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Intervista

Acp Sgr vara il Comitato ESG per meglio indirizzare il presidio della sostenibilità

Sostenibilità, ambiente e innovazione. Sono questi i principi fondanti di Alternative Capital Partners Sgr (Acp Sgr), la Sgr fondata da Emanuele Ottina ed Evarist Granata, con l’obiettivo di applicare i principi ESG agli investimenti alternativi tematici a elevato impatto su ambiente ed economia reale.  E a quattro anni dalla nascita Acp Sgr ha voluto formalizzare il proprio impegno verso la sostenibilità, già declinato con l’adesione ai principi PRI e l’utilizzo delle linee guida GRESB nella valutazione dei Real Assets, con la costituzione di un Comitato ESG. Il nuovo organo, in linea con le best practices internazionali ma tra i primi in Italia, avrà il compito di definire le strategie di portafoglio in ambito ESG e controllare gli adempimenti in materia ambientale, sociale e di governance della società e dei fondi gestiti. 

Alessandro Messina, nuovo presidente del Comitato ESG

Il Comitato ESG sarà indipendente e avrà natura puramente consultiva. Presidente sarà Alessandro Messina, già nel Cda di Acp Sgr e attuale responsabile dell’area finance di Avanzi, che vanta una lunga esperienza maturata in realtà come Banca Etica, dove ricopriva il ruolo di direttore generale, e in istituzioni quali ABI e il Ministero della Solidarietà Sociale.

Il ruolo di responsabile ESG è stato invece affidato a Piero Atella, che porta in dote più di 20 anni di esperienza nel project finance e negli investimenti infrastrutturali dove ha investito e/o gestito oltre un miliardo di euro di investimenti in settori come il fotovoltaico utility scale, waste to energy, illuminazione pubblica e reti idriche.

Piero Atella, nuovo responsabile ESG del Comitato ESG

Completano il comitato, come membri esterni, Cecilia Marchesi, Junior Lecturer di Corporate Finance presso la SDA Bocconi, docente di Financial Markets and Institutions e ricercatrice di REPAiR Lab, centro di ricerca sulla finanza sostenibile della SDA, Silvia Pugi, esperta di sostenibilità ed innovazione nell’ambito venture capital e responsabile della Corporate Social Responsibility di Manageritalia, e Silvia Elisabetta Candini, esperta di consulenza finanziaria indipendente per clienti privati high net worth, istituzionali e family office.

“Abbiamo istituito il Comitato Esg come fondamento del nostro impegno nell’integrare – in accordo alla nostra mission aziendale e tra i primissimi nel mercato italiano – i principi ESG con strategie di investimento innovative e di alto impatto ambientale, sociale ed economico. Il Comitato, conforme alle migliori pratiche internazionali, agisce per supportarci nel definire strategie di portafoglio e monitorare l’aderenza agli standard ESG. Inoltre, il Comitato, insieme alla nostra Task Force ESG, analizza costantemente scenari macroeconomici e settori industriali per guidare le nostre decisioni d’investimento verso una sostenibilità duratura e responsabile” ha dichiarato Emanuele Ottina, Ceo e Head of Business Development & Fund Raising di Acp Sgr.

Maggiori dettagli sul Comitato ESG e sull’operatività di Acp Sgr sono stati illustrati da Alessandro Messina, presidente del Comitato e consigliere di Acp Sgr e da Piero Atella, responsabile ESG di Acp Sgr e Fund Manager del Fondo Ssf di Acp Sgr, in questa intervista a Esgnews.

Quali saranno le funzioni demandate al Comitato ESG?

Tra le principali mansioni del Comitato ESG, che si riunisce almeno ogni quattro mesi, vi sono l’aggiornamento annuale del Piano di azione sui rischi climatici e ambientali e l’allineamento alle aspettative dell’autorità di vigilanza, oltre all’indirizzo strategico della ESG Task Force per l’implementazione del Piano Esg della società. Vengono monitorati inoltre anche gli ESG Key Performance Indicators, gli ESG Key Risk Indicators e le soluzioni di investimento della società, a supporto della Funzione Risk Management oltre alla revisione degli strumenti utilizzati dalla Sgr per la valutazione qualitativa e quantitativa dei rischi ambientali e climatici della Sgr e dei portafogli gestiti.

