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L'analisi di RBC BlueBay AM

La sfida dell’acqua: una guida per gli investitori

L’acqua è una risorsa essenziale per la vita umana. Non a caso, è al centro dell’obiettivo numero 6 degli SDGs delle Nazioni Unite, ossia assicurare acqua pulita e accessibile per tutti. Nel globo, la maggior parte della superficie è occupata dagli Oceani che assorbono un quarto dell’anidride carbonica emessa. Eppure, nonostante l’importanza dell’H2O, inquinamento, perdita di ambienti naturali acquatici e crisi legate alla siccità sotto gli occhi di tutti. Sfide la cui soluzione richiede un impegno congiunto e una collaborazione anche del mondo delle aziende e degli investitori. 

“In questo contesto”, sostiene Robert Lambert, BlueBay Portfolio Manager, Investment Grade di RBC BlueBay, “il ruolo degli investitori è fondamentale. Destinando il capitale a soluzioni innovative e portando avanti un’attività di engagement con gli emittenti che presentano ampi margini di miglioramento, hanno il potenziale per spostare l’ago della bilancia. Inoltre, contribuendo ad affrontare le sfide globali in materia di acqua, gli investitori possono individuare notevoli opportunità di rendimento”. 

Il settore idrico offre quindi spunti di investimento interessanti per gli asset manager, come RBC BlueBay Asset Management, che analizzano e sanno cogliere le opportunità legate alle soluzioni e innovazioni per affrontare le principali criticità legate alla gestione dell’acqua. 

Quali sono le sfide?

Il problema della scarsità d’acqua è sempre più drammatico. Secondo le stime del World Wildlife Fund (WWF), entro il 2025 due terzi della popolazione mondiale potrebbe trovarsi di fronte a una carenza d’acqua, a causa per lo più del cambiamento climatico. Ma anche l’uso eccessivo dell’acqua per l’agricoltura e l’inquinamento fanno la loro parte. Tra le conseguenze vi saranno un maggiore razionamento dell’acqua e la competizione per le risorse idriche, che porterà a conflitti tra i diversi utenti.

L’inquinamento idrico è la sfida numero due, con gravi impatti su ambiente, fauna selvatica e salute umana. Ammonta a 2 miliardi il numero di persone che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, consumano acqua contaminata da feci. Altri danni dell’inquinamento idrico sono legati, ad esempio, alla presenza di plastica negli oceani e nei mari, che ogni anno uccide 100.000 mammiferi marini. O, ancora, al fatto che il 44% di tutte le acque reflue sulla Terra torni nell’ambiente senza essere trattato. 

Al terzo posto nella classifica delle sfide più complesse legate alla crisi idrica vi è la mancanza di servizi igienici e di accesso ad acqua pulita. Questo comporta la diffusione di malattiein particolare nei Paesi in via di sviluppo, dove si stima che colera, dissenteria, tifo e poliomielite causino ogni anno 485.000 morti.

L’accesso all’acqua potabile non è uguale per tutti. Sono 2 miliardi le persone che non hanno acqua potabile secondo gli ultimi dati dell’Unicef. La posizione geografica, lo status economico e i fattori politici sono tutti elementi che incidono su questo aspetto. Le persone che vivono in condizioni di estrema povertà, le donne e le bambine, i bambini, le persone con disabilità e le comunità più remote hanno maggiori difficoltà di accesso. 

Problematiche che ruotano attorno alla criticità madre che le genera: la gestione dell’acqua. È importante che essa sia efficace per garantire un uso equo e sostenibile delle risorse idriche. Anche nel mondo sviluppato, molti Paesi hanno infrastrutture idriche obsolete che non riescono a distribuire l’acqua in modo efficiente e necessitano di investimenti significativi. Basti pensare che in Italia il 40% circa dell’acqua che passa dalla rete idrica viene sprecato

Rilevanza per gli investitori

Ma la crisi idrica comporta implicazioni molto concrete anche per gli investitori, dato che l’acqua è essenziale per la crescita economica. Attualmente, i rischi legati alla scarsità, alla qualità e alla regolamentazione dell’acqua possono avere un impatto significativo sui singoli emittenti. Ad esempio, la scarsità d’acqua può influire sulla disponibilità di acqua per i processi industriali, oppure le società che causano l’inquinamento delle acque possono trovarsi esposte a rischi reputazionali e normativi. 

