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Trasporti

Gli italiani preferiscono l’auto, cala la mobilità sostenibile

Con gli spostamenti tornati quasi a livello pre-pandemico, gli italiani continuano a preferire l’auto in città rispetto alla mobilità sostenibile e quindi a prendere i mezzi pubblici, andare in bicicletta, camminare a piedi. e usare soluzioni di sharing. È quanto emerge dal rapporto presentato dall’European Transport Safety Council, di cui la Fondazione Unipolis è membro italiano, e che ha inoltre evidenziato come rispetto al 2021 dei 32 Paesi monitorati dall’ETSC Road Safety Performance Index (PIN), strumento di policy che aiuta gli Stati membri dell’Unione Europea a migliorare la sicurezza stradale, solo 13 hanno registrato una diminuzione delle vittime della strada nel 2022 e in totale i decessi sulle strade europee sono stati oltre 20.000.

Per riuscire a raggiungere l’obiettivo dell’Unione Europea e delle Nazione Unite di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030, è necessaria una diminuzione media annua del 6,1% . Ciò implica che l’anno scorso si sarebbe dovuta registrare una riduzione del 17,2%.

Dal rapporto emerge che in Italia i livelli di mobilità sono quasi tornati ai livelli pre-pandemia con il 70% di tutti gli spostamenti registrati nelle strade urbane. Il mezzo di trasporto più comune è l’auto, utilizzata per il 65% di tutti gli spostamenti (+1,5% rispetto al 2019). L’uso dell’auto è aumentato soprattutto nel sud del Paese, nelle piccole città e nelle aree suburbane. Allo stesso tempo, gli spostamenti a piedi sono diminuiti di 1,8 punti percentuali rispetto al 2019. Anche l’uso del trasporto pubblico è diminuito e ora rappresenta solo il 7,6% degli spostamenti (nel 2019 si attestava al 10,8%).

Nel complesso, la mobilità sostenibile, in particolare gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici rappresentano solo il 31,4% di tutta la mobilità, sebbene l’uso della bicicletta sia cresciuto passando dal 3,3% del 2019 al 4,7% del 2022 secondo dati Isfort, l’Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti.

“Purtroppo, i dati italiani ci pongono in una traiettoria molto lontana da quella dello sviluppo sostenibile al 2030” ha affermato Marisa Parmigiani, Direttrice di Fondazione Unipolis, “È preoccupante sia la scelta per i mezzi a motore che la mancata scelta dei mezzi pubblici. Come Paese abbiamo bisogno di lavorare contestualmente su entrambe le dimensioni: migliorare l’offerta ma allo stesso tempo lavorare su consapevolezza ed informazione dei cittadini, a partire dai più giovani. Il progetto MOB, che ha appena concluso la sua prima fase coinvolgendo 2.500 persone, si pone proprio l’obiettivo di accrescere consapevolezza trasformando al contempo i comportamenti in direzione di una mobilità più sostenibile”.