Quali sono i principali settori di investimento dei fondi di Acp Sgr e che influenza hanno i parametri ESG?

Fotovoltaico, eolico e biometano sono i principali settori di operatività del Sustainable Securities Fund (Ssf) di Acp Sgr, primo ed unico Fia di impact investing ex art. 9 dell’SFDR PIR Alternative Compliant attualmente operativo in Italia. 

In qualità di articolo 9 il team si è dato alcuni obiettivi specifici. Tra questi la quantità di CO2 evitata grazie agli investimenti in portafoglio, comparando le emissioni a quelle standard che fanno riferimento alla produzione di energia del mix energetico nazionale. Al rispetto proprio del parametro di CO2 evitata è legato il carried interest, cioè il premio di performance del team. Questo obiettivo ambientale è proporzionato all’investimento e si aggiunge ai consueti parametri finanziari dei fondi di investimento. Il suo mancato raggiungimento riduce proporzionalmente l’ammontare del premio. La quota della fee non maturata dai partner, sarà poi investita in selezionati progetti di compensazione della CO2, per raggiungere così i target mancati. La valutazione ex ante di questo parametro viene fatta sulla base di un modello interno realizzato con la consulenza di Avanzi e certificato da RINA. Un soggetto esterno farà poi anno per anno e progetto per progetto una valutazione della effettiva quantità di CO2 evitata rispetto ad una analoga produzione da fonti fossili.

Come avviene la selezione dei progetti di investimento e ritenete che l’incorporazione di fattori ESG influenzi il rendimento?

Nella fase di selezione dei progetti, viene effettuato un pre-screening sulla controparte con un questionario ad hocispirato al Gresb e adattato alle nostre esigenze di monitoraggio e selezione delle proposte di investimento, che viene compilato per una prima valutazione della sostenibilità dell’iniziativa presa in considerazione. Il fondo Ssf ad oggi dichiara un IRR del 7,5% e i suoi quotisti, tra cui CDP Real Asset Sgr, banche, casse di previdenza, compagnie assicurative e fondazioni bancarie, possono avvantaggiarsi di questi rendimenti in linea con i propri obiettivi di sostenibilità e con vantaggi finanziari e reputazionali. 

Sotto il profilo dei rischi, invece, quali sono i principali elementi che devono essere monitorati negli investimenti in impianti per le energie rinnovabili?

Negli ultimi 2-3 anni ci sono stati passi avanti nella normativa sull’approvazione dei progetti nel settore fotovoltaico e questo ha semplificato il processo autorizzativo degli impianti. Tuttavia ci sono forme di resistenza da parte di chi vive nelle località interessate per contrastare, ad esempio, gli impianti eolici offshore o gli impianti fotovoltaici che necessitano di grandi superfici. Questi ultimi, in particolare, possono scontrarsi con gli interessi degli agricoltori che hanno protestato recentemente perché con queste cessioni e i vincoli delle normative UE la disponibilità di terreni per l’agricoltura va riducendosi. Considerando in particolare il segmento dell’agrivoltaico, gli investitori devono tenere conto dei maggiori rischi che dipendono dalla partnership con l’agricoltore e dalla capacità di quest’ultimo di mantenere la sua attività nel tempo. Questi sono solo alcuni esempi di gestione dei rischi in questo ambito.

Oltre all’attenzione all’ambito ambientale, che considerazione hanno gli aspetti sociali e quelli legati alla governance?

Sicuramente c’è maggiore attenzione agli aspetti ambientali, forse più facili da seguire, non solo per Acp Sgr ma in generale per il nostro settore. Questo non vuol dire che non ci sia sensibilità ai temi legati alla sicurezza sul lavoro o alla parità di genere. Tuttavia pesano alcune specificità del settore: per la realizzazione degli impianti, ad esempio, viene spesso creata una società ad hoc (il cosiddetto spv, special purpose vehicle) con struttura molto snella e costituita da persone con competenze tecniche specifiche, che di fatto sono in maggioranza uomini. Noi abbiamo posto attenzione alla questione e cechiamo di inserire anche donne con le competenze specifiche.