Intervista a Luigi Conte, presidente di Anasf

Consulenti finanziari: la normativa ESG è la sfida del 2024

Le scelte di sostenibilità negli investimenti, a partire dal percorso per la transizione energetica e verso una maggiore attenzione ai temi sociali, passano anche attraverso i professionisti del risparmio che, con la loro attività di consulenza al risparmiatore, permettono al flusso degli investimenti di sostenere la trasformazione green e sociale sempre più necessaria al nostro Paese. E una formazione ESG dedicata ai consulenti finanziari non può che favorire questa trasformazione.  Del ruolo centrale dei consulenti in questo processo di cambiamento è convinto Luigi Conte, presidente di Anasf che lo ha sottolineato anche nella sua relazione a Consulentia, l’appuntamento annuale dell’associazione, rivolgendosi al mondo politico e istituzionale: “…il risparmio è una dimora che va protetta e curata. Rendeteci parte attiva di questi processi. Accompagnare le famiglie al progresso significa accompagnarle alla crescita economica culturale e sociale del Paese”.

In questa intervista a ESGnews Conte racconta la forte attenzione ai risparmiatori e la necessità di favorire una maggiore consapevolezza nelle loro scelte d’investimento e nella gestione dei propri risparmi, anche attraverso iniziative di educazione finanziaria, tratti caratteristici di Anasf. 

L’associazione rappresentativa dei consulenti finanziari autorizzati all’offerta fuori sede fondata nel 1977 oggi conta su oltre 12.000 iscritti per i quali svolge attività di tutela, di consulenza specializzata, di aggiornamento professionale e di informazione sostenendo gli interessi della categoria nel campo fiscale, legale-contrattuale e previdenziale, e non solo.

I consulenti finanziari sono stati definiti un’infrastruttura immateriale del paese. Qual è il loro ruolo nell’indirizzare i risparmi delle famiglie verso gli investimenti produttivi, necessari a supportare la trasformazione green dell’Italia? 

Il ruolo dei consulenti finanziari è duplice: in primis, quello di far capire al cliente quale sia l’impatto aggregato di una scelta di investimento responsabile e sostenibile sull’ambiente e sulla società e, in conseguenza a ciò, far comprendere al risparmiatore quali siano le diverse soluzioni di investimento sul mercato e, attraverso la raccolta delle preferenze di sostenibilità, guidarlo verso quelle più adeguate.

Education e cultura sono uno dei capisaldi dell’attività di Anasf. Qual è oggi il livello di formazione ESG tra i professionisti del risparmio?

Il livello di formazione ESG tra i consulenti finanziari è cresciuto molto negli ultimi anni, specialmente dall’introduzione della certificazione EFPA ESG Advisor nel 2021. Su oltre 5mila professionisti che possiedono questa certificazione ben 3.500 sono consulenti finanziari iscritti all’Albo e oltre la metà è composta da associati Anasf. Inoltre, quasi il 40% di questi ultimi ha avuto accesso all’esame per conseguire la certificazione EFPA presentando l’attestato di frequenza del corso ESG erogato da Anasf Servizi e Formazione in collaborazione con SDA Bocconi, un corso di primaria qualità.

Quali sono le principali sfide che i consulenti finanziari devono affrontare a suo avviso nel 2024?

Sul fronte della sostenibilità, la grande sfida per i consulenti finanziari sarà quella di tenersi costantemente aggiornati rispetto alle novità che interesseranno la normativa nei prossimi mesi. Il completamento della tassonomia europea e la sua integrazione nel quadro normativo, il pieno dispiegamento degli effetti della CSRD attraverso la definizione degli standard per il reporting sulla sostenibilità, la revisione della SFDR a seguito della consultazione indetta lo scorso anno dalla Commissione europea (alla quale ANASF ha partecipato), il lento e difficile avanzamento delle negoziazioni sulla CSDDD (la direttiva europea sulla due diligence relativa alla sostenibilità aziendale): sono tutti temi che terranno banco nei prossimi anni e che i consulenti finanziari dovranno comprendere, assimilare e approfondire.

L’aggiornamento della MiFID 2, completato con il questionario ESG, ha aiutato il confronto tra consulenti e risparmiatori sui temi e le preferenze di sostenibilità?

Senza dubbio la previsione delle preferenze di sostenibilità all’interno del questionario va nella giusta direzione. Tuttavia, è necessario tradurre gli intendimenti normativi per renderli comprensibili ai clienti e considerare le preferenze di sostenibilità all’interno della più ampia pianificazione finanziaria. In questo, l’opera di un consulente finanziario fa sicuramente la differenza.

Dopo il conflitto in Ucraina, la geopolitica internazionale è stata scossa dalla guerra tra Israele e Palestina. Pensa che la sostenibilità resti una priorità per tanti risparmiatori nonostante tutto?

Sarebbe un errore pensare che la sostenibilità sia totalmente slegata dai terribili conflitti che sconvolgono il mondo, così come sarebbe ancora più sbagliato far passare in secondo piano i temi della sostenibilità ambientale e climatica. La sostenibilità non è solamente ambientale, ma anche sociale (la ‘S’ di ‘ESG’): è importante, a maggior ragione coi tempi che corrono, che le risorse raccolte dagli intermediari non finanzino pratiche che vanno contro i nostri ideali.

La necessità di una maggiore inclusione nella consulenza finanziaria di giovani e donne è un tema che ha dominato il settore negli ultimi anni. A che punto siamo?

Il settore necessita senza dubbio di un apporto più consistente di giovani e di donne: i dati ci indicano, infatti, che gli under 30 sono poco più del 4% degli iscritti all’Albo (dato in crescita, ma ancora non sufficiente per consentire un adeguato ricambio generazionale) mentre le donne sono quasi il 23% (dieci anni fa erano il 17% della categoria) degli iscritti. Dal canto suo Anasf si è fatta promotrice di diverse iniziative. Per i giovani, oltre a prevedere uno sconto sulla quota associativa per gli under 41 (e vantaggi e servizi esclusivi), l’Associazione ha favorito la creazione di Anasf Giovani che raccoglie gli associati under 41 con l’obiettivo di elaborare proposte per favorire la partecipazione e portare avanti le istanze dei consulenti più giovani. Per quanto riguarda la partecipazione delle donne nella professione, tra le altre cose Anasf ha previsto l’istituzione di una commissione sul valore delle pari opportunità, il finanziamento (con JP Morgan Asset Management) di due borse di studio per l’iscrizione al corso “Strategic Investment Management” della London Business School rivolte alle sole consulenti finanziarie under 30 e la promozione di una ricerca scientifica in corso di elaborazione che si propone di comprendere meglio quali siano i valori ostativi alla partecipazione femminile nel settore della consulenza.