prestiti. Nella maggior parte dei casi, questo gap deve essere colmato con capitale proprio, il che è costoso e, in alcuni casi, semplicemente impossibile. Laddove possibile, le proroghe dei prestiti con un forte ammortamento possono fornire un sollievo temporaneo. Per coloro che cercano debito subordinato per colmare queste lacune, il costo può essere uno shock. Per molti investitori, ritrovarsi con un costoso finanziamento mezzanino in aggiunta a un più costoso debito senior per un importo inferiore del prestito è una sorpresa sgradita, anche se non del tutto inaspettata. In questo contesto, la ricerca di nuove occasioni potrebbe dover attendere fino a quando i problemi esistenti non saranno risolti”.