L’aumento della domanda di elettricità per alimentare la nuova tecnologia sta portando gli Stati Uniti a rallentare i piani di abbandono delle centrali a carbone. A dirlo è il Financial Times, che sottolinea come le preoccupazioni legate all’affidabilità della rete e le aspettative di una domanda di elettricità in aumento, costringono gli operatori a mantenere in attività le centrali elettriche alimentate a carbone.
La volontà degli Stati Uniti di affermarsi come leader nel settore dell’intelligenza artificiale, quindi, si scontra con i piani di decarbonizzazione dell’amministrazione Biden, il cui manifesto è l’Inflation Reduction Act (IRA), un piano net zero da 370 miliardi di dollari lanciato nel 2023.
Nell’articolo, il Financial Times riporta anche i dati dell’IEA (International Energy Agency), che stima che l’energia che l’applicazione AI ChatGPT utilizza è quasi 10 volte di più dell’elettricità richiesta da Google.
Tra gli operatori che stanno rallentando l’abbandono del carbone citati dal periodico statunitense, c’è Alliant Energy, che ha posticipato i piani per convertire il suo impianto a carbone nel Wisconsin dal 2025 al 2028. FirstEnergy, un altro importante operatore, ha rimandato i suoi obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Ma sono solo due esempi fra tanti. Questa tendenza, sottolinea il Financial Times, non è destinata ad arrestarsi, se si pensa che secondo l’Electric Power Research Institute i data center costituiranno il 9% della domanda di energia degli Stati Uniti entro il 2030, più del doppio dei livelli attuali.