Il gruppo chimico belga Solvay ha annunciato di voler ridurre i rifiuti industriali scaricati in mare dalla produzione di soda su una spiaggia toscana, sulla scia delle pressioni degli ambientalisti e dell’attivista Bluebell Capital Partners. Solvay, che in precedenza si era opposta alla preoccupazione che i rifiuti potessero essere dannosi, intende ora investire circa 15 milioni di euro per ridurre il rilascio di residui di calcare in mare presso il suo impianto di Rosignano, in Italia. Ciò contribuirà a ridurre il volume massimo di scarichi in mare del 20% rispetto a quanto attualmente consentito dalle autorità di regolamentazione entro il 2030. Entro il 2040, poi, il volume scenderà al 40% al di sotto di quello che le autorità hanno dichiarato di poter rilasciare in mare.
Attualmente Solvay scarica 250.000 tonnellate di rifiuti all’anno nel Mediterraneo, una pratica che ha trasformato la costa, un tratto che è stato soprannominato Spiagge Bianche.
L’azienda ha dichiarato che investirà anche in una nuova tecnologia di produzione di soda che potrebbe eliminare tutti i residui di calcare e dimezzare le emissioni di CO2 del processo entro il 2050, senza fornire però dettagli sui nuovi processi.
Le pratiche di Solvay sulla spiaggia toscana – un impianto che funziona da oltre un secolo – hanno attirato l’attenzione degli ambientalisti, dell’attivista Bluebell e del relatore speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e i diritti umani. Tanto è vero che la stessa azienda ha dichiarato nella relazione annuale per il 2021 che sono in corso indagini preliminari presso il Tribunale penale di Livorno in merito alla contaminazione di alcune aree intorno a Rosignano.
Il mercurio proveniente dall’impianto ha contaminato il fondale marino, secondo un rapporto del 2020 dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Toscana, mentre un rapporto del 2017 dell’Istituto per l’ambiente marino costiero afferma che il materiale scaricato minaccia le fanerogame (piante marine).
“Questo è un grande risultato per l’ambiente e dimostra l’impatto che si può ottenere con l’attenzione”, ha dichiarato Giuseppe Bivona, cofondatore di Bluebell, che ha accettato di terminare la sua campagna per spingere al cambiamento l’azienda.