L’altra faccia della medaglia delle sfide sono, però, le opportunità. Le aziende che investono in tecnologie per il trattamento delle acque e in pratiche di gestione sostenibile delle risorse idriche possono contribuire a mitigare i rischi finanziari, normativi e di reputazione e a migliorare la loro sostenibilità a lungo termine. Di conseguenza, gli investitori che puntano su aziende attente al problema della gestione idrica hanno maggiori probabilità di ottenere rendimenti migliori e rischi ridotti nel lungo periodo.

Case study: le ondate di calore estive del 2022 in Europa

Nel 2022 in Europa si è verificata la peggiore siccità degli ultimi 500 anni. Le conseguenze delle sfide idriche sono state particolarmente evidenti durante le ondate di calore estive del 2022.  Oltre a causare incendi e a costringere all’introduzione di restrizioni sull’uso dell’acqua, la siccità ha avuto gravi implicazioni per la produzione di energia, esacerbando i prezzi già elevati di elettricità e gas. In particolare, ha ridotto la disponibilità di energia idroelettrica, la cui disponibilità in Europa è scesa al di sotto dell’energia solare per la prima volta a luglio 2022. 

Ma ad essere colpita dalla siccità non è stata solo l’energia idroelettrica. Anche quella nucleare e quella legata al carbone hanno subito dei danni diretti. L’azienda energetica EDF, ad esempio, è stata costretta a ridurre la produzione delle centrali nucleari sui fiumi Rodano e Garonna a causa della mancanza di acqua fluviale per raffreddare i reattori, mentre le centrali tedesche hanno rilevato carenza di carbone a causa dell’interruzione dei trasporti sul Reno. 

Quali sono allora le soluzioni? Se si considera il nucleare come esempio, le aziende energetiche devono studiare metodi di raffreddamento alternativi come i sistemi di raffreddamento ad aria o i sistemi a circuito chiuso in cui la stessa acqua viene fatta circolare continuamente. Le aziende che investono in questo tipo di tecnologie stanno costruendo la propria resilienza contro le future siccità, il che le rende più interessanti per gli investitori.

Le soluzioni

Due filoni di tecnologie rappresentano soluzioni ingegneristiche avanzate per combattere le principali sfide del settore idrico:

  • Il trattamento dell’acqua: per rimuovere i contaminanti nelle acque reflue esistono diversi sistemi, come la filtrazione a membrana, l’ossidazione avanzata, la disinfezione a raggi UV e la gestione dei biosolidi;
  • I sistemi idrici intelligenti: tali sistemi utilizzano tecnologie digitali come sensori, analisi dei dati e sistemi di controllo per ottimizzare la gestione dell’acqua e migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi idrici e delle acque reflue. Ne sono un esempio i sistemi di acqua riciclata e la gestione integrata delle risorse idriche. Questa disciplina mira a considerare le interconnessioni tra l’acqua, la società e l’ambiente e di solito comporta una combinazione di strategie di gestione della domanda, dell’offerta e della qualità dell’acqua. 

Si tratta di tematiche verso le quali il team di investimento obbligazionario di RBC BlueBay AM ha mostrato interesse negli ultimi anni, lavorando a lungo con le società idriche, cercando di selezionare e stimolare quelle che stanno adottando pratiche avanzate e che puntano maggiormente su tecnologie innovative.

