La Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) ha pubblicato una guida per le grandi e piccole imprese per aiutarle a divulgare i loro piani di transizione climatica, in quanto è emerso che solo il 30% delle aziende che comunicano i dati sul clima hanno un piano di decarbonizzazione in atto.
GFANZ, l’alleanza che riunisce oltre 500 istituzioni finanziarie impegnate nella transizione dell’economia verso il net-zero, ha pubblicato il report Expectations for Real-economy Transition Plans (Aspettative per i piani di transizione dell’economia reale), che illustra come le aziende possono creare i propri piani, definendo obiettivi e priorità, come allineare le attività e le operazioni con questi e fornendo informazioni sulle strategie di coinvolgimento per influenzare altri soggetti, come ad esempio terze parti, nel sostenere la transizione.
Spiega inoltre come le aziende possono stabilire obiettivi quantitativi rispetto ai quali misurare i propri progressi e offre indicazioni dal punto di vista della governance su come garantire che il personale abbia le competenze e la formazione corrette e gli incentivi per sostenere l’attuazione del piano di transizione.
Componenti dei piani di transizione dell’economia reale rilevanti per gli istituti finanziari
L’Alleanza ha segnalato la “mancanza di quadri coerenti” per i piani di transizione climatica come un ostacolo per le imprese ad accelerare verso il net-zero. Secondo le stime, solo il 30% delle aziende che comunicano al CDP dati relativi al clima sta sviluppando un piano di transizione a basse emissioni di carbonio e solo l’1% di queste aziende ha riportato tutti gli indicatori chiave associati a un piano di transizione credibile.
Il report sottolinea, tuttavia, che non si tratta di un altro quadro di riferimento, ma di una guida per orientarsi tra i quadri esistenti. Per le sue indicazioni si è basata sulla Task Force on Climate-related Financial Disclosures, sul CDP, sull’iniziativa Science Based Targets e sulla Transition Pathway Initiative Carbon Performance, oltre a utilizzare gli strumenti di valutazione di Assessing Low Carbon Transition, Climate Action 100+ e Transition Pathway Initiative Management Quality.
“Una transizione globale verso un’economia a zero richiede che le istituzioni finanziarie e le imprese dell’economia reale lavorino sulla base di un insieme comune di aspettative. Garantire che le aziende sappiano cosa le istituzioni finanziarie ritengono credibile è alla base del lavoro essenziale per la riduzione delle emissioni. Il GFANZ sta fornendo all’economia reale il progetto per trasformare gli impegni a zero netto in una strategia di decarbonizzazione allineata alle imprese”, ha dichiarato Mary Schapiro, vicepresidente della GFANZ.
La stessa GFANZ ha dovuto affrontare un recente esame, quando a giugno l’iniziativa Race to Zero delle Nazioni Unite ha inasprito i suoi criteri, con la conseguente richiesta alla GFANZ di imporre ai suoi membri di conformarsi ai nuovi requisiti.