Valutare la credibilità degli impegni climatici net zero delle aziende è diventato fondamentale per gli investitori che stanno decarbonizzando i loro portafogli. Con la pubblicazione della guida ai piani di transizione settoriali (Sector-neutral transition plan guidance), l’Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC) mira a supportare gli investitori nelle loro valutazioni delle aziende e nelle attività di engagement. Inoltre, l’IIGCC mira a semplificare la definizione di un piano di transizione credibile, rendendolo applicabile a tutte le aziende di ogni settore e dimensione.
L’affidabilità dei piani è quindi sempre più importante, man mano che un numero sempre maggiore di investitori si impegna ad allineare i propri portafogli all’Accordo di Parigi, coerentemente con l’obbligo di garantire rendimenti sostenibili a clienti e beneficiari.
Per la maggior parte di coloro che si sono impegnati a raggiungere il net zero, il Net Zero Investment Framework (NZIF) è la principale fonte di orientamento. La guida dell’IIGCC sui piani di transizione è però nata per integrare l’NZIF, che incoraggia la decarbonizzazione del portafoglio attraverso la riduzione delle emissioni associate agli asset.
Definire i piani di transizione
Incentrata sulla decarbonizzazione, la guida definisce un piano di transizione credibile come un documento “che illustra il modo in cui un’azienda intende affrontare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, includendo tutte le informazioni pertinenti”. Ciò include obiettivi di emissione completi e allineati a Parigi, nonché chiarezza su come intende raggiungerli.
Il raggiungimento del net zero richiede l’intervento di molte parti. Infatti, così come gli investitori dipendono dalle loro attività per raggiungere i loro obiettivi climatici, la maggior parte delle aziende non può raggiungere il net zero da sola. Per questo motivo, la guida raccomanda che qualsiasi piano ne prenda atto, definendo anche le principali interdipendenze all’interno dei settori specifici.
L’IIGCC, attraverso la guida, mira a semplificare un elenco potenzialmente lungo di requisiti in cinque componenti fondamentali, incentrati sulla priorità della transizione: la riduzione delle emissioni.
Le prime tre componenti delineano ciò che un’azienda potrebbe prendere in considerazione per affrontare questa sfida:
- Obiettivi di emissione completi e allineati;
- Una strategia credibile per raggiungere tali obiettivi;
- Impegni dimostrabili per sostenere il raggiungimento degli obiettivi.
Secondo la guida, quindi, un piano di transizione credibile dovrebbe innanzitutto contenere un impegno a ridurre le emissioni. Ciò dimostra al pubblico, agli investitori e agli altri stakeholder che l’azienda ha identificato i rischi della transizione e le loro implicazioni finanziarie, e ha un piano per affrontarli.
Fissati gli impegni, segue il “come” raggiungerli: una strategia credibile per raggiungere gli obiettivi. Si tratta secondo l’IIGCC della componente più complessa da definire e valutare, per questo motivo la guida offre dei dettagli sulle sotto-componenti che aiutano gli investitori a verificare la credibilità del piano di transizione.
La terza componente affronta la necessità per la stragrande maggioranza delle aziende di impegnarsi nell’ecosistema al di fuori del proprio controllo diretto per ridurre le emissioni dell’ambito 3.
Le altre due componenti delineano le informazioni che un’azienda potrebbe divulgare e sono in linea con la metodologia di definizione degli obiettivi e del piano di transizione degli investitori della NZIF. Si tratta di:
- Il contributo alle soluzioni climatiche;
- Sostenere le emissioni e la divulgazione contabile.
Le soluzioni climatiche sono definite come “tecnologie, infrastrutture e altri elementi a basse emissioni di carbonio che contribuiscono o consentono di ridurre le emissioni”. Sia gli investitori che gli esperti di clima ritengono che l’accelerazione dei finanziamenti verso questi canali sia fondamentale per raggiungere una riduzione delle emissioni a livello economico.
L’ultima componente ribadisce la necessità di dati, un punto dolente costante. Una maggiore e migliore qualità delle emissioni e delle informazioni contabili aiuta gli investitori a calcolare le emissioni complessive del loro portafoglio e il corrispondente rischio di transizione.
Linee guida in azione
A marzo 2023 107 aziende hanno ricevuto delle lettere da parte degli investitori in cui delineavano le loro aspettative di un piano di transizione credibile come parte di una nuova iniziativa dell’IIGCC, la Net Zero Engagement Initiative. Nell’ambito dell’iniziativa, gli investitori chiedevano alle aziende nello specifico un impegno globale per lo zero netto, obiettivi allineati per i gas serra, performance delle emissioni monitorate, una strategia di decarbonizzazione credibile. La guida settoriale parte da queste richieste e ne illustra le motivazioni, spiegando anche come le aziende possono soddisfarle.
La guida, inoltre, ha ispirato gran parte della seconda fase di Climate Action 100+, la più grande iniziativa di coinvolgimento degli investitori sul cambiamento climatico, di cui l’IIGCC è co-organizzatore. Una maggiore divulgazione delle informazioni aziendali e l’attuazione di piani di transizione aziendali sono i pilastri fondamentali dell’iniziativa Climate Action 100+.
Alla luce di tutto ciò, allineando le aspettative delle valutazioni a livello di asset con i quadri di riferimento degli investitori, l’IIGCC intende contribuire a garantire uno scambio di dati e capitali tra aziende e investitori per accelerare la transizione verso il net zero.