Infrastrutture idriche nazionali a confronto 

Per i Paesi in via di sviluppo, l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici è un problema enorme, ma anche quelli sviluppati non ne sono immuni. La qualità della gestione dell’acqua, infatti, varia notevolmente tra i Paesi del mondo sviluppato. Negli Stati Uniti, per esempio, molte città dispongono di sistemi idrici con tubature e infrastrutture obsolete. Basti pensare che l’American Society of Engineering ha assegnato all’infrastruttura dell’acqua potabile del Paese un voto C- nella sua pagella 2021, citando problemi quali la contaminazione da piombo, l’inadeguatezza degli impianti di trattamento e l’invecchiamento delle tubature e dei sistemi di distribuzione.  

Gran parte dell’Europa tende a disporre di infrastrutture molto migliori e la Francia è probabilmente una delle più avanzate su questo fronte. In molti Paesi europei, inoltre, esistono partenariati pubblico-privato che si sono dimostrati efficaci nel liberare il potenziale di entrambi i settori. 

Il Regno Unito, invece, presenta sfide significative legate alla mancanza di investimenti che ha causato l’obsolescenza delle infrastrutture. Un esempio lampante sono i problemi che il Paese ha incontrato con le acque reflue. Il Regno Unito si affida a un sistema chiamato “combined overflows”, in cui l’acqua piovana e le acque reflue scorrono nelle stesse tubature. Quando le fognature sono sovraccariche, per esempio durante i periodi di pioggia intensa, scaricano l’eccesso nei fiumi. Nel 2022, il programma Dispatches di Channel 4 ha affermato che le società idriche scaricavano illegalmente le acque reflue da tubature non autorizzate.  Ma, che sia legale o meno, il problema più ampio dell’insufficiente capacità delle fognature ha comportato continue polemiche, con i liquami che si riversano visibilmente sulle spiagge di tutto il Paese. In effetti, nei primi quattro giorni del 2023, sono stati emessi 328 allarmi per l’inquinamento delle acque lungo la costa britannica. Sarebbero, dunque, necessari investimenti per migliorare la capacità e ridurre gli scarichi.

Anche questo segmento è monitorato attentamente dal team obbligazionario di RBC BlueBay AM, che ha adottato un approccio solido, investendo nelle due aziende britanniche che riteneva avessero le pratiche più avanzate. 

Cosa rende interessante un emittente?

Quando si esaminano gli emittenti del settore idrico, è importante valutare quali saranno quelli con l’impatto maggiore. RBC BlueBay AM lo fa tramite alcune metriche

  • Acqua non recuperata: misura il volume d’acqua perso a causa di perdite, furti o sprechi. La perdita d’acqua è un grosso problema nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in alcuni paesi emergenti. Il Regno Unito, ad esempio, perde in media oltre mille miliardi di litri di acqua potabile di qualità all’anno;
  • Qualità dell’acqua: misura le sostanze chimiche, i solidi disciolti, i contaminanti e gli agenti patogeni. Più alti sono i livelli, maggiori sono i rischi per la salute;
  • Soddisfazione dei clienti: quasi tutte le aziende idriche rendono noti i dettagli dei loro livelli di soddisfazione dei clienti, permettendo agli investitori di fare un benchmark e di vedere dove stanno fallendo;
  • Prestazioni finanziarie: si esaminano i ricavi, le spese, i livelli di indebitamento e la redditività. Questi parametri sono importanti per la redditività a lungo termine delle aziende;
  • Uso ed efficienza dell’energia: questa metrica è diventata molto più importante nell’ultimo anno. Alcune aziende utilizzano energia rinnovabile al 100% e stanno investendo in energia eolica e solare per ridurre il consumo di energia negli impianti di trattamento delle acque. Ciò ha favorito l’impatto ambientale e contribuisce a ridurre l’impatto degli shock dei prezzi dell’energia;
  • Conservazione dell’acqua: in questo caso si tratta dei risparmi idrici ottenuti grazie a misure di conservazione come i programmi di gestione della domanda, il rilevamento delle perdite, le riparazioni e il riutilizzo dell’acqua.
L’importanza delle tariffe

Cosa sono le tariffe idriche? Si tratta di sistemi di tassazione che fanno pagare gli utenti in base alla quantità di acqua che consumano. L’obiettivo è di rendere la gestione dell’acqua un ecosistema sano. Le tasse non coprono solo i costi dei servizi di fornitura e di sanificazione, ma anche gli investimenti in infrastrutture. Uno studio condotto nel 2020 sui Paesi dell’OCSE ha rilevato che l’applicazione del giusto prezzo all’acqua incoraggia le persone a sprecare meno, a inquinare meno e a investire di più nelle infrastrutture idriche. Tuttavia, lo stesso studio ha anche rilevato che le tariffe dei servizi idrici e delle acque reflue sono basse e incoerenti. Ciò alimenta la disuguaglianza idrica e aggrava la disponibilità limitata di acqua. I modelli che sovvenzionano i servizi idrici attraverso i servizi pubblici o le agenzie governative sono probabilmente insostenibili a lungo termine, soprattutto se si considera la crescente domanda di acqua e la crescente pressione sulle risorse idriche. 

Ma la situazione sta migliorando. I Paesi dell’Europa occidentale e le loro aziende idriche hanno oggi maggiori probabilità di utilizzare le tariffe rispetto ai mercati emergenti. Dal punto di vista dell’investitore, questo consente maggiore prevedibilità perché eventuali costi imprevisti possono essere recuperati negli anni futuri. Ad esempio, nel 2022 i costi energetici delle società idriche europee sono stati quasi il doppio di quelli preventivati, ma hanno la flessibilità di recuperarli attraverso un aumento delle tariffe nel 2023.

Modelli di finanziamento innovativi

Naturalmente, le tariffe non sono l’unica fonte di finanziamento per le infrastrutture idriche e per mitigare la crisi idrica. Altri interessanti modelli che stanno emergendo sono:

  • I Blue Bond: è un tipo di strumento di debito emesso da governi, organizzazioni internazionali ed enti privati per finanziare progetti che promuovono attività sostenibili legate all’acqua. Alcuni si concentrano sugli oceani, mentre altri vengono estesi per fornire benefici sociali ed economici alle comunità costiere. Ad esempio, i blue bond possono essere emessi per sostenere lo sviluppo di una pesca sostenibile che fornisca mezzi di sostentamento alla popolazione locale. Si tratta ancora di un mercato nascente – la maggior parte delle utility europee emette green bond più tradizionali per la mitigazione dei cambiamenti climatici – ma è un mercato da tenere d’occhio;
  • I crediti di carbonio basati sugli oceani: è un nuovo tipo di credito creato dalla “cattura” di anidride carbonica negli oceani. Le organizzazioni impegnate nella conservazione dell’ambiente marino possono ottenere questo risultato ripristinando mangrovie, praterie di fanerogame o altri ecosistemi di carbonio blu. Possono poi vendere i crediti sui mercati del carbonio alle aziende che desiderano compensare le loro emissioni;
  • Gli scambi di debiti con la natura: è un meccanismo finanziario che prevede la cancellazione di una parte del debito di un Paese in cambio della protezione delle sue risorse naturali, compresi gli oceani. Sono stati utilizzati per sostenere gli sforzi di conservazione marina nelle Seychelles e nel Belize;
  • I fondi di investimento a impatto: un numero crescente di fondi si concentra esclusivamente sugli investimenti in progetti sostenibili legati agli oceani, come la pesca sostenibile, l’acquacoltura, la conservazione marina e l’energia oceanica. La caratteristica principale è che gli investimenti sono effettuati con l’intento specifico di generare un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile, oltre a un ritorno finanziario;
  • La finanza mista: è un approccio che combina finanziamenti pubblici e privati per supportare progetti oceanici sostenibili.
Spostare l’ago della bilancia

Gli investitori sono sempre più sensibili al tema della crisi idrica. RBC BlueBay AM è tra questi, puntando su emittenti più innovativi e impegnati nell’affrontare le sfide idriche. Quanto più gli investitori riescono a investire in modo intelligente e mirato, tanto più avranno la possibilità di affrontare tutte le sfide idriche globali e di massimizzare i propri rendimenti.